giovedì 25 settembre 2014
Creatura umanoide di 20 cm appare in un video fatto col telefonino!
A Santa Fe in Argentina, una mamma come tante, stava riprendendo il suo bambino con il telefonino, quando una piccolissima creatura è stata catturata dalla videocamera! Mai vista una cosa del genere! Cosa sarà mai? Si direbbe un elfo ma ancora non è chiara la natura di questa misteriosa creatura, il video è al vaglio di esperti che non si sono ancora pronunciati.
Il video
sabato 20 settembre 2014
Quando la Smithsonian Institution scoprì un’antica colonia egiziana nel Grand Canyon
Secondo un articolo pubblicato su un quotidiano dell'inizio del ventesimo
secolo, all'interno del Gran Canyon, Arizona, esisterebbe un enigmatico
sistema di gallerie, prova di un'antica presenza egizia in Nord
America. Tuttavia, le indagini e i riferimenti a questa incredibile
scoperta sono caduti nel dimenticatoio. Cosa hanno trovarono realmente
gli archeologi? È tutto falso, o c'è qualcosa di vero che è stato
nascosto all'opinione pubblica?
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venerdì 22 agosto 2014
Garfagnana-Fabbriche di Vagli
Dopo un milione di curve sono arrivato a Fabbriche di Careggine, in Garfagnana.
Il paese è laggiù, sul fondo della diga, a vederlo dall’alto sembra un paesino come tanti, ma si vede solo quando "riemerge", sì perchè questo straordinario evento si è verificato solo 4 volte: nel 1958, 1974, 1983 e nel 1994.
Il lago infatti è un bacino artificiale creato nel 1946 a discapito di Fabbriche, il paese che venne inondato per dare vita alla diga. Gli abitanti furono trasferitI in un nuovo paese, Vagli di Sotto, così, quel paesino risalente XII secolo, sparì per sempre dalla vista degli esseri umani.
Oggi invece era possibile aggirarsi tra le stradine, guardare dentro a porte e finestre di quelle case fantasma, il cimitero e il ponte di pietra, poi c’è la chiesa di San Teodoro con il campanile, sembra persino di sentirlo suonare, invece è muto come un pesce, è lì senza campane e senza orologio, proprio a segnare un tempo che non c’è più.
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Il paese è laggiù, sul fondo della diga, a vederlo dall’alto sembra un paesino come tanti, ma si vede solo quando "riemerge", sì perchè questo straordinario evento si è verificato solo 4 volte: nel 1958, 1974, 1983 e nel 1994.
Il lago infatti è un bacino artificiale creato nel 1946 a discapito di Fabbriche, il paese che venne inondato per dare vita alla diga. Gli abitanti furono trasferitI in un nuovo paese, Vagli di Sotto, così, quel paesino risalente XII secolo, sparì per sempre dalla vista degli esseri umani.
Oggi invece era possibile aggirarsi tra le stradine, guardare dentro a porte e finestre di quelle case fantasma, il cimitero e il ponte di pietra, poi c’è la chiesa di San Teodoro con il campanile, sembra persino di sentirlo suonare, invece è muto come un pesce, è lì senza campane e senza orologio, proprio a segnare un tempo che non c’è più.
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venerdì 4 luglio 2014
Ufo in volo, invasione aliena? No, era la Cia
Il mistero dei fenomeni luminosi nei cieli norvegesi negli anni 50: dopo
oltre sessant'anni l'agenzia statunitense fa una rivelazione.
STRANI RAGGI di luce che si stagliavano nel cieli. Scie luminose che si rincorrevano dopo il tramonto: tutta la Norvegia degli anni 50 era sicura di vedere atterrare da un momento all'altro una navicella spaziale, come quelle che gli abitanti del paese scandinavo iniziavano a vedere al cinema e di cui leggevano su romanzi e riviste. Invece nulla, nessun alieno né veicolo extraterrestre si è mai palesato. Per oltre sessant'anni, però, i norvegesi hanno continuato a pensare a quei fenomeni rimasti senza una spiegazione, a quegli "oggetti volanti non identificati" che persino i piloti degli aerei di linea vedevano sopra i loro velivoli durante i viaggi. Fino al 2 luglio. Giorno in cui, con un tweet, la CIA ha tolto ogni dubbio (e anche un po' di poesia) su cosa stava accadendo nei cieli della Scandinavia a metà del secolo scorso.
