Vino, calo drastico dei consumi: le bottiglie dell’Ue rimangono invendute. La soluzione della Commissione: «Distillatelo»

Inflazione e prezzi alti spingono i consumatori a rinunciare a rosso, bianco, e rosé. E le istituzioni corrono ai ripari

L’Ue affoga nel vino. L’ottima vendemmia del 2022 contrasta con la diminuita voglia di bere vino dei cittadini europei che, preoccupati dall’aumento dell’inflazione, negli ultimi mesi stanno rinunciando a bianco, rosso e rosé. Lo scorso anno, la produzione vinicola dell’Unione è cresciuta del 4%, sommandosi alle riserve già superiori del 2% rispetto alla media degli ultimi 5 anni. Ma le stime non promettono bene. Se l’Italia continuerà a seguire il trend mantenuto fino a giugno, il consumo sarà minore del 7% rispetto alla media. Situazione ancora più complicata per i nostri vicini. Lo stesso dato in Spagna tocca il 10%, il 15% in Francia, il 22% in Germania, e il 34% in Portogallo. I produttori vinicoli hanno più vino del solito, ma l’Europa non ha sete. E nemmeno chi il vino europeo solitamente lo compra, dato che l’export nello stesso periodo è calato dell’8,5%.

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