martedì 31 dicembre 2019

Un alieno sulla Luna? La Nasa non commenta ma il video diventa virale

Queste immagini che vi mostriamo sono riprese dal video pubblicato dall'utente wowforreeel su Youtube e mostrano una misteriosa figura sulla Luna. 

Per individuare il fotogramma è stato utilizzato lo strumento Google Moon messo a disposizione dal colosso americano in collaborazione con la Nasa. Il video, che impazza in rete e che ha fatto registrare oltre tre milioni di visualizzazioni, sta dividendo l'opinione pubblica tra chi crede si tratti di un semplice gioco di luce e chi invece ci vede l'ombra di un alieno. Nessun commento da parte della Nasa. Si tratterà di pareidolia? 

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sabato 28 dicembre 2019

Luce blu in cielo: «Oggetto volante e non terrestre»

L’episodio lo scorso luglio: le considerazioni di A.r.i.a - Associazione ricerca italiana aliena

Sono tante le persone che probabilmente hanno in casa quel famoso poster di Fox Mulder - l’agente dell’FBI protagonista di “X-Files” - in cui campeggiava la scritta “I want to believe”, voglio crederci. D’altronde, nel 1998 i Bluevertigo di Morgan cantavano che “è praticamente ovvio che esistano altre forme di vita” e che “se non esistessero i fiori riusciresti ad immaginarli?”.
Secondo A.r.i.a. - associazione ricerca italiana aliena - da Sondrio starebbero arrivando quelli che definiscono “straordinari avvistamenti”. Il sodalizio infatti comunica che sta esaminando «almeno una cinquantina di file giunti da fonte autorevole che rimarrà anonima al pubblico ma non per noi dell’associazione che disponiamo di tutti i dati identificativi. L’associazione fondata dagli ufologi Angelo Maggioni e Antonio Bianucci ha ripreso la sua attività di indagine e ricerca aliena dopo uno stop di qualche mese e afferma che «come sempre il materiale viene sottoposto a indagine interna; viene visionato e analizzato da figure altamente competenti come il fototecnico di fiducia Daniel Cangialosi che analizza foto e video alla ricerca di possibili manipolazioni che possano pregiudicare la genuinità del file in esame».
Secondo A.r.i.a. l’oggetto ripreso nel cielo di Sondrio «potrebbe far parte degli oggetti ripresi dai piloti americani, di cui recentemente si discute molto sui media; la sua super velocità nel dirigersi verso lo spazio sembrerebbe paragonabile a quello dell’ufo della Uss Nimitz - meglio noto come Tic Tac - che alcuni esperti hanno paragonato vicino ai venti mach.
«In base alle attuali conoscenze scientifiche molti fenomeni restano inspiegabili - spiega l’ufologo Angelo Maggioni -; e il divario dell’evoluzione tecnologica dalla conoscenza ad uso pubblico è di circa trenta-quaranta anni, un divario enorme che viene spesso usato dalle nazioni per far credere al nemico lo stato di sviluppo tecnologico del momento».
«L’oggetto ripreso a Sondrio sembrerebbe non appartenere alla categoria citata, ma la dinamica dei salti, lo stiramento e l’allungamento spazio temporale o l’utilizzo di un sistema di propulsione ad anti gravità escludono possa trattarsi di un oggetto prettamente terrestre; non si sa ancora esattamente come si muovono, immaginiamo usino l’antimateria, (oggi considerata fantascienza).


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mercoledì 11 dicembre 2019

Alla scoperta dei ponti misteriosi d'Italia

Il fascino sinistro, soprannaturale e magico dei miti popolari: ecco alcuni tra i ponti più misteriosi più conosciuti d'Italia

Scrivere di ponti misteriosi o stregati in Italia è piuttosto semplice dal momento che, sparsi per tutto il territorio nazionale, esistono un gran numero di siti a cui fare riferimento, caratterizzati da strutture architettoniche o da leggende popolari inquietanti. Ne abbiamo scelti alcuni…


Sicuramente, uno dei ponti più misteriosi d’Italia è il Ponte del Diavolo che si trova a Cividale del Friuli, in provincia di Udine. Si tratta di una struttura molto particolare e dalle forme ardite che unisce le due alte sponde rocciose del fiume Natisone.
Sorge a poca distanza dal Duomo ed è stato realizzato su precedenti strutture in legno; la decisione di costruire un ponte in muratura venne presa per assicurare collegamenti duraturi, che non risentissero delle piene rovinose del fiume. Iniziato nel 1442 secondo il progetto di Jacopo Daguro di Lissone, rimase a lungo incompiuto per l’improvvisa morte sia del mastro costruttore che del suo successore. Nel 1452 il cantiere fu affidato a Erardo da Villaco, ma i lavori andarono comunque a rilento, tanto che il ponte fu pavimentato solo nel Cinquecento.
Il nome Ponte del Diavolo è dovuto a varie ragioni, tra cui le difficoltà nella costruzione, la morte di due degli architetti che seguirono i lavori e i problemi nella realizzazione del pilastro centrale. Infatti, il ponte, alto 20,50 metri, è costituito da due archi diseguali, dal diametro di 24,50 e 18,40 metri rispettivamente, e da un pilastro mediano che poggia su un masso al centro del fiume.
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lunedì 2 dicembre 2019

Antica mappa stellare su masso Piemonte

Ricercatore, dimostrato culto Pleiadi sulle Alpi


L'ammasso aperto delle pleiadi rappresentato su una roccia con più incavi emisferici (le coppelle): è quanto annuncia di aver scoperto nei pressi di Chialamberto (Torino) l'archeoastronomo valdostano Guido Cossard insieme a Cristian Raugei. "La scoperta - spiega - è molto importante, perché si aggiunge ad altre rappresentazioni su pietra delle Pleiadi, quali quelle del Rocceré (Cuneo), ove si trova anche una enorme rappresentazione di Perseo, quelle di Lillianes (Valle d'Aosta), e fanno pensare ad un diffuso e antichissimo culto delle Pleiadi nell'area alpina". Il masso (di 150 cm per 60 cm) presenta sulla sua superficie numerose coppelle e alcune canalette. "Un gruppo di sei grandi coppelle - spiega Cossard -, con diametro che va dai 6 ai 10 cm, rappresenta le principali stelle dell'ammasso aperto delle Pleiadi".

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Porta lo zio morto in banca per ottenere un prestito di 3mila euro: arrestata

La macabra vicenda in una filiale di Rio de Janeiro, in Brasile: i dipendenti, insospettiti dalle condizioni dell'anziano, hanno allerta...