La macchina della propaganda del Reich si nutriva di bufale e notizie false. La più incredibile portò all'invasione della Polonia.
Le cosiddette fake news non sono nate con Facebook: uno dei più grandi maestri di propaganda - dispensatore di false notizie - è stato Adolf Hitler. Per tutto il periodo in cui è stato al potere ha messo in circolazione bufale a non finire, sfruttando ogni canale di comunicazione allora disponibile, partendo dai giornali, passando per radio, cinema e cartoni animati.
BUFALE (COSTOSE). A gestire il giro di false notizie era il ministero della propaganda, presieduto dal suo braccio destro, Joseph Goebbels. Il tutto non era a costo zero: il Reich spendeva tra un quarto di miliardo e mezzo miliardo di dollari all'anno per finanziarlo (mentre gli Americani investivano 26 milioni all'anno).
Il risultato fu una macchina del consenso impeccabile che partoriva notizie false a ripetizione
Come i famigerati articoli che alimentarono la campagna contro “la scienza ebraica, massonica e bolscevica” o quelli contro le “orde asiatiche” (i comunisti) e contro gli Ebrei.
La fake news più celebre sul loro conto raccontava che rapivano i neonati prima della celebrazione della Pasqua ebraica perché avevano bisogno del sangue di un bambino cristiano da mescolare con il loro matzah (il pane non lievitato).
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