lunedì 31 luglio 2023

Reddito di cittadinanza tolto a 3 torinesi su 4

L’allarme di Comune, partiti e parti sociali: “Così si criminalizza la povertà e si abbandonano i più fragili”



La mina è innescata, bisogna solo aspettare che esploda. E sul reddito di cittadinanza Torino rischia di diventare un caso a livello nazionale. La stima (ovviamente statistica) del 60% dei percettori che perderanno il diritto all’assegno di Stato diventa sotto la Mole addirittura prudenziale. Stando ai dati forniti nella Commissione Lavoro di Palazzo Civico lo scorso giugno, su 26.802 beneficiari solo 6.436 lo manterranno nel rispetto della nuova normativa decisa del governo Meloni. Il 75 per cento. Questo in un quadro generale che ha visto una crescente fame di sussidi, con i nuclei famigliari beneficiari del reddito che sono cresciuti del 3,6% nel 2022 rispetto all’anno precedente, con ventimila famiglie in condizione di povertà estrema in più rispetto al periodo pre pandemico.

Una miccia che brucia veloce, con i messaggi dell’Inps che stanno arrivando proprio in queste ore sui telefoni dei percettori, e che preoccupa non poco l’assessore ai Diritti e Welfare del Comune di Torino Jacopo Rosatelli. «Uno scaricabarile verso i Comuni che, ad oggi, possono fare ben poco in assenza di linee guida nazionali - sottolinea -. È un atteggiamento irresponsabile e gravemente scorretto, che mostra la scarsa considerazione che Meloni e i suoi hanno verso le persone in difficoltà e verso chi svolge una importante e difficile funzione pubblica».

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