martedì 31 dicembre 2019

Un alieno sulla Luna? La Nasa non commenta ma il video diventa virale

Queste immagini che vi mostriamo sono riprese dal video pubblicato dall'utente wowforreeel su Youtube e mostrano una misteriosa figura sulla Luna. 

Per individuare il fotogramma è stato utilizzato lo strumento Google Moon messo a disposizione dal colosso americano in collaborazione con la Nasa. Il video, che impazza in rete e che ha fatto registrare oltre tre milioni di visualizzazioni, sta dividendo l'opinione pubblica tra chi crede si tratti di un semplice gioco di luce e chi invece ci vede l'ombra di un alieno. Nessun commento da parte della Nasa. Si tratterà di pareidolia? 

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sabato 28 dicembre 2019

Luce blu in cielo: «Oggetto volante e non terrestre»

L’episodio lo scorso luglio: le considerazioni di A.r.i.a - Associazione ricerca italiana aliena

Sono tante le persone che probabilmente hanno in casa quel famoso poster di Fox Mulder - l’agente dell’FBI protagonista di “X-Files” - in cui campeggiava la scritta “I want to believe”, voglio crederci. D’altronde, nel 1998 i Bluevertigo di Morgan cantavano che “è praticamente ovvio che esistano altre forme di vita” e che “se non esistessero i fiori riusciresti ad immaginarli?”.
Secondo A.r.i.a. - associazione ricerca italiana aliena - da Sondrio starebbero arrivando quelli che definiscono “straordinari avvistamenti”. Il sodalizio infatti comunica che sta esaminando «almeno una cinquantina di file giunti da fonte autorevole che rimarrà anonima al pubblico ma non per noi dell’associazione che disponiamo di tutti i dati identificativi. L’associazione fondata dagli ufologi Angelo Maggioni e Antonio Bianucci ha ripreso la sua attività di indagine e ricerca aliena dopo uno stop di qualche mese e afferma che «come sempre il materiale viene sottoposto a indagine interna; viene visionato e analizzato da figure altamente competenti come il fototecnico di fiducia Daniel Cangialosi che analizza foto e video alla ricerca di possibili manipolazioni che possano pregiudicare la genuinità del file in esame».
Secondo A.r.i.a. l’oggetto ripreso nel cielo di Sondrio «potrebbe far parte degli oggetti ripresi dai piloti americani, di cui recentemente si discute molto sui media; la sua super velocità nel dirigersi verso lo spazio sembrerebbe paragonabile a quello dell’ufo della Uss Nimitz - meglio noto come Tic Tac - che alcuni esperti hanno paragonato vicino ai venti mach.
«In base alle attuali conoscenze scientifiche molti fenomeni restano inspiegabili - spiega l’ufologo Angelo Maggioni -; e il divario dell’evoluzione tecnologica dalla conoscenza ad uso pubblico è di circa trenta-quaranta anni, un divario enorme che viene spesso usato dalle nazioni per far credere al nemico lo stato di sviluppo tecnologico del momento».
«L’oggetto ripreso a Sondrio sembrerebbe non appartenere alla categoria citata, ma la dinamica dei salti, lo stiramento e l’allungamento spazio temporale o l’utilizzo di un sistema di propulsione ad anti gravità escludono possa trattarsi di un oggetto prettamente terrestre; non si sa ancora esattamente come si muovono, immaginiamo usino l’antimateria, (oggi considerata fantascienza).


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mercoledì 11 dicembre 2019

Alla scoperta dei ponti misteriosi d'Italia

Il fascino sinistro, soprannaturale e magico dei miti popolari: ecco alcuni tra i ponti più misteriosi più conosciuti d'Italia

Scrivere di ponti misteriosi o stregati in Italia è piuttosto semplice dal momento che, sparsi per tutto il territorio nazionale, esistono un gran numero di siti a cui fare riferimento, caratterizzati da strutture architettoniche o da leggende popolari inquietanti. Ne abbiamo scelti alcuni…


