Presso l'Istituto di Biologia Acustica di Albany, Ohio, si sono svolti
dei test con la “macchina della verità” sulle dichiarazioni di alcuni ex
astronauti della NASA che presero parte alle missioni APOLLO, le
missioni spaziali fatte per l’esplorazione della Luna. L'istituzione ha
condotto "complesse analisi informatiche" delle registrazioni vocali di
quattro astronauti della NASA: Buzz Aldrin e Al Worden che
vivono ancora, e Gordon Cooper e Edgar Mitchell, già deceduti. I test
si sono concentrati principalmente sul racconto di Aldrin, 88 anni, il
secondo uomo sulla Luna, che sosteneva: "C'era qualcosa là fuori che era
abbastanza vicino da essere osservato... una specie di L". Un oggetto a
forma di "L" che lui e i suoi compagni astronauti dell'Apollo 11
presumibilmente videro mentre viaggiavano verso la Luna nel 1969.
L’analisi dei modelli vocali di Buzz Aldrin ha rivelato che era "certo
di aver visto un UFO”. I test hanno prodotto risultati analoghi
analizzando i commenti verbali di Worden, che sosteneva di aver visto la
vita aliena in un'intervista con Good Morning Britain e gli astronauti
defunti Cooper e Mitchell, che hanno raccontato presunti avvistamenti
UFO mentre erano ancora in vita. Buzz Aldrin presumibilmente ha visto il
cosiddetto "oggetto a forma di L", che è stato individuato anche dal
collega Michael Collins, altro membro dell'equipaggio di Apollo 11,
pochi giorni dopo che gli astronauti avevano scartato la “S4B”, la terza
fase del razzo che ha lanciato il loro veicolo spaziale verso la Luna. Gli astronauti al momento non erano
sicuri se l'oggetto fosse semplicemente l'S4B, ma quando la NASA
determinò che il razzo si trovava a circa 6.000 miglia nautiche dalla
nave spaziale al momento dell'avvistamento, si concluse che l'oggetto a
forma di L era completamente diverso, non identificato, un UFO.
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