Da sempre la Ferrero si vanta delle condizioni lavorative che garantisce ai propri dipendenti. Un impegno ricambiato dalla gratitudine della città di Alba e di quanti sono stati dipendenti dell’azienda. A compromettere questa immagine positiva è arrivata qualche giorno fa la protesta delle lavoratrici della Proteco, un’azienda di Castagnito di Cuneo che opera sia nel settore metalmeccanico sia in quello dei servizi per l’industria, e che nel giugno scorso ha rilevato la cooperativa GTPM, che da decenni confeziona per Ferrero cioccolatini di vario genere, uova di Pasqua, ovetti Kinder…).
Secondo il sindacato USB – cui un gruppo di lavoratrici, tra cui molte straniere, si è rivolto per essere tutelato – i dipendenti Proteco incaricati di queste mansioni subirebbero condizioni svantaggiose, molto diverse da quelle dei dipendenti Ferrero. Dal primo maggio 2024 l’azienda applica il contratto multiservizi, quello delle imprese di pulizia, che prevede stipendi minimi più bassi rispetto a quelli previsti dal contratto collettivo dell’agroalimentare: secondo UBS si tratta di 7,29 euro lorde l’ora, che corrispondono a un netto di poco più di 5 euro.
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