Sicuramente, uno dei ponti più misteriosi d’Italia è il Ponte del Diavolo che si trova a Cividale del Friuli, in provincia di Udine. Si tratta di una struttura molto particolare e dalle forme ardite che unisce le due alte sponde rocciose del fiume Natisone.
Sorge a poca distanza dal Duomo ed è stato realizzato su precedenti strutture in legno; la decisione di costruire un ponte in muratura venne presa per assicurare collegamenti duraturi, che non risentissero delle piene rovinose del fiume. Iniziato nel 1442 secondo il progetto di Jacopo Daguro di Lissone, rimase a lungo incompiuto per l’improvvisa morte sia del mastro costruttore che del suo successore. Nel 1452 il cantiere fu affidato a Erardo da Villaco, ma i lavori andarono comunque a rilento, tanto che il ponte fu pavimentato solo nel Cinquecento.
Il nome Ponte del Diavolo è dovuto a varie ragioni, tra cui le difficoltà nella costruzione, la morte di due degli architetti che seguirono i lavori e i problemi nella realizzazione del pilastro centrale. Infatti, il ponte, alto 20,50 metri, è costituito da due archi diseguali, dal diametro di 24,50 e 18,40 metri rispettivamente, e da un pilastro mediano che poggia su un masso al centro del fiume.
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lunedì 2 dicembre 2019

Antica mappa stellare su masso Piemonte

Ricercatore, dimostrato culto Pleiadi sulle Alpi


L'ammasso aperto delle pleiadi rappresentato su una roccia con più incavi emisferici (le coppelle): è quanto annuncia di aver scoperto nei pressi di Chialamberto (Torino) l'archeoastronomo valdostano Guido Cossard insieme a Cristian Raugei. "La scoperta - spiega - è molto importante, perché si aggiunge ad altre rappresentazioni su pietra delle Pleiadi, quali quelle del Rocceré (Cuneo), ove si trova anche una enorme rappresentazione di Perseo, quelle di Lillianes (Valle d'Aosta), e fanno pensare ad un diffuso e antichissimo culto delle Pleiadi nell'area alpina". Il masso (di 150 cm per 60 cm) presenta sulla sua superficie numerose coppelle e alcune canalette. "Un gruppo di sei grandi coppelle - spiega Cossard -, con diametro che va dai 6 ai 10 cm, rappresenta le principali stelle dell'ammasso aperto delle Pleiadi".

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martedì 12 novembre 2019

I dinosauri sono vissuti su un altro lato della galassia

Lo dimostra una simulazione


I dinosauri vissero su un lato della galassia diverso rispetto quello in cui sono nati gli esseri umani: quando i grandi rettili dominavano la Terra, il Sistema Solare, nella sua rotazione intorno al centro della Via Lattea, si trovava in una posizione diversa da quella attuale. Lo dimostra la simulazione condotta dall'esperta di archeologia galattica Jessie Christiansen, della Nasa, e postata su Twitter.
L'animazione è il risultato del confronto fra i dati relativi allo spostamento del Sistema Solare nella Via Lattea, la durata del dominio dei dinosauri sulla Terra e il periodo trascorso dalla comparsa dell'uomo a oggi.
“Il Sole impiega circa 230 milioni di anni a compiere un giro completo attorno al centro della Via Lattea, viaggiando a una velocità di circa 200 chilometri al secondo”, ha spiegato all’ANSA, Laura Magrini, astronoma dell’Osservatorio di Arcetri dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). “Studiando la sua orbita e quella delle stelle vicine, ad esempio con la missione Gaia dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) che dal 2013,, è possibile capire in quale posizione si trovava la Terra in passato”.
In questo suo peregrinare galattico, il Sole ha attraversato anche i due bracci della Via Lattea Perseo e Centauro. “Sono zone di alta densità stellare, in corrispondenza delle quali il Sole e le stelle intorno rallentano e possono anche fermarsi, come delle macchine che in autostrada si mettono in coda dietro un tir”, precisa l’astronoma dell’Inaf.

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venerdì 18 ottobre 2019

Vietnam, avvistata creatura misteriosa: "Nuotava in superficie e aveva una strana forma"

Non ci sono molti dettagli su questo avvistamento avvenuto nelle acque di Phu Quy, in Vietnam. Un gruppo di sommozzatori che si muoveva in barca ha ripreso uno "strano animale con una strana forma che nuotava in superficie". Il video è stato rilanciato dall'agenzia di stampa Reuters.
C'è perplessità tra gli esperti. Dall'Università La Sapienza di Roma zoologi sostengono che serva un'ulteriore verifica su questo esemplare, ma non escludono possa trattarsi di un falso

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martedì 15 ottobre 2019

La nave fantasma San Giorgio riaffiora dal Po

Era diventata quasi una leggenda, la nave San Giorgio affondata nel fiume Po da oltre settant'anni. Avvolta da un alone di mistero e curiosità è stata oggi rinvenuta. 

