Come spesso avviene quando si verificano catastrofi, come il
terremoto di questi giorni i Emilia, si innesca una affannosa ricerca
delle cause. Trovandole, si spera si possa impedire la ripetizione di
eventi simili. Nel caso del terremoto l’operazione non è così semplice:
le forze in gioco sono quelle del Pianeta Terra, e non sono facilmente
domabili. Ma non è facile accettare questo principio, tanto è vero che
c’è stata una rincorsa, spesso effettuata su basi poco scientifiche, ad
altri fattori responsabili.
I complottisti hanno dato la colpa all’Haarp (High Frequency Active Auroral Research Program)
un impianto segreto (ma in realtà non lo è: si trova a Fairbank,
Alaska) che ufficialmente si occupa di ricerche sulla ionosfera e sulle
onde radio. Per quanto parte della ricerca effettuata possa essere
segreta (è un sito militare) ed effettivamente alcune delle supposizioni
non siano ancora state chiarite, la possibilità che l’impianto possa
generare terremoti è in contrasto con le leggi della fisica. Questi
fenomeni infatti prevedono intensità energetiche che difficilmente
potrebbero essere generate dalle antenne presenti in Alaska. Inoltre il
campo geomagnetico viene generato dalla Terra a molte migliaia di
chilometri di profondità ed è isolato da strati di roccia.
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I perché della scienza: tutto ciò che c’è da sapere sul terremoto in Emilia
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