Per il Senato insultare due ragazze rapite non è reato, la Giunta vuole salvare Gasparri dal processo

L’esponente azzurro twittò contro Vanessa e Greta, volontarie sequestrate in Siria: “Sesso consenziente con i guerriglieri? E noi paghiamo”

Insultare due giovani volontarie rapite in Siria non è reato. O almeno non sembra esserlo per il Senato, che vuole salvare l’azzurro Maurizio Gasparri. Il senatore, il 18 gennaio 2015, twittò: “Vanessa-Greta sesso consenziente con i guerriglieri? E noi paghiamo!”.

Si riferiva a Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, 20 anni, sequestrate ad Aleppo, nel nord della Siria, il primo agosto 2014 e liberate il 15 gennaio successivo dopo una lunga trattativa tra il Fronte al-Nusra e il governo italiano.

Gasparri è stato indagato per diffamazione, ma il collega Sergio Rastrelli, di FdI, ha ora proposto alla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari di Palazzo Madama di riconoscere all’esponente di FI l’insindacabilità delle opinioni espresse. In pratica di evitare che venga processato.

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