A fare la scoperta un ricercatore che ha rinvenuto il relitto tra i tre e i cinque metri di profondità del fiume. Storica nave da guerra italiana, era stata sequestrata dall'esercito tedesco dopo l'8 settembre 1943 e usata per pattugliare le coste dell'Adriatico - dal Polesine fino ad Ancora - per diventare poi un fantasma.

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domenica 1 settembre 2019

Canada, dentro la HMS Terror: le prime immagini subacquee dell'ammiraglia avvolta nel mistero

Nel 1845 due navi di esplorazione artica della Marina britannica l’ammiraglia Erebus e la HMS Terror rimasere bloccate nel ghiaccio. Del comandante inglese sir John Franklin e del Capitano Francis Crozier, partiti alla ricerca del Passaggio a Nord-Ovest con un equipaggio di 129 uomini tra ufficiali, marinai e specialisti civili, non si seppe più nulla.
Dopo aver abbandonato le ammiraglie nel 1848, sparirono nel nulla, non fu mai ritrovato alcun superstite. Ora alcuni ricercatori canadesi e Inuit sono riusciti a entrare nella Terror, è la prima volta che succede.

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giovedì 15 agosto 2019

La tragedia delle “ragazze fantasma”: ingerivano il Radio e brillavano, ma perdevano denti e mandibole

Isolato come elemento puro nel 1902. La particolarità era la luminescenza verdognola e il calore dei suoi sali. Nel 1914 la Us Radium Corporation che fabbricava orologi con quadranti fluorescenti assunse giovani minorenni che per dipingere le lancette dovevano leccare i pennelli

E’ una delle pagine più oscure del capitalismo americano: negli Usa le hanno appena dedicato un film presentato al Florida Film Festival, ma in Europa è quasi sconosciuta. Risale a circa un secolo fa la triste vicenda delle «Radium Girls» - anche note come «Ragazze fantasma» - che segnò un punto di svolta nel diritto del lavoro e nella fisica della salute. Coprotagonista della tragedia fu l’ultima e più terribile «panacea» della storia della medicina. Dalla Theriaca, al corno dell’unicorno, alla polvere di mummia, alla mandragola, sono stati tanti i «rimedi universali» con i quali l’uomo si è illuso di potersi curare, evitare i veleni o aumentare le proprie prestazioni fisiche e sessuali. Alcuni presunti toccasana erano perfettamente inutili, molti altri del tutto dannosi per la salute, tuttavia nessuno raggiunse  la nocività del Radio (Ra), un elemento capace di far letteralmente disgregare l’apparato osseo.

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lunedì 22 luglio 2019

Bimbo di 4 anni sostiene di essere la reincarnazione di Lady Diana

Billy è un bambino americano di 4 anni che sostiene di essere la reincarnazione della Principessa Diana. I suoi racconti sembrano sostenere la sua tesi, anche perché ha svelato dei dettagli che sembrano essere sufficientemente convincenti.


La storia del piccolo Billy è così sorprendente da aver già fatto il giro del web. Il piccolo bambino americano di 4 anni, sostiene infatti di essere la reincarnazione della principessa Diana, l’ex moglie del principe Carlo, morta il 31 agosto 1997 a seguito di un incidente automobilistico a Parigi.
Per dimostrare di non essere un bugiardo, il bimbo si è sottoposto ad una serie di test necessari per appurare la fondatezza della tesi. Insieme con il padre David Campbell e la madre Lisa, Billy ha risposto ad una serie di domande riguardanti Lady D. Quando gli sono state mostrate le foto di alcuni castelli, il piccolo non ha avuto difficoltà ad indicare quello di Balmoral, in assoluto il preferito dalla madre di William e Harry, in cui trascorreva le vacanze estive.
Billy ha anche confessato che alcuni spiriti gli farebberovisita la notte e lo porterebbero con loro, salvo poi riportarlo indietro prima di svegliarsi. Tutto ciò avrebbe stranamente avuto inizio quando il padre ha consegnato alla moglie Lisa una cartolina dove era raffigurata Diana Spencer. All’epoca loro figlio aveva solo 2 anni, ma alla vista della cartolina disse le seguenti parole: “Guarda, sono io quando ero una principessa.
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venerdì 5 luglio 2019

MACIGNO TAGLIATO DA UN LASER NELL'ETA' DEL BRONZO!!! CHI E' STATO?

