mercoledì 28 marzo 2012

Santuario Santa Maria dei Miracoli


Santuario Madonna dei Miracoli In tempi lontanissimi, nel luogo ove sorge l'odierno Santuario della Madonna dei Miracoli, c'era una piccola chiesa dedicata a San Pietro in Lamentese, le cui antiche origini si perdono nella storia. Si dice che fosse stata eretta per ricordare un eccidio compiuto dagli Unni, i feroci barbari guidati da Attila (457).
La presenza della chiesetta è comunque documentata intorno al X secolo. Infatti il Papa Giovanni X (915-928) e poi Giovanni XIX (1024-1033) concedevano la sua giurisdizione ai monaci benedettini di Santa Maria in Organo di Verona i quali costruirono un piccolo monastero. (Bolla papale di Alessandro III - 11/07/1177). Nei secoli successivi fu però ceduta in commenda e cadde in un rovinoso abbandono, durato fino alla fine del millequattrocento, quando un evento straordinario la fece risorgere.

Era il primo maggio
1486, un'immagine della Vergine dipinta sulla parete sud della chiesa, dopo essere stata sfregiata e oltraggiata, si mosse, dal petto sgorgarono gocce di sangue, segnando l'inizio di un'attività taumaturgica che risvegliò il cuore dei fedeli (vedi Approfondimento tematico). Vi giunsero allora gli Olivetani, i benedettini bianchi riformatori dell'abbazia di S. Maria in Organo; essi ottennero di officiarla e di costruirvi il monastero. In poco più di trent'anni la trasformarono nel magnifico complesso che oggi vediamo, costruendo di fatto tre chiese: una votiva, con l'immagine taumaturgica, una perpendicolare che funge quasi da vestibolo e una terza ampia e decorata per le grandi celebrazioni, rese necessarie dal grande afflusso di fedeli che seguirono il verificarsi dei primi eventi miracolosi. 

sabato 10 marzo 2012

Il mistero di Orione

Tutto ebbe inizio nel Museo di antichità egiziane del Cairo, nel 1982. Percorrendo la galleria principale, gli occhi di Robert Bauval (ingegnere edile studioso di Egittologia) furono catturati da una fotografia aerea delle piramidi di Giza. Mai prima d'allora gli era capitato di notare il curioso spostamento della piramide di Micerino rispetto all'allineamento sud-ovest delle due piramidi più grandi. Tutte e tre le piramidi erano disposte ognuna lungo il suo asse meridiano (nord-sud). Inoltre, le due maggiori erano disposte lungo la diagonale sud-ovest, indicando una probabile unitarietà del progetto.
Tuttavia qualcosa non sembrava funzionare. Perché Micerino, altrettanto potente quanto i suoi predecessori e addirittura più amato dal suo popolo, si fece erigere un monumento assai più piccolo e meno maestoso? E inoltre, perché quella piccola piramide sembrava deviare dal progetto avviato?
Le tre piramidi di Giza Deviazione di Micerino dall'asse
Un fatto era certo: Micerino sapeva che la sua costruzione sarebbe stata molto più piccola delle altre due a Giza. Simili monumenti dovevano essere progettati con un largo anticipo, e il faraone doveva avere approvato il piano. Perché dunque approvare un progetto che lo avrebbe sminuito rispetto ai due predecessori? Il punto è che le piramidi di Giza non erano viste come singole opere monumentali, ma come parti in un complesso monumentale più ampio, che facesse di Giza una necropoli e ricomponesse la terra dei morti, il Duat, luogo "dove si trova Osiride".
A questo punto le domande erano: perché il piano generale prevedeva due grandi piramidi e una più piccola? Come collegare le piramidi a Osiride? e perché spostare la più piccola verso est?
Nel 1983, in una notte stellata dell'Arabia Saudita, Robert si svegliò e con un amico si soffermò ad ammirare le stelle della Cintura di Orione e la Via Lattea. Mentre l'amico gli insegnava a calcolare il punto della levata di Orione all'orizzonte, Robert si accorse che la stella più piccola della Cintura era spostata leggermente verso est, e tutte e tre le stelle erano inclinate in una direzione sud-ovest rispetto all'asse della Via Lattea.
Gli vennero alla mente i Testi delle Piramidi:

"Il Duat ha afferrato la mano del re nel punto dove si trova Orione...O Re Osiride...Recati alla Via d'acqua...possa una via di stelle fino al Duat stendersi per te nel punto dove si trova Orione..."

