lunedì 24 gennaio 2022

La sentenza che potrebbe costringere Google alla censura

La chiave è un procedimento avviato dall'avvocato George Defteros che potrebbe fare giurisprudenza, con un effetto a cascata davvero importante

Google sembra essere molto preoccupato per una decisione che è stata presa dalla Corte Suprema del tribunale del Vittoria, in Australia. In base a quanto deciso in prima istanza, infatti, i giudici sarebbero propensi a sancire un risarcimento danni per un avvocato australiano, George Defteros, che a Melbourne ha rappresentato la difesa di diversi esponenti della criminalità a Melbourne. Quest’ultimo sostiene di essere stato diffamato da un articolo di The Age, un quotidiano australiano, in cui si affermava che l’avvocato non era più soltanto il difensore di alcuni esponenti della malavita, ma addirittura un loro confidente. Secondo Defteros, questa accusa sarebbe diffamatoria: per questo ha citato in giudizio Google sostenendo che, nel momento in cui si digita il nome Defteros sul motore di ricerca, compare anche questo articolo del 2004. In prima istanza, è stata data ragione a Defteros, costringendo Google a un pagamento di 40mila dollari.

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