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| Antonietta Longo (Archivio Il Messaggero) | 
Correva l'anno 1955. Il 10 luglio,
 sulle rive del lago di Castelgandolfo – da sempre residenza estiva 
papale – sotto un tappeto di giornali recanti la data di cinque giorni 
prima, viene scoperto il cadavere nudo di una donna, età indefinibile, 
compresa – stabilirono i periti (sbagliando) - tra i 18 e i 26 anni, 
statura approssimativa: 1 metro e 60. Unico segno di riconoscimento: un 
orologino da polso marca Zeus. Null'altro: neppure la testa. 
Comincia così uno dei più misteriosi casi di nera della storia italiana del dopoguerra. La storia della decapitata di Castelgandolfo.
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