venerdì 31 gennaio 2020

Russia, famiglia sterminata dalle patate

Genova - Ha provocato un certo choc, e scatenato un acceso dibattito online, la storia della famiglia russa sterminata dai gas rilasciati dalle patate che stavano andando a male nella cantina della loro abitazione, riportata qualche giorno fa dal Daily Mail.
La vicenda, per quanto inverosimile possa sembrare, non è stata smentita: è accaduta nella cittadina di Laishevo, oltre 800 chilometri a est di Mosca, dove la famiglia del 42enne Mikhail Chelyshev, descritto come uno «stimato professore di Legge», è stata uccisa dai vapori tossici sprigionati dalle patate.
Secondo quanto ricostruito dal Daily Mail, l’uomo sarebbe sceso in cantina per prendere alcune patate, avrebbe avuto un malore e si sarebbe accasciato al suolo; poco più tardi, non vedendolo rientrare, prima la moglie e poi il figlio di 18 anni sarebbero scesi di sotto, subendo la stessa tragica sorte. Identico destino per la suocera dell’uomo, che però sarebbe riuscita ad aprire una finestrella prima di morire.
Solo questo avrebbe salvato la vita alla piccola Maria Chelysheva, 8 anni appena, unica sopravvissuta alla strage, scesa per ultima in cantina per vedere che cosa stesse accadendo e invece ritrovando i corpi senza vita dei suoi famigliari.

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mercoledì 29 gennaio 2020

BLUE WHALE CHALLENGE: IL GIOCO DELLA MORTE

Vi è mai capitato di pensare a quanti giochi, quanti svaghi, quanti divertimenti hanno a disposizione i giovani di oggi? Io, che non ho ancora 40 anni, quando ero ragazzino ero già molto fortunato, ma di certo non avevo a disposizione tutto ciò che hanno oggi i bambini sin dalla più tenera età. E forse è proprio questa ampia disponibilità a rendere ogni cosa noiosa e a portare i giovani a cercare divertimenti sempre più estremi.
Prima di arrivare al “gioco” Blue Whale lasciate che vi spieghi il principio che ne è alla base: i media hanno sfruttato delle conoscenze frammentarie per pubblicare notizie di impatto (tutte copiate l’una dall’altra testata senza nemmeno sapere di che si parla) e si è detto che il Blue Whale Challenge è una trovata per spingere gli adolescenti al suicidio. Completamente errato e per diversi motivi!
Una qualsiasi persona che si trova in uno stato d’animo alterato al punto da anche solo pensare all’ipotesi non lo farebbe all’ultimo livello di una sfida che ha dimostrato le sue capacità fino a quel momento (ovviamente non vale per tutti, ma devo per forza di cose generalizzare); ma siccome alcune delle più recenti vittime di questa sfida (perché è di questo che si parla) hanno scritto frasi enigmatiche prima di cimentarsi in una prova in cui hanno perso la vita, allora tutti i giornali hanno scritto che l’ideatore ha voluto fare il malvagio del cervello ai partecipanti fino ad indurli al suicidio.
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domenica 26 gennaio 2020

I SUICIDI DI MASSA DELLE PECORE

Negli ultimi decenni avvengono sempre più spesso fenomeni ancora poco compresi nel regno animale: ogni anno da qualche parte nel mondo gli animali si suicidano in massa. Recentemente alle cronache è salita di nuovo la notizia dello spiaggiamento di decine di balene, ma il fenomeno riguarda moltissime specie, specialmente gli uccelli. Un evento tanto curioso quanto agghiacciante è il suicidio di massa di uccelli di Jatinga in India: incredibilmente ogni anno alla fine dei monsoni migliaia di uccelli (addirittura oltre 40 specie diverse) si alzano in volo per schiantarsi contro case, automobili e sulle strade e concentrano i suicidi in poche ore.
A cosa sono dovuti questi suicidi di massa? Beh, si può fare solo supposizioni perché gli studi in questo senso procedono a rilento. C’è chi pensa siano dovuti a onde elettromagnetiche anomale generate dalla tecnologia dell’uomo che disturbano o alterano gli animali; qualcuno ipotizza che la causa siano repentini cambiamenti climatici come tempeste o il surriscaldamento globale; c’è poi chi pensa si tratti di patologie particolari che fanno letteralmente impazzire i soggetti.
Ma se per un certo senso si può teorizzare malesseri nelle specie selvatiche, diventa più difficile capire coma mai la stessa attitudine iniziano ad averla anche gli animali domestici o allevati. Immaginate lo sgomento di un allevatore che vede le sue pecore gettarsi una dietro l’altro in un baratro e tutte dallo stesso punto…
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lunedì 20 gennaio 2020

