venerdì 19 marzo 2021

L’uomo tra gli Dei: Imhotep

È straordinario pensare di riuscire a ricostruire la vita o parte dei trascorsi di uomini vissuti anche più di 3000 anni fa, soprattutto se i riferimenti ad essi sono pochi.

Su Imhotep gli storici si esprimono in modo quasi univoco nella ricostruzione della sua vita.

Perché anche se la valle del Nilo ha dato origine ad una civiltà che curava in modo molto particolare il passaggio oltre la vita, conservando i defunti insieme a molteplici oggetti, allo stesso modo il misticismo che avvolge la cultura egizia ha creato dei grandi vuoti che la storia e l’archeologia tentano pazientemente di colmare.

Su Imhotep gli storici si esprimono in modo quasi univoco nella ricostruzione della sua vita, nonostante i pochi, ma fondamentali, elementi giunti a noi, sparsi tra Antico, Medio e Nuovo regno.

Se il suo nome viene ricordato come quello dei faraoni è perché non è stato un semplice servitore, ma qualcosa di più: un semidio e poi Dio
Un architetto, medico e astronomo vissuto nell’Antico Egitto.

Le sue origini non sono ancora ben note e creano di fatti un punto interrogativo che si propaga nelle speculazioni su tutto il resto della sua vita.

Probabilmente nato in una famiglia di umili origini, anche se i natali nobili spiegherebbero più semplicemente le posizioni nell’amministrazione ricoperte poi in futuro.

La sua nascita viene individuata alla fine della II Dinastia, all’incirca nel 2700 a.c. e visse per di più sotto il regno del faraone Djoser o Zoser della III Dinastia.

Sono noti i nomi dei genitori: il padre Kanofer e la madre Khereduankh che si videro trasformati o spodestati dal ruolo di genitori quando la figura di Imhotep iniziò ad assumere tratti divini.

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