giovedì 15 marzo 2018

Aldo Moro, Paolo VI e il mistero dei 10 miliardi di lire per il riscatto

Chi portò a Castel Gandolfo tutti quei soldi? E, soprattutto, dove finirono?

Castelgandolfo, residenza pontificia, 6 maggio 1978. Aldo Moro è prigioniero delle Brigate Rosse da oltre 50 giorni e Papa Paolo VI ne parla con monsignor Cesare Curioni, responsabile dei cappellani carcerari, il quale aveva attivato molteplici contatti per arrivare alla liberazione dell'ostaggio.

Al colloquio assiste anche mons. Fabio Fabbri, segretario di don Curioni. D'improvviso il Papa, nel suo studio, si avvicina ad una consolle coperta con un panno di ciniglia azzurra e solleva un lembo: compare una montagna di soldi, mazzette di dollari, con fascette di una banca ebraica, del valore di circa dieci miliardi di lire, messi a disposizione per il riscatto. Ma tre giorni dopo, il 9 maggio, il corpo senza vita di Moro viene ritrovato in via Caetani, nel centro di Roma. Il fatto è riportato sia in atti giudiziari, sia in atti parlamentari ed è stato ribadito due anni fa davanti alla commissione Moro dallo stesso mons. Fabbri. Ma da dove provenivano tutti quei soldi? E, rimasti inutilizzati, che fine fecero? Nessuno lo sa. Don Curioni è morto nel 1996 senza che quel mistero fosse svelato, mons. Fabbri ha detto di non saperlo, e autorevoli fonti vaticane, recentemente interpellate, hanno ribadito di ignorare chi 40 anni fa procurò quella provvista e dove finì quel fiume di denaro.

La vicenda di quei soldi si lega direttamente a due foto di Moro ostaggio delle Br e al ruolo di don Curioni che - secondo il racconto del suo segretario mons. Fabbri - investito direttamente da Paolo VI dopo il sequestro del presidente della Dc, nel tentativo di arrivare alla liberazione dell'ostaggio, aveva attivato numerosi canali sia con i brigatisti in carcere, sia con un misterioso interlocutore che incontrava nella metropolitana di Napoli e in alcune città del nord Italia. Peraltro, durante una telefonata notturna, Paolo VI - sempre secondo il racconto di mons. Fabbri alla commissione Moro - lesse proprio a don Curioni, che suggerì qualche correzione, la celebre lettera "agli uomini delle Brigate Rosse", che ha la data del 21 aprile 1978, con la quale il Papa invitava a rilasciare Moro "senza condizioni". Attraverso i suoi canali, don Curioni ricevette le due foto di Moro prigioniero, che furono mostrate al Papa. Paolo VI sostenne che la prima non provava che il presidente della Dc era in vita, mentre la seconda - con il presidente della Dc che mostrava la prima pagina del quotidiano la Repubblica - fu ritenuta indiscutibile: Moro era vivo.

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Purgatori ricorda Moro e la povertà intellettuale dei brigatisti

venerdì 9 marzo 2018

Identificati i resti della leggendaria pilota Amelia Earhart

Erano stati trovati su una remota isola dell'Oceano Pacifico 

 

Appartengono ad Amelia Earhart i resti trovati nel 1940 su una remota isola dell'Oceano Pacifico, la leggendaria pilota americana era scomparsa nel 1937 proprio mentre volava sopra il Pacifico. Lo ha stabilito una nuova analisi pubblicata sulla rivista Forensic Anthropology e condotta da Richard Jantz, del Centro di Antropologia Forense all'Università del Tennessee, che ha riesaminato le misurazioni fatte nel 1940: all'epoca i resti erano stati attribuiti ad un uomo.

Il film 'Amelia' - SCHEDA CINEMA


Jantz ha usato il programma informatico Fordisc per stabilire sesso, età e statura partendo da misurazioni dei resti ossei: le analisi hanno rivelato che la somiglianza con Amelia Earhart era maggiore rispetto al 99% di individui in un largo campione di riferimento.

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domenica 4 marzo 2018

Perù, mistero sulle Ande: si apre una voragine lunga due chilometri

Una frana lunga circa due chilometri ha aperto il terreno a Cusco, città delle Ande peruviane. La frattura ha danneggiato una sessantina di abitazioni e ha costretto i residenti all'evacuazione dalle case pericolanti. "Qui c'è una frequente attività sismica, ma i sismografi non hanno registrato un terremoto significativo che possa aver creato questa faglia", ha affermato un geologo. "Dobbiamo capire - continua -  come si è formata, perché potrebbe rappresentare una seria minaccia per gli abitanti di questa zona".

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venerdì 23 febbraio 2018

Nikola Tesla, chi era: le invenzioni, la scienza, gli affari

L’ha interpretato David Bowie, al cinema. Suo il nome sulle supercar elettriche di Elon Musk. Ha ispirato romanzi e film. Storia del genio dei lampi e della corrente alternata, che fu anche un incredibile businessman 

Digitando il termine Tesla su Google Search il primo link che rimanda a Nikola arriva a metà della sesta pagina, ed è l’unico presente tra i primi cento indirizzi web proposti dal motore di ricerca. La quasi totalità delle risposte riguarda la Tesla di Elon Musk (scenario prevedibile per questioni di Seo), mentre più sorprendente appaiono le citazioni che trattano la rock band Tesla, che come l’azienda dedita alle auto elettriche ha scelto un nome per omaggiare uno dei più grandi inventori della storia.