Nasceva allora il lungo cammino della Teoria della Correlazione di Robert Bauval, ben descritta nel suo libro "Il mistero di Orione".

mercoledì 7 marzo 2012

OETZI: la maledizione della mummia continua




La morte di 6 persone legate alla scoperta in un ghiacciaio alpino del corpo congelato di un uomo soprannominato ''Oetzi'' ha rafforzato la leggenda d'una presunta ''maledizione'' che circonda la celebre mummia vecchia di 5.300 anni.

L'archeologo Tom Loy, 63 anni, specialista in chimica molecolare, qualche tempo fa e' stato trovato morto nella sua abitazione di Brisbane, mentre stava mettendo mano a un libro dedicato proprio a Oetzi, ha scritto oggi il quotidiano The Australian.

Loy, nato negli Stati Uniti e direttore del laboratorio di scienze archeologiche dell'Universita' del Queensland, giaceva morto nella sua casa da diverse settimane quando il suo cadavere e' stato scoperto.

L'archeologo soffriva di una malattia del sangue da una dozzina d'anni, hanno indicato membri della sua famiglia al giornale. La sua malattia era stata diagnosticata poco dopo che la sua strada si era incrociata con quella della mummia congelata.

Oetzi era stato scoperto nel 1991 in un ghiacciaio del Tirolo italiano, nei pressi della frontiera con l'Austria, e gli articoli e le foto di questo guerriero dell'eta' della pietra, conservato in modo impressionante, avevano suscitato grande interesse nel mondo intero.
La teoria della ''maledizione'' e' nata dalla supposizione che Oetzi sarebbe estremamente adirato di essere stato disturbato nel suo riposo di 53 secoli.

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Oetzi, antenati con sardi e corsi era predisposto all'infarto

 

Ötzi, l'Uomo venuto dal ghiaccio

 

lunedì 5 marzo 2012

Il caso Roswell

Il "caso Roswell" è il più importante e documentato incidente di UFO dell'era moderna. Se la sua esatta datazione e ancora incerta, collocandosi comunque fra il 2 ed il 4 di Luglio 1947, certi sono i luoghi, gli avvenimenti ed i protagonisti che li vissero in prima persona. Tutto questo, nonostante sul caso il Pentagono abbia all'epoca deciso di calare una pesante coltre di silenzio, ufficialmente mantenuta sino ad oggi. Così, durante i primi dieci giorni di quel luglio ormai lontano, il "caso Roswell" finì sulle pagine di tutti i principali giornali del mondo, per poi essere dimenticato. E solo da un quindicennio e stato "ufficiosamente" riaperto da uno stuolo di ricercatori che ne hanno ripercorso millimetricamente i fatti, giungendo alla conclusione che l'incidente accadde realmente e che il Governo statunitense lo mise a tacere, come è stato, nel corso degli anni, per la maggioranza dei testimoni che vi furono direttamente coinvolti.