Situato nell'Oasi di Tamya in Arabia Saudita è un affascinante megalito chiamato Al-Naslaa. E 'perfettamente suddiviso in mezzo e ha curiosi simboli raffigurati sulla sua superficie. Se non fosse sufficiente, le due rocce si dividono a metà con precisione laser, sono riuscite a rimanere in piedi per secoli e sono in qualche modo perfettamente equilibrate. Le pietre erano divise a metà con una precisione degna di un taglio laser.

Immagina di camminare nel deserto, esplorando l'ignoto e incontrerai una massiccia pietra in piedi, divisa in mezzo da una perfetta linea geometrica. 
Che cosa sarebbe la prima cosa che salta alla tua mente?
Le pietre in piedi di Al-Naslaa veramente sono un mistero. Situato in Arabia Saudita, le due pietre divise a metà hanno creato confusione tra gli esperti fin dalla loro scoperta. 
Considerato come uno dei petroglifi più fotogenici sulla superficie del pianeta, la roccia massiccia è divisa a metà con estrema precisione. 
Tuttavia, secondo alcuni, il taglio di precisione laser non è stato creato artificialmente .
Secondo molti, è uno dei più grandi misteri dell'uomo, e questa incredibile struttura in pietra antica attrae migliaia di turisti ogni anno che vengono ad Al-Naslaa per osservare la sua perfezione e l'equilibrio, che ha dato origine a innumerevoli teorie che cercano di spiegare la sua origine. 
La roccia è in perfetto equilibrio, sostenuta da due basi e la cosa più strana è che si divide perfettamente in metà. 

Tutto suggerisce che ad un certo punto deve essere stata lavorato da strumenti estremamente precisi, alcuni hanno anche avventurato e hanno detto strumenti come il laser.

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venerdì 14 giugno 2019

Pesaro, “donna fantasma” muore in casa: da 47 anni nessuno sapeva più della sua esistenza. “Pesava trenta chili”

Gli ultimi ricordi a Serravalle di Carda (Pesaro Urbino) di Luciana Simoncelli, 59 anni, risalgono a quando era una normalissima bimba di 12 anni. Sabato sera si è sentita male e la madre, con cui viveva insieme alla sorella, ha chiamato la guardia medica. Ma non c'è stato nulla da fare



Da 47 anni nessuno aveva più notizie di lei. Aveva tagliato tutti i contatti con l’esterno ed era seppellita viva dentro quella casa insieme alla madre e alla sorella. L’hanno trovata senza vita dopo un maloredeperita. Pesava trenta chili. Quella avvenuta a Serravalle di Carda, frazione del comune di Apecchio in provincia di Pesaro e Urbino è una storia di isolamento sociale, aggravato da problemi psichici.  Una storia che ha un nome e un cognome. Lei è Luciana Simoncelli, 59 anni, che da quando ne aveva 12 ha deciso di interrompere la vita al di fuori delle mura di casa. È morta sabato: si è sentita male alla sera, racconta il Corriere della Sera, e la madre ha deciso di chiamare la guardia medica. Ma i soccorsi sono arrivati troppo tardi, lei era già morta. Una donna fantasma, che trascorreva le sue giornate in casa. Nessuno all’esterno di quelle mura sa come passasse il tempo. Cosa facesse. Quali fossero i suoi rapporti con le due donne che abitavano con lei. Il suo volto era scomparso dalla memoria del paese, nessuno sapeva più della sua esistenza.