IL 37° PARALLELO: LA ROTTA PREFERITA DAGLI UFO

Avrete sicuramente notato che nei miei articoli non scrivo quasi mai la parola “UFO”: quando faccio uso di questo termine è per non essere ripetitivo o per rivolgermi non ad astronavi aliene, ma ad oggetti di dubbia definizione (che dovrebbero essere l’indicazione più corretta). Un’astronave non è un UFO! UFO o OVNI (come va di moda chiamarli in Italia) sono oggetti volanti non identificati, quindi come dicono gli acronimi, oggetti di cui non conosciamo forma, natura e utilizzo.
Al di là delle rigide definizioni su cui potremmo benissimo sorvolare, preferisco evitare lunghi discorsi sugli avvistamenti di UFO per i molti fattori che oggi giorno influenzano la nostra vista (un sacco di oggetti che oggi volano nei cieli), le nostre credenze (un numero impressionante di falsi che girano in rete per un po’ di notorietà) e il nostro pensiero (siamo talmente bramosi di vedere un oggetto volante dubbio nel cielo che arriviamo spesso a credere di averlo effettivamente visto o immortalato su una fotografia).
Tutto questo discorso non può però cancellare alcuni fatti: che siano o no alieni è indubbio che ci sono luoghi dove gli avvistamenti si concentrano; che siano o no alieni in alcune zone restano tracce difficilmente spiegabili scientificamente; che si tratti o meno di alieni esistono moltissime testimonianze attendibili di persone che hanno avuto un’esperienza paranormale.
Da uno studio americano svolto nel 2010 è risultata una bizzarra anomalia che fa pensare che ci sia di più che la casualità negli avvistamenti di UFO: tra il 36° e il 38° grado di latitudine, ed in particolar modo a cavallo del 37°, si concentrerebbero la stragrande maggioranza sia degli avvistamenti che dei luoghi al centro di cospirazioni aliene. Gli americani hanno per questo dato al 37 ° parallelo il bizzarro soprannome di “Paranormal Highway”.
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mercoledì 15 gennaio 2020

Castelnuovo Scrivia: una torre misteriosa e davvero particolare

Senza un castello, una fortezza, un borgo; sola, diversa, balconcini e finestre, scalette…
In un giorno di primavera, percorrendo la strada che collega Castelnuovo Scrivia a Tortona, l’ho vista, impossibile non fermarsi, girare l’auto e curiosare.
Una torre all’interno di una cascina, l’ho guardata da fuori, senza entrare nel cortile interno, l’ho guardata davvero con stupore, con meraviglia, come faceva a star su?
La prima impressione è stata di una costruzione fatta in tempi diversi, e non su un unico progetto, ammesso che ci fosse un progetto, sembrava costruita a casaccio, quasi barcollante, ma bella e interessante.
Come non fare qualche ricerca?

La torre, sghemba e spigolosa, che sembra uscita dalle fantasie di Gaudi e Coppedè, si trova presso l’’autostrada A21 nei pressi dell’autogrill di Castelnuovo ed è detta la casa delle streghe.
E, da buona casa stregata, sembra che appaia e scompaia nel paesaggio, rendendola davvero difficile da raggiungere.

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martedì 14 gennaio 2020

LA STREGA JANET ED IL CASTELLO DI LANDRIANO

Nella bassa Pianura Padana, a pochi chilometri da Pavia, c’è un paesino di poco più di 6.000 abitanti che nel Medioevo fu conteso da diverse fazioni e fu al centro di aspre e sanguinose battaglie. Si chiama Landriano e sorge sulle rive del fiume Lambro.
Di Landriano il monumento più importante è il castello, oggi proprietà privata e purtroppo non visitabile, ma dalla storia rocambolesca e intrisa di misteri e orrori. Il castello è presente in documenti risalenti all’anno 1037, ma si pensa che sia in realtà molto più antico a causa della scoperta di resti di un insediamento fortificato poco distante antecedente alla costruzione principale.
Il castello era al centro dei terreni contesi da ostrogoti, insediati a Pavia, e bizantini, che occupavano il territorio di Milano: quella contesa andò avanti per secoli, anche quando i due popoli vennero spodestati e la lotta fu tra guelfi e ghibellini.
Nel 1531 Alessandro Landriani cedette la fortezza al gran cancelliere Francesco Taverna e la sua famiglia lo ha mantenuto nei secoli, sebbene se ne sia quasi sempre disinteressata e sia andato in rovina; nel 1800 però il conte Paolo Taverna fece compiere diversi lavori di restauro e lo riportò ad un certo splendore, sebbene avesse intenzione di trasformarlo in uno stabilimento tessile sfruttando l’energia ricavata da un mulino nel Lambro. Purtroppo ciò non avvenne mai poiché il corso d’acqua non garantiva acqua sufficiente nel fossato circostante l’edificio.
Oggi quindi il castello, sebbene sia stato in parte salvato dallo sfacelo, è nuovamente preda della vegetazione, che oltre a molti animali selvatici sembra celare lo spirito inquieto della strega Janet.
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domenica 12 gennaio 2020

