Moduli vuoti e firme di persone morte da anni: così Italexit di Paragone ha provato a presentarsi in Molise

Firme di persone decedute autenticate da un senatore, segnature doppie, moduli senza firme: così ItalExit ha provato a presentare le proprie candidature in Molise. La Corte d’appello di Campobasso ha ricusato la lista, ma le presunte irregolarità restano. Siamo in grado di mostrarvele e raccontare cosa è successo.

Italexit è uno dei partiti che sono stati obbligati a raccogliere le firme per presentare le liste alle prossime elezioni politiche, non potendo godere dell’esenzione riservata ai partiti, collegati a gruppi politici presenti nel parlamento uscente. La formazione fondata da Gianluigi Paragone ha quindi dovuto rastrellare le circa 56mila firme, 750 per ogni collegio plurinominale, necessarie a presentare le liste nelle diverse parti d’Italia.

Un’impresa non facile da realizzare in pieno agosto, con poco più di due settimane a disposizione. E resa tanto più ardua dal fatto che proprio in quello stesso periodo, in molte regioni una buona parte dei dirigenti e i militanti della prima ora hanno deciso di mollare Italexit, in polemica con la deriva verso l’estrema destra – che stava emergendo proprio in quei giorni – e con una gestione della candidature concentrata nelle mani di poche persone a Roma, con l’esclusione completa dei territori.


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