giovedì 11 marzo 2021

Cosa successe a Fukushima

L'11 marzo 2011 i sistemi di sicurezza della centrale nucleare risposero bene al terremoto più forte mai registrato in Giappone: poi però arrivò lo tsunami

Quando il più forte terremoto mai registrato in Giappone si sviluppò al largo della costa orientale del paese, alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi andò inizialmente tutto come doveva andare. Erano le 14.46 dell’11 marzo 2011, dieci anni fa, e la scossa di magnitudo 9.1 aveva avuto epicentro a 97 chilometri di distanza dalla centrale. I sistemi di sicurezza percepirono il terremoto e automaticamente interruppero le reazioni di fissione nucleare. Allo stesso tempo attivarono i generatori di emergenza, per raffreddare i reattori, come previsto dai protocolli.

A non essere stata prevista era l’onda di oltre 14 metri che arrivò un’ora dopo, che avrebbe causato un disastro che l’Agenzia internazionale per l’energia atomica classificò come «catastrofico», secondo la sua scala internazionale degli eventi nucleari e radiologici. Soltanto un altro incidente era stato inserito nella stessa categoria: quello avvenuto venticinque anni prima nella centrale ucraina di Chernobyl. L’inadeguatezza dei sistemi di sicurezza della centrale di Fukushima portò alla parziale fusione dei noccioli di tre dei suoi reattori. Le successive esplosioni diffusero polveri radioattive per chilometri attorno alla centrale e costrinsero decine di migliaia di persone ad abbandonare le proprie case per anni.

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