Peste suina, in Italia situazione catastrofica, a rischio 100mila posti di lavoro: l’analisi dell’esperto

Si espande a macchia d’olio l’epidemia di peste suina in Italia. Dopo i primi casi del 2022, a causa delle errate misure varate dal governo il virus è arrivato ai maiali domestici e ogni giorno si segnalano nuovo focolai in allevamenti del Nord. Centinaia di migliaia di capi di bestiame sono stati abbattuti. Il settore rischia il collasso.

L'industria agroalimentare italiana, una delle più importanti e prestigiose del Paese, deve affrontare una minaccia senza precedenti: no, la colpa non è degli effetti del cambiamento climatico, né delle campagne "green" degli ambientalisti, e neppure delle norme europee che affliggerebbero il settore e pregiudicherebbero il lavoro di migliaia di imprenditori. Stavolta la responsabilità è della peste suina africana (PSA), malattia virale dei suini con altissimi tassi di mortalità i cui primi casi vennero registrati in Liguria a inizio 2022. Ebbene, dopo aver circolato prevalentemente tra i cinghiali selvatici la PSA è arrivata da alcune settimane negli allevamenti di maiali domestici e minaccia di avere gli effetti di un uragano.

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