martedì 22 febbraio 2022

Camogli (GE), un anno dopo il crollo del cimitero. Oggi la lunga giornata del ricordo

Di 50 salme non si sa più niente, per altre 308 non si riesce a risalire all'identità: molte commemorazioni per il primo anniversario

Di 50 salme non si sa più nulla; 308 non hanno ancora un'identità. A un anno dal crollo in mare di parte del cimitero di Camogli, questi sono i numeri che meglio di ogni altra cosa fotografano gli effetti di quel disastro avvenuto il 22 febbraio scorso, quando la falesia su cui è stato costruito parte del camposanto ha ceduto portandosi dietro loculi e cappelle.

I defunti finiti in mare o sulle rocce furono 415. Oggi il Comune dice che sono stati recuperati in totale 365 defunti, 57 dei quali sono stati riconosciuti. Nell'opera pietosa sono stati impegnati rocciatori e sommozzatori.

Un boato accompagnò il crollo, e in poco tempo il mare verde smeraldo divenne di color marrone. Lo sbriciolamento della falesia si portò via 227 salme, 168 ossari e 20 cassette con le ceneri. Eventuali responsabilità sono al vaglio della Procura di Genova per il reato di crollo colposo. Ci sono due tecnici comunali indagati. Al momento è emerso che negli ultimi 15 anni i lavori al cimitero erano stati eseguiti al risparmio, non erano stati installati geo-sensori in grado di segnalare i micro-movimenti del terreno.

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