CASALE MONFERRATO (AL) – Adriana Torre Ottolenghi lo ripete più volte quando ricorda gli anni della persecuzione degli ebrei. Lei è stata “fortunata”. Non ha vissuto “l’orrore dei campi di concentramento“ e “per questioni anagrafiche” non subì “l’umiliazione” di essere espulsa da scuola perché ebrea.
Da bambina, però, Adriana non è praticamente “mai andata” a scuola, è stata costretta a scappare, a nascondersi, ha perso persone care e ha vissuto la paura “solo perchè ebrea”. E ancora oggi, nelle notti inquiete è sempre lo stesso incubo a tornare a svegliarla: “Dopo quasi 80 anni ho ancora l’incubo dei nazisti e dei fascisti alle calcagna”.
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