giovedì 31 marzo 2022

Balzo del prezzo del gas dopo le parole di Putin

Borsa: l'Europa chiude in calo, Mosca termina la seduta euforica

Il prezzo del gas in Europa chiude in rialzo dopo le parole del presidente russo Vladimir Putin sul pagamento delle forniture in rubli.

Dopo aver sfiorato i 128 euro al Mwh, le quotazioni hanno concluso la giornata a 125,9 euro, in rialzo del 5,07%.

In crescita anche il prezzo a Londra dove si attesta a 299,32 penny al Mmbtu (+4,4%).

Le nuove sanzioni in arrivo per la Russia e le mosse di Vladimir Putin per il pagamento del gas in rubli azzoppano le Borse europee, dopo una mattinata fiacca.

I principali listini del Vecchio continente hanno concluso in netto calo l'ultima seduta del primo trimestre dell'anno, con i rendimenti dei titoli di Stato che segnano un calo in vista delle prossime mosse delle banche centrali.

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La telefonata della moglie al sodato russo: "Ruba tutto ciò che puoi"

La conversazione tra la donna in patria e il militare sul campo di battaglia ha scatenato un'ondata di indignazione: "Un pc ci servirebbe, anche le t-shirt. Ma poi quale uomo russo non ruberebbe tutto?"

I servizi di sicurezza di Kiev hanno intercettato una conversazione a dir poco surreale tra un soldato russo e la moglie, con la donna che incitava il compagno a razziare ogni cosa tra gli oggetti e gli abiti lasciati dai cittadini ucraini fuggiti dai bombardamenti."Sophia va a scuola - dice la donna - un computer le servirebbe, va avanti, prendi tutto, tutto quello che puoi, anche le t-shirt, che servono sempre. Ma poi quale uomo russo non ruberebbe tutto?". La conversazione, condivisa sui social dalla  giornalista ucraina del Kyev Independent Anastasiia Lapatina, hanno scatenato un'ondata di polemiche e indignazione.

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Maltempo: la palazzina crollata e il panico all’aeroporto di Palermo per i crolli causati dal vento (video)

In via Ximenes a Borgovecchio va giù un palazzo. Allo scalo crollano recinzioni a protezione di un cantiere

Il vento di scirocco a Palermo ha raggiunto nella notte gli 80 chilometri orari e sta causando molti danni. In via Ximenes, nel rione Borgovecchio, una palazzina fatiscente e disabitata è crollata. Secondo i primi rilievi a cedere è stato il pavimento del primo piano, che è crollato su un magazzino. In serata sono crollate alcune recinzioni a protezione di un cantiere dell’aeroporto Falcone Borsellino tra i gate 1 e 8. È scattato il piano di emergenza dello scalo e sono stati evacuati tutti i passeggeri che erano all’interno. Tra i passeggeri che erano presenti all’interno del terminal si sono registrate scene di panico al momento del crollo delle recinzioni, che sono finite sui sedili d’attesa dei gate interessati dall’incidente. L’aeroporto è tornato operativo intorno all’1,30 di notte. «Raffiche di vento fino a 64 nodi – si legge in una nota diffusa dalla Gesap, la società che gestisce lo scalo palermitano – hanno causato danni rilevanti alle strutture interne e d esterne del terminal passeggeri, interessato da diversi cantieri di lavori. La forte intensità del vento ha causato la rottura della porta a vetri di uno dei gate al piano inferiore dedicato agli imbarchi. Il vento si è fatto spazio con forza verso l’interno del terminal, abbattendo la parete divisoria con pannelli di cartongesso (cesate) utilizzati per delimitare i cantieri di lavoro».

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Il "modello Austria" per l'Ucraina può davvero fermare la guerra?

