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Shanidar, il neanderthaliano sopravvissuto grazie agli amici
 
Aveva problemi all'udito, era claudicante e senza avambraccio
 
Lo hanno chiamato Shanidar, come la grotta in cui sono 
stati trovati i suoi resti, aveva perso un avambraccio, era claudicante e
 aveva problemi di udito, ma nonostante ciò aveva raggiunto la 
venerabile età di 40 anni grazie alla solidarietà dei suoi amici, neanderthaliani come lui. Vissuto circa 50.000 anni fa
 in quello che oggi è il Kurdistan iracheno, Shanidar non avrebbe potuto
 sfuggire ai predatori e ad altri pericoli senza un aiuto. La sua storia
 singolare è stata ricostruita, e pubblicata sulla rivista Plos One, da 
Erik Trinkaus, dell'università americana di Washington a St. Louis, e da
 Sébastien Villotte, del Consiglio nazionale francese per la ricerca 
scientifica (Cnrs).
 Impossibile dire come Shanidar possa essersi
 ferito al braccio e alle gambe, nessuno può dire se sia accaduto in una
 battuta di caccia o per difendersi da un predatore, o ancora per una 
brutta caduta, ma di certo era un individuo debole e molto vulnerabile. 
"Soprattutto la sordità lo rendeva una facile preda degli animali 
carnivori", ha osservato Trinkaus. Di conseguenza Shanidar dipendeva 
dagli altri membri della sua comunità per la sopravvivenza.
 
In generale la vita di un cacciatore-raccoglitore del Pleistocene
 non era per niente facile, ma per un individuo con i problemi di 
Shanidar sarebbe stato impossibile: non avrebbe potuto sentire l'arrivo 
dei predatori, né fuggire. L'unica ipotesi è che coloro che vivevano con
 lui se ne siano presi cura, tanto da permettergli di invecchiare: 40 
anni erano infatti moltissimi per gli uomini di 50.000 anni fa.
 
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