Sfinge, situata a sud-est 
della Grande Piramide, lungo la rampa che sale verso il tempio funerario
 di Chefren,  per via delle sua incredibili misure (è lunga 73 metri, 
larga 6 metri e raggiunge, nel suo punto più alto, un’altezza di 20 
metri) è considerata la più grande statua monumentale al mondo, scolpita
 in un unico sperone di roccia, su cui furono aggiunti, sulla base, dei 
blocchi di pietra,  in occasione delle numerose ristrutturazioni a 
partire dalla XVIII  dinastia. La colossale statua, che fonde l’elemento
 zoomorfo (corpo leonino) con quello umano (testa umana),
 col corpo allungato, le zampe protese e un copricapo reale, è  il 
simbolo dei misteri archeologici per eccellenza, con i suoi occhi fissi 
all’orizzonte orientale, mentre scruta da tempo immemore il sole 
nascente ogni mattina, facendo breccia nell’immaginario di turisti e 
curiosi, storici e non. Il suo nome, che deriva dal greco antico e 
significa “strangolatrice”, evidenzia l’aspetto aggressivo e misterioso 
di questa costruzione. L’archeologia ufficiale fa corrispondere 
il volto della Sfinge a quello del faraone Chefren, in base a 
un’iscrizione trovata su una stele di granito posta fra le zampe 
anteriori della colossale statua…iscrizione che racconta del faraone Thutmose IV,
 cui apparve in sogno il Dio Sole Ra-Harakhte, che gli promise il regno 
se avesse liberato la Sfinge dalla sabbia che l’aveva ricoperta,  sin da
 quando la necropoli di Giza venne abbandonata. Così fece e, divenuto Re, fece scolpire la stele di granito, detta “Stele del sogno”
 per commemorare l’evento: essa raffigura due leoni sopra due templi, 
uno di spalle all’altro, uno rivolto ad est ed uno ad ovest.
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