GUARAPIRANGA: IL FOLLE CASO DI MUTILAZIONE UMANA

Avete mai sentito parlare di incontri ravvicinati del VI tipo? Solitamente si sente parlare dei primi tre tipi, ma a volte si arriva anche a questo, che raggruppa tutti quei contatti con entità extraterrestri che causano danni alle vittime a lungo termine o addirittura la morte.
I presunti casi di morte in seguito ad un’abduction si contano sulle dita delle mani, ma questo è sicuramente il più agghiacciante di tutti. Per introdurlo ho bisogno però di divagare alcune righe, in modo da far capire cosa andrò a descrivere.
Gli ufologi cospirazionisti conoscono molto bene il “trattato di Greada”: scritto in poche parole, si tratterebbe di un accordo stipulato nel 1954 tra il governo degli Stati Uniti e una confederazione di alieni “grigi” proveniente da Zeta Reticuli nel quale si scambiavano favori e informazioni cruciali per la nostra e la loro esistenza. Tra le voci del trattato ce n’era una in cui agli alieni veniva concessa la possibilità di rapire un certo numero di umani e animali per compiere degli studi e di attingere ad alcune nostre risorse: gli umani potevano essere sottoposti ad esperimenti ma senza conseguenze letali, mentre per gli animali gli alieni avevano carta bianca e potevano anche ucciderli.
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sabato 11 gennaio 2020

LA STORIA DI JAMES LEININGER

La storia di James Leininger, reincarnazione o semplice fantasia di un bambino?


James Leininger nato nel 1998, all’età di circa 4 anni incomincia ad avere incubi, che terrorizzavano i genitori, in quanto il piccolo piangeva ed urlava ininterrottamente in maniera spaventosa. Spesso capitava di trovarlo di pancia sul suo lettino scalciare e ad agitare le braccia come se stesse scappando, affannato, da una finestra.
Una notte il bambino gridò:
GUASTO TECNICO! L’AEREO CADE! C’È FUOCO OVUNQUE!
James aveva la passione per gli aeroplani, da quando suo padre lo aveva portato al museo dell’aviazione, da quel giorno il bambino aveva cominciato a collezionare dei modellini in scala. In più i suoi genitori notarono che quando James si avvicinava al suo aeromobile giocattolo, eseguiva un giro di controllo tutto intorno prima di salirci, proprio come un vero pilota.
Inoltre James conosceva anche i pezzi che compongono un aeroplano, infatti quando la madre gli regalò un aeroplanino gli fece notare una bomba sul lato inferiore, ma il bambino subito la corresse dicendole che non si trattava di una bomba, bensì di serbatoio a goccia.
Dopo alcuni mesi gli incubi del piccolo James non passavano, cosi i Leininger decisero di portare il bambino da un terapista specializzato in paure infantili. Il bambino venne sottoposto ad alcune sedute ipnotiche e durante queste sessioni raccontò la sua storia. Disse di aver pilotato un F4U Corsair , di essere stato assegnato ad una portaerei di nome “Natoma” insieme ad un uomo di nome Jack Larson e di essere stato ucciso durante gli eventi di Iwo Jima.

I genitori del piccolo James fecero alcune ricerche. Scoprirono che un Corsair era davvero un tipo di velivolo utilizzato nel Pacifico, trovò nei registri storici la storia di una piccola portaerei, di nome Natoma Bay, che era nella battaglia di Iwo Jima. Ed effettivamente c’era anche un pilota di nome Jack Larson che aveva servito a quel tempo, nella baia di Natoma.

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Neve sopra i 900 metri in Toscana, oltre mezzo metro all’Abetone

"Non sono segnalate al momento particolari criticità, quota neve in rialzo nelle prossime ore" “ Nevica attualmente sui rilievi so...