Così l’acqua (di Torino) arriva agli astronauti

L’acqua che arriva sulla Iss (12mila litri dal 2008 a oggi) parte da Torino. E’ la stessa che (studiata e trattata) esce dai rubinetti. E la Smat sta già pensando a quella che finirà su Marte. Ecco come


Dal 2008 la SMAT è fornitore ufficiale della ISS, la  orbitante che ha visto come ospiti anche i nostri connazionali Samantha Cristoforetti e Luca Parmitano. L’acqua del capoluogo piemontese, dopo aver passato i test di campionatura della Nasa, che con controlli approfonditi ha verificato la corrispondenza ai criteri individuati per soddisfare i bisogni degli astronauti, viene bevuta dall’equipaggio ISS americano e russo.

A ognuno la sua acqua

Gli astronauti, tuttavia, non condividono la stessa acqua: gli americani hanno bisogno di acque leggere, poco mineralizzate e trattate con sali di iodio, mentre ai russi servono acque più pesanti, ricche di minerali e trattate con sali d’argento e fluoro. Per entrambi, invece, la necessità è di avere acque particolarmente stabili, capaci di mantenere le proprie caratteristiche invariate per mesi in condizioni di assenza di gravità, senza accrescere la carica batterica. Agli americani arriva quindi l’acqua della Centrale di Venaria, che sgorga da Pian della Mussa, mentre ai russi quella della Centrale Regina Margherita, prelevata dai pozzi di Corso Marche. Il fatto curioso è che, al netto delle lavorazioni d’igienizzazione, l’acqua spedita nello spazio è la stessa che sgorga dai rubinetti della città di Torino: la SMAT è infatti la società incaricata per rifornire la rete pubblica del capoluogo.

Continua qui

L'acqua degli astronauti (video)





Commenti