Trovato lo scheletro di un "vampiro" bambino di epoca tardo romana

Lo scheletro di un bambino di 10 anni, ucciso forse dalla malaria, è stato rinvenuto nella Necropoli dei Bambini, in Umbria. Ha una grossa pietra nella bocca, come a volerne impedire il ritorno tra i vivi.


Il cranio del bambino deceduto di malaria, con una pietra incastrata tra i denti.
Lo scheletro di un bambino rinvenuto in un antico cimitero italiano testimonia le paure scatenate, nella popolazione tardo-romana, da una violenta epidemia di malaria, che 1.500 anni fa causò molte vittime soprattutto tra i più giovani.

Il bambino (o bambina: il genere non è noto) è stato ritrovato quest'estate in uno scavo archeologico in Umbria, con una pietra incastrata nella bocca, in una di quelle sepolture anomale che un tempo venivano usate per impedire che la malattia, o il morto stesso, uscissero dalla tomba per infestare i vivi. La scoperta è avvenuta nella Necropoli dei Bambini a Lugnano in Teverina (Terni), un cimitero allestito attorno al 450 d. C. sul terreno di una villa romana abbandonata.

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