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STRANI RAGGI di luce che si stagliavano nel cieli. Scie luminose che si rincorrevano dopo il tramonto: tutta la Norvegia degli anni 50 era sicura di vedere atterrare da un momento all'altro una navicella spaziale, come quelle che gli abitanti del paese scandinavo iniziavano a vedere al cinema e di cui leggevano su romanzi e riviste. Invece nulla, nessun alieno né veicolo extraterrestre si è mai palesato. Per oltre sessant'anni, però, i norvegesi hanno continuato a pensare a quei fenomeni rimasti senza una spiegazione, a quegli "oggetti volanti non identificati" che persino i piloti degli aerei di linea vedevano sopra i loro velivoli durante i viaggi. Fino al 2 luglio. Giorno in cui, con un tweet, la CIA ha tolto ogni dubbio (e anche un po' di poesia) su cosa stava accadendo nei cieli della Scandinavia a metà del secolo scorso.
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sabato 28 giugno 2014
Il Giornale dei Misteri taglia il traguardo dei 500 numeri e spera di tornare nelle edicole
La decisione di togliere il giornale dalle edicole nel 2012 era stata dettata dagli aumenti dei costi tipografici e distributivi, ma – annuncia il direttore della testata, Francesca Vajro in questa intervista a Lsdi – stiamo progettando il suo ritorno nelle edicole. Ci sono gli abbonamenti, certo, ma la pubblicità scarseggia. Quest’ ultima cosa però è frutto di una scelta ‘’politica’’ precisa.
‘’Abbiamo scelto di non inserire chiaroveggenti e sensitivi, che possono investire poiché guadagnano molto – spiega Vajro -.Siamo contrari a questo tipo di consulenze, che quasi sempre, anche se talvolta involontariamente, sfruttano economicamente le persone fragili in difficoltà. Nella nostra filosofia, chi possiede doti medianiche o di sensitività, le deve offrire, con cautela, gratis al prossimo’’.
di Fabio Dalmasso
500 numeri sono un traguardo importante per una rivista. Tenendo contro delle vicissitudini del mercato editoriale italiano, inoltre, riuscire festeggiare la 500esima uscita rappresenta un’occasione estremamente importante e, purtroppo, rara. Un’occasione che Il Giornale dei Misteri ha avuto a dicembre, quando nelle cassette della posta degli abbonati è arrivato il numero di 500 di questo giornale fondato nel 1971 dall’editore fiorentino Corrado Tedeschi.
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lunedì 16 giugno 2014
Il Contattismo tra simboli e fini sinistri
Certi simboli sono simili a briciole che spazziamo via dalla mensa, finito di desinare.
Rivelatori sono le icone di gruppi che ruotano attorno a contattisti, channelers, “profeti” dei tempi finali.
L’Ordine francese di Melchisedec, confraternita che mira ad eliminare il denaro, le religioni tradizionali e la guerra, annovera esponenti che asseriscono di essere in contatto con extraterrestri. La setta usa come emblema un cosiddetto sigillo di Salomone. All’interno dell’esagono formato dall’intersezione dei due triangoli è effigiato un quadrangolo in cui sono inscritti dei cerchi concentrici. Nelle punte della stella sono istoriati glifi dalle forme per lo più irregolari. [1]
I latori dei messaggi pseudo-mistici propinati da Ashtar Sheran di solito si identificano attraverso l’iconografia dell’ufonauta: sul palmo della mano destra aperta in segno di saluto brilla un astro a sette punte. Sulla divisa di Ashtar Sheran, sedicente Comandante della flotta spaziale interplanetaria, fa bella mostra di sé il sigillo di Salomone, dall’aspetto di un cristallo rutilante in modo da suggerire tridimensionalità. Le rivelazioni del lungicrinito visitor risalgono al 1952, quando il tedesco Georg Van Tessel compì un tour su un disco volante. Tessel fondò a Berlino il Centro della pace: ne originarono conventicole confluite in gran parte nella famigerata Federazione galattica.
Rivelatori sono le icone di gruppi che ruotano attorno a contattisti, channelers, “profeti” dei tempi finali.
