Il pranzo di Natale coi parenti No vax: ecco come rispondere ai luoghi comuni sui vaccini anti-Covid

Abbiamo raccolto le 10 fake news più comuni sui vaccini, argomento di conversazione più ricorrente sulle tavole natalizie. Ecco tutte le risposte per difendersi

A Natale non si parla d’altro. Il Covid è inevitabilmente l’argomento di discussione preferito da tutti perché è quello che ha rivoluzionato (e purtroppo continuerà a farlo nei prossimi mesi) le nostre vite. Dallo zio che si sente esperto di pandemia, ma non è virologo, alla cugina che non vuole vaccinarsi perché è giovane, ma non ha una laurea in medicina. Quanto sembrano essere lontani i tempi in cui gli argomenti di conversazione a tavola erano temi come «i poteri forti», «le pensioni sempre più basse» e «il governo ladro». Ma oggi è Natale e non è il caso di spazientirsi. Noi di Open , intanto, abbiamo raccolto le dieci fake news più comuni sui vaccini che, purtroppo per voi, sentirete molto probabilmente a tavola coi parenti. Ecco come potersi “difendere”.

«I vaccini non servono a niente, si stanno infettando tutti e tra poco ci richiuderanno a casa»

Non è vero, i vaccini sono efficaci e stanno funzionando benissimo. Hanno reagito bene alla variante Delta, che è quella ancora dominante nel nostro Paese, e con due dosi di vaccino, ad esempio, riescono a prevenire l’infezione fino all’85 per cento mentre contro la malattia grave la percentuale sale addirittura al 90 per cento. Si stanno infettando tutti? Non esattamente anche se gli ultimi dati non sono affatto confortanti (ieri, 24 dicembre, erano 50 mila i casi in 24 ore). Si registrano picchi di contagi quotidiani in misura crescente. Il problema di quest’anno è la diffusione della variante Omicron, più contagiosa rispetto alla Delta (ma – stando alle prime risultanze – meno pericolosa per quanto riguarda le ospedalizzazioni). L’aspetto positivo è che, proprio grazie ai vaccini, il numero di terapie intensive e di reparti Covid occupati resta ancora sotto controllo. E non dimentichiamoci che quest’anno le restrizioni sono di gran lunga inferiori rispetto allo scorso Natale.

«Se mi vaccino posso contagiarti lo stesso»

I vaccinati possono contagiare, è vero, ma il rischio è nettamente più basso anche perché la carica virale di un vaccinato, rispetto a un non vaccinato, è in media ridotta. A questo si aggiunga che un vaccinato più difficilmente verrà ospedalizzato, dunque svilupperà una malattia con sintomi solitamente più lievi di un non vaccinato, che dunque resta più esposto alla malattia. Ecco perché vale la pena vaccinarsi sempre e comunque.

«Ma allora se posso contagiare e se posso persino infettarmi, questo vaccino a cosa mi serve? Tanto vale non farlo»

Il vaccino resta l’unica arma a nostra disposizione per combattere il Covid. Evita, anzitutto, che si sviluppino sintomi gravi, non ci fa finire in ospedale nella stragrande maggioranza dei casi e riduce il contagio, dunque blocca o comunque limita la circolazione del virus. La terza dose, tra l’altro, previene il contagio dalle mutazioni Covid fino all’80 per cento. Non è un caso che quest’anno non ci sia una forte pressione ospedaliera. Ed è proprio grazie ai vaccini.

«I vaccini, che sono solo un business per le case farmaceutiche, favoriscono la nascita delle nuove varianti. Conviene a Big Pharma»

No, uscire da questa pandemia conviene a tutti. Questo, sì. Non sono i vaccini che creano le varianti, anzi: ne combattono la diffusione. Le varianti si creano perché molte persone non sono ancora immunizzate; così il virus circola sempre di più e si creano nuove mutazioni. Per fermare questo circolo vizioso bisogna vaccinarsi il prima possibile e vaccinare anche i Paesi poveri da cui possono giungere nuove varianti per poi diffondersi in tutto il mondo.

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