Grigorij Efimovič, detto Rasputin, nacque nel 1869 in un villaggio della
Siberia occidentale. Di aspetto non era quello che si dice un bell’uomo:
aveva degli occhi infossati che gli davano un’aria spiritata ed un naso
lungo e carnoso, per quanto in età giovanile, come illustra la foto
(ritoccata graficamente rispetto all’originale), avesse un aspetto
migliore. Portava capelli lunghi ed una barba da eremita. Nato in una
famiglia di contadini, grazie anche ad un’innata predisposizione,
trascorreva molte ore delle sue giornate giovanili isolandosi nella
foresta, a contatto con una natura selvaggia ed incontaminata, cadendo
talvolta in una curiosa forma di estraniamento, nella quale percepiva
strane presenze, tra cui quella di una misteriosa “Signora”. Nei boschi,
così come nelle successive solitarie peregrinazioni, era riuscito a
coltivare una fortissima carica magnetica - la stessa per la quale
divenne famoso per tutta la sua vita - e potenziare alcune sue facoltà
divinatorie e terapeutiche. Era però anche dotato di una forte carica
sessuale, seguendo la quale si era guadagnato nel villaggio natio una
cattiva fama. I compaesani l’avevano infatti denominato rasputìn,
che in russo significa pressappoco: “dissoluto, libertino, debosciato”.
Dopo qualche burrascosa vicenda giovanile maturò sempre più la sua
inclinazione verso l’introspezione spirituale, tanto che, nonostante si
fosse sposato a 28 anni, decise di lasciare la famiglia per andarsene in
giro come anacoreta itinerante (staretz).
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Il "monaco pazzo"
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