Cos'è questa formula diplomatica per provare ad ottenere un accordo con Putin, sull'esempio di quanto fatto da Vienna dopo la seconda guerra mondiale. I nodi della Nato e dell'Unione europea. Ma non è detto che Kiev sia disposta a percorrere questa strada

Si discute sull'ipotesi di un "modello Austria" per l'Ucraina, ovvero quello della "neutralità perpetua" di Kiev in cambio del cessate il fuoco immediato, per porre fine alle ostilità che hanno già causato migliaia di morti e spinto due milioni di persone a lasciare il paese assediato. Sarebbe questa la soluzione diplomatica per provare ad ottenere un accordo efficace con Vladimir Putin. La "nuova" trattativa sarebbe sul tavolo dei negoziatori russi e ucraini, dopo il fallimento dei primi tre round di colloqui, e potrebbe rappresentare un punto di partenza della discussione in programma giovedì 10 marzo ad Antalya, in Turchia, tra il ministro degli esteri russo, Sergei Lavrov, e il suo omologo ucraino, Dmytro Kuleba. I tempi per decidere sono stretti. Ma il modello Austria potrebbe davvero rappresentare un compromesso per fermare la guerra? 

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Prezzi: Istat, inflazione marzo a 6,7%, mai così dal '91

Aumento mensile dell'1,2%. Trainano energetici non regolamentati


Continua a salire l'inflazione che accelera per il nono mese consecutivo.

Secondo le stime preliminari, nel mese di marzo 2022 l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dell'1,2% su base mensile e del 6,7% su base annua (da +5,7% del mese precedente).

Lo comunica l'Istat precisando che un tale livello di inflazione non si registrava dal luglio 1991. Anche questo mese, "sono i prezzi dei Beni energetici non regolamentati a sostenere l'ulteriore crescita". Lo afferma l'Istat. 

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L’ideologo russo Dugin: “La guerra in Ucraina serve a Putin per creare un nuovo ordine mondiale”

L’ideologo russo Aleksandr Gel’evic Dugin ha dichiarato che” il monopolio dell’Occidente nel campo militare, dei sistemi economico, ideologico e culturale sarà abolito”.

"In un mondo multipolare, il monopolio dell'Occidente nel campo militare, dei sistemi economico, ideologico e culturale sarà abolito. Questo è il senso del teso confronto in Ucraina. È un conflitto militare che accompagna il cambiamento dell'ordine mondiale e la transizione alla multipolarità". Lo ha dichiarato in un'intervista a Il Tempo Aleksandr Gel'evic Dugin, ideologo vicino al presidente russo Vladimir Putin. Secondo quanto dichiarato dal cosiddetto ‘filosofo dei sovranisti', il conflitto servirebbe a creare ‘un nuovo ordine mondiale'. Già qualche tempo fa, sui social, Dugin aveva parlato della costruzione di un impero mondiale. "Costruire l'impero mondiale, è nostro compito, sappiamo come farlo. Ecco perché siamo Roma. E quelli che si oppongono a noi sono Cartagine", aveva dichiarato.

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Putin: da domani il gas si paga in rubli "o saltano i contratti"

La decisione nero su bianco in un decreto firmato oggi. Immediato il no di Francia e Germania, che prevedono un nuovo pacchetto di sanzioni

Vladimir Putin ha firmato il decreto presidenziale, in vigore da domani 1 aprile, che impone il pagamento in rubli nel commercio di gas naturale russo con i cosiddetti paesi ostili: "Il rifiuto di pagare il gas in rubli sarà considerato un mancato adempimento degli obblighi e che, in questo caso, i contratti esistenti saranno interrotti. Nessuno ci vende nulla gratis e neanche noi facciamo beneficenza", ha aggiunto ripetendo una formula già usata negli scorsi giorni. Se gli europei vorranno invece ricorrere al gas statunitense “lo pagheranno di più”, perché Washington cerca di “trarre profitto dall'instabillità mondiale”.

Ha poi definito “illegittime” le sanzioni inflitte da molti stati a Mosca, sostenendo che siano state “introdotte ormai da molti anni per indebolire il potenziale produttivo e finanziario del nostro paese, sono sanzioni preparate precedentemente e che sarebbero state introdotte in ogni caso, sono sanzioni contro il nostro diritto alla libertà e all'indipendenza, contro il diritto a essere Russia. La guerra economica contro la Russia è iniziata”

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Russia, Gazprom: gasdotti offline per i “paesi ostili”





Dosso, che spettacolo! L'azzurra con 11''02 centra il primato italiano sui 100

La sprinter sotto la pioggia, prima migliora il primato nazionale in batteria con 11''12, per poi polverizzarlo in finale  Zaynab Do...