sabato 16 luglio 2022

Tensioni tra i 5 Stelle: sul piatto l'ipotesi del ritiro anticipato dei ministri prima di mercoledì. D'Incà contrario

Ieri sera riunione tesa del Consiglio nazionale. Oggi nuova convocazione. Se la delegazione dei ministri pentastellati lasciasse il governo sarebbe un altro segnale di rottura nei confronti di Draghi. Altra suggestione: coinvolgere gli iscritti col voto online

Un'altra giornata di tensione e riunioni ai vertici 5 Stelle. Con l'ennesimo Consiglio nazionale in via di Campo Marzio. La discussione sarà lunga, il M5S si prenderà tutto il tempo necessario per arrivare pronto e con una posizione chiara all'appuntamento di mercoledì. Sul piatto delle ipotesi però - se n'è già discusso animatamente ieri in tarda serata - c'è il ritiro dei tre ministri del Movimento, cioè Stefano PatuanelliFederico D'Incà e Fabiana Dadone e ovviamente anche di viceministri e sottosegretari. Con il ministro dei rapporti con il Parlamento D'Incà che esprime, ancora una volta, il suo dissenso. Facendo sapere di essere contrario alla linea dura, quella del ritiro dei ministri. Perché un ritiro significherebbe il tramonto definitivo dell'ipotesi di un nuovo sostegno a Draghi. Creando nuovi problemi al Paese, sul fronte del Pnrr e dei rapporti con l'Europa.

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