venerdì 30 giugno 2023

“A casa mia è pieno zeppo di neve?”. “Per quanti giorni parti?”. “Mangio da te”. Così Miccichè ordinava droga allo chef-pusher


Bottiglie di vino, giorni di viaggio, sale, perfino la più banale “neve”. Sono parole in codice quelle usate tra lo chef di Villa Zito, Mario Di Ferro, e i suoi clienti: non venivano da lui soltanto per cenare ma anche per acquistare droga. Tra gli acquirenti spicca per “assiduità” e per notorietà, l’ex presidente dell’Ars Gianfranco Micciché, storico viceré di Silvio Berlusconi in Sicilia fino a pochi mesi fa. Proprio con l’ex ministro – che non è indagato – Di Ferro, da oggi ai domiciliari, usa la metafora della neve: “Ma ti stai imbarcando per Palermo?”, chiede. “Si, Sì, mangio da te? Mangio da te?” chiede Micciché con insistenza. “No, sono chiuso.

Sono a Piano Battaglia sulla neve, torno domani”, chiarisce Di Ferro, che dopo aver preso accordi per l’indomani aggiunge: “Ora ti mando una bella foto di dove sono per ora, c’è pieno zeppo di neve”. E Micciché insiste: “Ma dov’è pieno zeppo di neve? Anche a casa mia? Hai notizia anche a casa mia? No?”. E ridono.

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