L’ingegnere elettrico austro-ungarico poi naturalizzato statunitense è tornato alla ribalta nei giorni scorsi per un film che ripercorrerà la sua storia. A impersonare Tesla sarà Ethan Hawke, che allungherà l’elenco di chi ha già vestito i panni del signore che lo stato di New York celebra ogni 10 luglio (giorno della sua nascita) con il “Nikola Tesla day“. La pellicola diretta da Michael Almereyda, progetto in fase di sviluppo che sarà presentato all’European Film Market a Berlin, arriva dopo “The Current War” e “The Prestige“, con nell’ordine Nicholas Hoult e David Bowie a interpretare lo scienziato.

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mercoledì 14 febbraio 2018

UNA PASSEGGIATA TRA LE MURA MEGALITICHE DI ALATRI


Le sue origini si perdono nella notte dei tempi. Si dice sia nata da un raggio di sole e che la sua costruzione rispecchi la costellazione dei Gemelli. Definita dalla tradizione come la città dei Ciclopi, si pensa che sia stata edificata da un popolo di giganti, legato in qualche modo al dio Saturno. Alatri è un paese dagli albori misteriosi e confusi con il mito, ma di certo custodisce un’ Acropoli tra le più suggestive del Lazio.

Il paese conserva mura megalitiche ancora perfettamente conservate. Ha una delle più imponenti cinta murarie di epoca preromana che circonda completamente il perimetro dell’Acropoli. Ad essa vi si accede attraverso due porte: la Porta Maggiore e la Porta Minore.
La magnificenza della Porta Maggiore vi conquisterà, ha un architrave ciclopica di oltre 5 metri di lunghezza . Da qui avete due possibilità: salire le scale, attraversare la porta e accedere alla civita, oppure proseguire la passeggiata da fuori per ammirare ancora le mura. Continuando a camminare sul lato sud orientale troverete  un’ incredibile parete megalitica – il Pizzo Pizzale – che sfiora i 17 metri.

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giovedì 8 febbraio 2018

La morte della pornostar Olivia Lua diventa un caso


Genova - Olivia Lua è morta e le analisi mediche confermeranno, quasi certamente, quale sia stata la causa della sua fine a 23 anni: un mix letale di pillole e alcol. Era una delle pornostar più note della sua casa di produzione LA Direct Models, con la quale aveva firmato il contratto l’anno scorso. Poi però subito lo stop per i problemi con la bottiglia, l’assenza dal set, la scelta di una clinica di riabilitazione.

Fine della storia? Tutt’altro. Perché Olivia è la quinta pornostar la cui vita si è spenta negli ultimi tre mesi, in un succedersi di eventi luttuosi che oscillano tra il giallo e la spiegazione più semplice: un cocktail micidiale di depressione e di sostanze per provare a ottunderla. Subito prima di lei era toccato a un’altra Olivia, in questo caso Nova, conosciuta come Alexis Rose Forte, soltanto 20 anni, trovata in un appartamento di Las Vegas il 7 gennaio. I test non hanno ancora offerto una risposta, ma anche per lei si sospetta l’overdose di farmaci. Prima di lei Yurizan Beltran, 31 anni, morta per una sospetta overdose. August Ames, 23 anni, si è suicidata. Il caso di Shyla Stylez, 35 anni, è un mistero. 

Gli interrogativi che stanno scuotendo la porno Valley della California sono alimentati dai tempi strettissimi in cui le tragedie si sono consumate. È vero: nella storia dei film a luci rosse ci sono stati suicidi eccellenti, come quello di Shannon Michelle Wilsey in arte Savannah, che si sparò un colpo di pistola nel 1994 temendo di esser rimasta sfigurata dopo un incidente. O morti ambientate in un contestato segnato da antidepressivi e antidolorifici come quella di Marilyn Chambers nel 2009.

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domenica 4 febbraio 2018

Scoperta lastra fossile con le orme di 70 dinosauri

Gli archeologi hanno scoperto una lastra fossile in cui sono presenti le orme di 70 dinosauri. Il reperto si trovava in un parcheggio della Nasa, a poca distanza dalla Casa Bianca, e risale a oltre 110 milioni di anni fa.

La lastra è stata scoperta, come hanno raccontato i ricercatori alla stampa, in modo fortuito. Era il 2012 quando Ray Stanford, 79enne esperto di dinosauri, fece visita a sua moglie che lavorava nella sede Nasa del Goddard Space Flight Center a Greenbelt, vicino Washington. I due pranzarono insieme e dopo il pasto l’uomo si avviò al parcheggio.
Qui vide una pietra d’arenaria strana. Il reperto si trovava lì da oltre 110 milioni di anni e nessuno si era mai accorto di nulla. Su di essa erano incise le orme di ben 70 dinosauri vissuti nelle paludi del Maryland.

“C’è un vero e proprio film su quella lastra” ha spiegato Stanford, raccontando che sulla pietra si trovavano sovrapposte le impronte non solo di dinosauri, ma anche di altri animali che avevano popolato la Terra. Dopo uno studio durato sei anni l’uomo ha annunciato la scoperta pubblicando i risultati sulla rivista “Scientific Reports”.

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Neve sopra i 900 metri in Toscana, oltre mezzo metro all’Abetone

"Non sono segnalate al momento particolari criticità, quota neve in rialzo nelle prossime ore" “ Nevica attualmente sui rilievi so...