sabato 28 maggio 2022

Gasolio su del 400%: perché i pescatori italiani sono sul piede di guerra e le navi restano nei porti

Dal primo lockdown ad oggi il costo del gasolio per i pescherecci è passato da 35 centesimi di euro al litro a 1,20 euro. Per questo i pescatori di tutta Italia stanno protestando e minacciano di non fermarsi.

Carlo Governatori ha 60 anni e va in mare da quando ne aveva 15. Ha il volto e le mani segnati dalla salsedine e dal sole e la sua barca – il peschereccio da 24 metri Franco Giacoponi – è ormeggiata al porto di San Benedetto del Tronto, ferma da giorni sulla banchina. In questa città, che un tempo poteva vantare la seconda marineria più importante d'Italia dopo Mazara del Vallo, tutti i pescatori hanno incrociato le braccia. Nessuna barca esce in mare, i banchi del mercato del pesce sono vuoti e i marittimi sono sul piede di guerra come i loro colleghi di tutto l'Adriatico e di gran parte del Tirreno. "Il prezzo del gasolio – spiega Carlo a Fanpage.it – è ormai diventato insostenibile. In questi giorni oscilla tra 1,10 e 1,20 euro al litro, mentre durante il lockdown aveva toccato i 35-40 centesimi di euro. L'aumento alla pompa è stato di quasi il 400%, ma non c'è stato un corrispettivo aumento del costo del barile di petrolio. 

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