La cittadina di Roswell in Nuovo Messico aveva nel 1947 un indiscutibile primato strategico: ospitava nelle vicinanze una base aerea dell'Esercito Americano, nel cui perimetro era stanziato il 509 Gruppo Bombardieri, l'unico gruppo da bombardamento al mondo armato con ordigni nucleari, gli stessi che due anni prima avevano posto termine, con Hiroshima e Nagasaki, alla II Guerra Mondiale. Il "caso" nasce il 2 luglio - durante il fine settimana festivo del 4, giorno dell'Indipendenza statunitense - quando il Sig. Dan Wilmot e sua moglie osservano verso le 21.50 un oggetto luminoso discoidale sfrecciare in direzione della località di Corona. Nella notte scoppia un violento temporale, il cielo è coperto, a tratti illuminato da bagliori e squassato dai tuoni. E' in quelle ore, prima dell'alba del 3 luglio che, probabilmente, avviene l'incidente: un UFO (alcuni ricercatori sostengono la tesi di due oggetti coinvolti), per cause mai accertate, precipita nel deserto.

Morti tutti gli occupanti
Nel febbraio del 1950 l'ingegnere civile Barney "Grady" Barnett di Socorro confida ai coniugi Maltais, suoi vecchi amici cui richiede di mantenere il segreto, che il 3 luglio 1947, mentre si trovava per servizio nel deserto nella zona fra Magdalena e Socorro, si era trovato improvvisamente davanti un oggetto metallico discoidale dai 7 ai 9 metri di diametro, cui si era avvicinato a piedi, sino quasi a poterlo toccare. Sul posto intanto erano giunte altre persone (fra cui anche dei giovani, forse studenti) facenti parte di un gruppo archeologico dell'Università della Pennsylvania. Accanto al veicolo schiantato tutti avevano visto, proiettati all'esterno, degli esseri umanoidi ormai privi di vita, di corporatura esile, con teste molto grandi, di carnagione chiara e completamente glabri. Di lì a poco era entrato in scena un camion militare carico di soldati che avrebbero bloccato prontamente e poi allontanato i civili, intimando loro di non fare parola su quanto avevano visto ("per ragioni patriottiche di sicurezza nazionale"), perimetrando la zona. Teatro del fatto sarebbe stato, secondo Barnett, un costone roccioso a ridosso dei cosiddetti Piani di San Agustin, oggi divenuta sede dei radiotelescopi del VLA (Verv Large Array) dell'Osservatorio Nazionale di Radioastronomia degli Stati Uniti.
La credibilità della testimonianza di Barnett è rimasta dubbia, in quanto nessuno e mai stato in grado di interrogarlo in merito, essendo deceduto quando ancora del caso Roswell non si era riparlato. Per quanto riguarda il gruppo di archeologi, non è stato possibile verificare le identità di nessuno di loro.



mercoledì 22 febbraio 2012

Triangolo delle Bermuda


 

























Triangolo delle Bermuda Area geografica di circa 3.900.000 km², nota anche con i nomi di Triangolo maledetto e Limbo dei dispersi, compresa fra le Bermuda, Puerto Rico e Melbourne in Florida (dal 55°O all'85°O e dal 30°N al 40°N, nella quale sono inspiegabilmente scomparsi, dalla metà del XIX secolo, oltre cinquanta navi e venti aerei.

Uno degli episodi più celebri fu la scomparsa del volo 19: cinque aerosiluranti statunitensi, dopo aver lasciato Fort Lauderdale (Florida) il 5 dicembre 1945 per una normale esercitazione, non fecero più ritorno, come pure l'idrovolante inviato per le ricerche. Altri racconti sul Triangolo delle Bermuda includono navi trovate abbandonate con il cibo ancora caldo nei piatti o aerei spariti senza aver lanciato alcun segnale di soccorso. L'assenza di relitti viene spesso citata come prova del mistero che circonda la regione.

Varie sono state le ipotesi formulate per spiegare questi fenomeni, dai raggi mortali provenienti da Atlantide ai rapimenti da parte degli UFO. Secondo analisi meno fantasiose, il mancato ritrovamento di resti sarebbe da attribuire alle forti correnti e alla profondità marina. Inoltre, molti degli incidenti misteriosi si sarebbero in realtà verificati a oltre 1.000 km di distanza dalla zona del Triangolo. Con il miglioramento delle tecniche di immersione sarà forse possibile recuperare almeno in parte le navi scomparse, ma il mistero che avvolge il Triangolo delle Bermuda è tuttora radicato nell'immaginario collettivo. 

