giovedì 16 giugno 2022

Cloe Bianco, la professoressa suicida, vittima di transfobia. L’addio sul blog: “Qui finisce tutto”

È morta suicida Cloe Bianco, la professoressa vittima di transfobia, trovata carbonizzata nel suo camper a Belluno. Era stata sospesa da scuola dopo le lamentele di un genitore.

“Oggi la mia libera morte, così tutto termina di ciò che mi riguarda. Subito dopo la pubblicazione di questo comunicato porrò in essere la mia autochiria, ancor più definibile come la mia libera morte”. Recita così l'inizio del breve messaggio d'addio lasciato da Cloe Bianco, la professoressa che il 10 giugno si è tolta la vita dando al fuoco al camper in cui viveva. Il suo cadavere, ormai carbonizzato, è stato ritrovato all'alba di sabato: era parcheggiato a lato della strada regionale tra Auronzo e Misurina (Belluno).

Poche righe, quelle scritte da Cloe prima di suicidarsi, condivise sul blog al quale ha affidato anche le immagini del testamento ma dove soprattutto ha raccontato il suo dolore, cresciuto negli anni e causato dall'impossibilità di essere se stessa, perché il mondo tentava continuamente di “annientarla”. Cloe era una donna transgender e insegnava all'istituto di Agraria “Scarpa-Mattei” di San Donà di Piave. Era un giorno del 2015 quando decise di entrare in aula indossando una gonna e dei tacchi, mostrandosi non più come il professore Luca Bianco che tutti avevano conosciuto fino a quel momento, ma rivelando finalmente se stessa. “Cari ragazzi da oggi mi chiamerete Cloe”, aveva spiegato ai suoi alunni.

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