lunedì 10 ottobre 2022

Finalmente tutti ci stiamo accorgendo della Shrinkflation: anche l'antitrust

Ridurre il prodotto all’interno delle confezioni mantenendo però il prezzo sostanzialmente invariato: è il fenomeno della #shrinkflation, neologismo derivante dall’unione del verbo “to shrink”, (che significa “restringere”) e il termine “inflation” (inflazione). Qualcosa che, in buona sostanza, sta alleggerendo sempre di più i nostri portafogli.

Succede quindi che le confezioni cambiano su qualche piccolo particolare estetico, aggiungono magari un ingrediente e, contemporaneamente il peso del contenuto si fa più leggero. Il prezzo, però, non segue sempre la stessa logica.

Quello che non tutti sanno è che in realtà il fenomeno della shrinkflation non è una novità in Italia. 
La community di Altroconcusmo ACmakers, per esempio, segnala prodotti che hanno visto una riduzione della quantità contenuta nelle confezioni, senza un’adeguata rimodulazione del prezzo.

- Philadelphia light (passate da 200 a 190g)
- Kinder Brioss (da 280 a 270g)
- Krumiri Bistefani (da 300 a 290g)
- Detersivo piatti Nelsen (da 1.000 a 900 ml)
- Fazzoletti usa e getta, il cui contenuto in ogni singolo pacchetto è passato in molti casi da 10 a 9 fazzoletti

Continua qui


Nessun commento:

Posta un commento

Meteo 15 giorni: l’alta pressione SNOBBA l’Italia, ancora ACQUAZZONI sul nostro Paese

L'alta pressione si farà vedere nella seconda decade del mese, ma probabilmente resterà sbilanciata troppo a nord per consentire la stab...