sabato 23 aprile 2022

“Mosca ha quasi finito le armi, Putin cercherà la tregua”: il punto dell’analista militare russo Luzin

Putin ha esaurito “oltre l’80%” delle munizioni missilistiche, e gli obiettivi di guerra restano lontani. Possibile una escalation, che colpirebbe “obiettivi militari” in Paesi Nato. Ma la Russia non è pronta a una mobilitazione.

Vladimir Putin, al di là dei suoi proclami, non sta raggiungendo gli obiettivi di guerra che si era prefissato. Né ha nuove armi con cui spaventare l’Occidente: il missile intercontinentale Sarmat, appena esibito al mondo, è “un prodotto degli anni ’80 appena rimodernato”. Mentre l’ esaurimento degli ordigni più sofisticati incombe sulle forze russe: già utilizzati “tra l’80 e il 90% dei missili a medio e lungo raggio disponibili”. Nell’immediato,“l’alternativa è tra un cessate il fuoco temporaneo o una escalation”, che potrebbe coinvolgere “depositi bellici in paesi Nato come la Polonia e l’Estonia”. Una mobilitazione militare della Russia, però, “è irrealizzabile”. Pavel Luzin, tra i più ascoltati analisti delle forze armate di Putin, parla a Fanpage.it da Perm, ai piedi degli Urali.

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