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Triangolo delle Bermude - Mistero svelato? 

 

Il triangolo maledetto 

 

Triangolo delle Bermude: aerei e navi spariti a causa del metano?

 

domenica 12 febbraio 2012

MISTERI DELLA MUSICA

PAUL McCARTNEY È MORTO NEL 1965?

Dai microfoni di una radio della città del Michigan, la sera del 12 ottobre del 1969, il deejay Russell Gibb annunciò la morte di Paul McCartney. Il componente della famosa band sarebbe morto in un incidente d’auto nel 1965 e rimpiazzato in tutta fretta da un sosia.

La sera prima Gibb aveva ricevuto una telefonata anonima da parte di un uomo che gli comunicò la morte di Paul Mc Cartney in un incidente stradale nel 1965. Questi inoltre disse che, dopo essere stato sostituito da un sosia, tale William Campbell, i tre membri superstiti del gruppo, John Lennon, George Harrison e Ringo Starr, cominciarono a seminare nei loro dischi, tracce dell'accaduto. La voce anonima consigliò Gibb di guardare meglio certe copertine dei dischi dei Beatles e di ascoltare con attenzione i finali di alcune canzoni, in alcuni casi facendole anche suonare al contrario. Così nacque l’inquietante leggenda della morte del famoso McCartney. 

I Beatles, al tempo al culmine della loro carriera, non negarono subito la cosa e ciò accrebbe i sospetti che la notizia fosse attendibile. Ma non solo. Le prove della morte di Paul erano lì, davanti gli occhi di tutti, nelle copertine dei dischi della famosa band inglese e nei loro testi, in certe allusioni implicite. E come mai  Aleister Crowley, uno dei più sinistri e oscuri maghi del Novecento, compare sulla copertina del più famoso disco dei ragazzi di Liverpool, “Sgt. Pepper's Lonely hearts club band”? Perché i satanisti guidati da Charlie Manson, gli assassini dell'attrice Sharon Tate e di alcuni suoi amici, scrissero col sangue delle loro vittime i titoli di alcune canzoni dei Beatles sui muri della casa? Le canzoni e le copertine del gruppo rock più famoso di tutti i tempi sono pieni di simboli esoterici, frasi nascoste, messaggi subliminali,  parti di cantato a volte registrate al contrario. Come si spiega questo mistero? Ecco qui alcune prove della morte di Paul McCartney: 

-Il primo indizio è proprio del 1965, quando esce l’album “Rubber Soul” e un 45 giri con un singolo non compreso nell’album, dal titolo “We can work it out”, cioè “Ne possiamo uscire”, oppure “Ce la possiamo fare”. Ma a fare cosa? Forse a superare la perdita del loro caro amico? Una cosa è certa; da questo momento le cose iniziano a cambiare velocemente. I Beatles non vestiranno più con la loro divisa, tutti uguali e cambierà il loro modo di fare musica, diventando più cupo rispetto un tempo. Tale cambiamento si avverte nel loro album seguente, “Revolver”. 

-Riferimenti al misterioso incidente d'auto che avrebbe ucciso il vero Mc Cartney sarebbe presente in un brano dell’album “Revolver”, chiamato “Taxman”, oltre che nella celebre “Eleanor Rigby”, dove si parla di un prete (Padre McKenzie ) che prepara il sermone per una cerimonia cui nessuno assisterà. Forse un riferimento al fatto che McCartney fu sepolto in tutta fretta e in gran segreto, alla presenza di un certo Padre McKenzie. E anche la copertina di “Revolver” presenta un inquietante indizio: Paul è l'unico defilato, messo addirittura di profilo. Forse come a dire “non sono più con voi”? 


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IL ROCK, LA MUSICA DEL DIAVOLO 

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