L’Ordine francese di Melchisedec, confraternita che mira ad eliminare il denaro, le religioni tradizionali e la guerra, annovera esponenti che asseriscono di essere in contatto con extraterrestri. La setta usa come emblema un cosiddetto sigillo di Salomone. All’interno dell’esagono formato dall’intersezione dei due triangoli è effigiato un quadrangolo in cui sono inscritti dei cerchi concentrici. Nelle punte della stella sono istoriati glifi dalle forme per lo più irregolari. [1]
I latori dei messaggi pseudo-mistici propinati da Ashtar Sheran di solito si identificano attraverso l’iconografia dell’ufonauta: sul palmo della mano destra aperta in segno di saluto brilla un astro a sette punte. Sulla divisa di Ashtar Sheran, sedicente Comandante della flotta spaziale interplanetaria, fa bella mostra di sé il sigillo di Salomone, dall’aspetto di un cristallo rutilante in modo da suggerire tridimensionalità. Le rivelazioni del lungicrinito visitor risalgono al 1952, quando il tedesco Georg Van Tessel compì un tour su un disco volante. Tessel fondò a Berlino il Centro della pace: ne originarono conventicole confluite in gran parte nella famigerata Federazione galattica.
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giovedì 12 giugno 2014
L'isola di Atlantide? Esiste, è la Sardegna
Sono secoli che studiosi, filosofi, scienziati e letterati
tentano inutilmente di ricollocare il mitico continente di Atlantide
nella geografia interpretando ora Platone ora tutte le leggende
mediterranee che ne hanno fatto il proprio fulcro, e sono secoli che
ogni tentativo viene frustrato da mancanza di prove concrete, ma anche
solo di indizi, testimonianze, idee. Sembra che oggi si sia sul punto di
arrivare a uno stravolgimento delle convinzioni tradizionali e che una
nuova luce possa essere gettata sulla madre di tutti i miti e sulla
nostra stessa genesi come popolo italico. In questa, che è soprattutto
un'operazione culturale, giocano un ruolo da protagoniste l'archeologia e
la geologia --oltre alla rivisitazione storica e filologica-- in un
recupero del metodo scientifico come approccio risolutivo anche per le
questioni apparentemente solo umanistiche o sociali.
Di volta in volta l'isola di Santorini, le isole britanniche, le Azzorre e le Canarie (e recentemente anche l'arcipelago nipponico o le coste turche) sono stati i luoghi maggiormente indiziati come gli ultimi retaggi del continente perduto narrato da Platone nel Crizia e nel Timeo. Protetta da mura circolari di metallo e dotata di grande disponibilità di beni naturali, beneficiata da raccolti tre volte all'anno e da minerali preziosi del sottosuolo, Atlantide era una terra promessa situata al di là delle Colonne d'Ercole. Già, ma dov'erano quelle mitiche colonne 2000 anni fa? Oggi tutti le collocano a Gibilterra, ma le analisi dei testi precedenti la nuova geografia di Eratostene --il primo a destinarle fra Spagna e Marocco -- dimostrano che c'era molta confusione su dove piazzare i limiti del mondo quando la geografia non la facevano ancora i greci, ma i fenici e i cartaginesi, eredi di quegli antichi popoli del mare di cui si erano perdute le tracce dopo un avvenimento catastrofico (Atlantide non si è a un certo punto clamorosamente inabissata?).
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Di volta in volta l'isola di Santorini, le isole britanniche, le Azzorre e le Canarie (e recentemente anche l'arcipelago nipponico o le coste turche) sono stati i luoghi maggiormente indiziati come gli ultimi retaggi del continente perduto narrato da Platone nel Crizia e nel Timeo. Protetta da mura circolari di metallo e dotata di grande disponibilità di beni naturali, beneficiata da raccolti tre volte all'anno e da minerali preziosi del sottosuolo, Atlantide era una terra promessa situata al di là delle Colonne d'Ercole. Già, ma dov'erano quelle mitiche colonne 2000 anni fa? Oggi tutti le collocano a Gibilterra, ma le analisi dei testi precedenti la nuova geografia di Eratostene --il primo a destinarle fra Spagna e Marocco -- dimostrano che c'era molta confusione su dove piazzare i limiti del mondo quando la geografia non la facevano ancora i greci, ma i fenici e i cartaginesi, eredi di quegli antichi popoli del mare di cui si erano perdute le tracce dopo un avvenimento catastrofico (Atlantide non si è a un certo punto clamorosamente inabissata?).
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