lunedì 28 febbraio 2022

I 13 eroi dell'Isola dei Serpenti e la vera spina nel fianco di Putin

Battaglia sull'Isola dei Serpenti. 13 militari si oppongono alle bombe della flotta russa: "Fottetevi!". È l'emblema di una resistenza che Putin non aveva calcolato e che sta mettendo in difficoltà i suoi soldati

24 febbraio 2022. La guerra che Vladimir Putin ha lanciato contro Kiev si combatte anche nelle acque calme del Mar Nero. Davanti alle coste di Zmiiny, anche conosciuta come l'Isola dei Serpenti, una nave russa è pronta a scagliare l'attacco finale. "Siamo una nave da guerra russa", intimano i marinai dello Zar prima di attaccare. Sono convinti di una resa immediata: "Vi chiediamo di deporre le armi e di arrendervi per evitare spargimento di sangue e morti non necessarie". Dall'altra parte, però, nessuno ha la benché minima intenzione di alzare bandiera bianca. "Nave da guerra russa... fottetevi", rispondono. Segue un silenzio assordante. Poi la pioggia di bombe cala sull'isola rocciosa: i sibili dei missili fendono, fragorosi, l'aria prima della detonazione. È questione di poco. Dopo il boato torna il silenzio.

Grazie alla registrazione diffusa dal sito del giornale ucraino Ukrayinska Pravda, tutto il mondo ha potuto ammirare l'eroismo dei tredici militari ucraini che fino all'ultimo secondo hanno resistito all'avanzata della marina russa. Nel confermare la loro morte sul campo di battaglia il presidente Volodymyr Zelensky ha subito conferito alle tredici guardie l'alto riconoscimento di "eroi dell'Ucraina" trasformandoli così in uno dei tanti simboli che celebrano la resistenza del popolo ucraino all'invasore russo. Nella battaglia delle narrazioni, che si combatte con la stessa spietatezza di quella armata, la drammatica storia dei tredici eroi dell'Isola dei Serpenti è subito diventata epica, un racconto a metà la realtà e il mito. Nei giorni scorsi i media internazionali hanno, infatti, riportato la caduta dell'Isola dei Serpenti usando toni leggendari: da una parte un manipolo di soldati senza armi, disposti a sacrificare la propria vita pur di difendere l'avamposto e l'onore del proprio Paese; dall'altra la nave da guerra inviata dal Cremlino per conquistare l'arcipelago strategico perché al centro del corridoio commerciale tra le città di Odessa, Mykolaiv e Kherson. Una battaglia ad armi impari.

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Ucraina: "Forse sono ancora vivi i soldati che avevano difeso l'Isola dei Serpenti"



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