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martedì 11 giugno 2019

Fake news del passato: le prime immagini del disastro di Chernobyl mostravano in realtà Trieste

Poco dopo l’esplosione del reattore di Chernobyl le reti americane Abc e Nbc diffusero le prime immagini del disastro. Solo che i filmati erano falsi e girati in Italia


A poche settimane dal disastro nucleare di Chernobyl i dettagli al di qua della Cortina di ferro fanno fatica a trapelare (come ricostruisce anche la miniserie tv Chernobyl in onda su Sky). L’Unione sovietica cerca di mantenere il massimo riserbo sulla vicenda. Ma ovviamente è un problema che riguarda il mondo intero e i giornalisti sono a caccia di notizie. Anche di immagini e filmati in esclusiva, ovviamente. Le reti televisive americane si danno particolarmente da fare. Alla sede di Roma della Abc e Nbc giunge improvvisamente una telefonata da un personaggio misterioso. Dichiara di avere delle incredibili clip del reattore. Immagini del tutto inedite. I giornalisti balzano dalla sedia. Nonostante l’informatore voglia un bel po’ di soldi anche solo per visionare i video. Li devono avere.


Così il 12 maggio 1986 le due emittenti mandano in onda le immagini del reattore. Si vede una ciminiera fumante. Dei profili di cemento squadrati, tipicamente sovietici. Varie strutture di cemento e metallo. Un bacino d’acqua. Chernobyl finalmente viene mostrata in tutto il suo orrore. I filmati fanno il giro del mondo, vengono diffusi a svariate emittenti internazionali.

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venerdì 7 giugno 2019

La sfortuna dei Neanderthal: uno studio molto contestato

L'uomo di Neanderthal sarebbe stato vittima dell'inversione del campo magnetico della Terra: una nuova, bizzarra (e contestata) ipotesi sull'estinzione dei nostri sfortunati cugini europei, uccisi dall'eccesso di raggi UV.


La scomparsa di una specie umana a noi così vicina, quella dell'uomo di Neanderthal (Homo neanderthalensis), alimenta da sempre la ricerca scientifica per cercare di capire quanto accadde poco meno di 40.000 anni fa. Le certezze non ci sono, ma si va dalla persecuzione diretta da parte della nostra specie, i sapiens, al cambiamento climatico (e quindi ambientale) che avrebbe decimato le prede di cui i neandertaliani si nutrivano, fino alla lenta sostituzione ecologica da parte dei sapiens, più fertili del cugino europeo. Un'altra ipotesi ancora attribuisce la scomparsa dei neanderthal alla maggior complessità culturale dell'Homo sapiens, che già aveva una comunicazione più efficace e società più ampie e complesse. Insomma, ai paleoantropologi non è mancata la fantasia, accompagnata sempre da prove scientifiche solide, benché mai definitive.

L'IPOTESI GEOMAGNETICA. Alla serie di note teorie si aggiunge ora una spiegazione in chiave geochimica ad opera di due paleomagnetisti, Jim Channell e Luigi Vigliotti: i due ricercatori (che ammettono di non avere esperienza di paleoantropologia) hanno esposto la loro tesi su Reviews of Geophysics.

L'idea di Channell e Vigliotti prende avvio da alcuni eventi delle ultime centinaia di migliaia di anni, quando il campo magnetico della Terra si è indebolito e a volte invertito: in quelle occasioni, la relativa minore intensità del campo magnetico ha esposto il pianeta a un maggiore flusso di radiazioni ultraviolette (UV) solari.

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domenica 5 maggio 2019

Accadde oggi, nel 1821 moriva Napoleone Bonaparte: è stato avvelenato o aveva un tumore? .

Il 5 maggio 1821 moriva Napoleone Bonaparte: ecco le sue ultime parole e le cause certe della sua morte

Era il 5 maggio 1821 quando, durante l’esilio nell’isola di Sant’Elena dove si trovava dal 1816, moriva Napoleone Bonaparte. Dopo aver preso il potere in Francia nel 1799, si auto-incoronò Imperatore dei francesi la notte del 4 dicembre 1804. Secondo la leggenda Napoleone non permise a Papa Pio VII di toccare la corona, ma si incoronò lui stesso per sottolineare la sua autonomia dal potere pontificio.
Napoleone, considerato il più grande stratega di tutti i tempi grazie alle sue più di venti campagne d’Europa portate a termine con successo, conquistò buona parte dell’Europa continentale. Riformò tutto il sistema giuridico, introducendo il Codice Napoleonico, ancora oggi considerato la base della giurisdizione civile contemporanea.

A portarlo all’esilio fu la campagna di Russia del 1812: fu un fallimento e l’imperatore abdicò nel 1814. Arrivò dunque il primo esilio sull’Isola d’Elba. Riuscito a tornare a Parigi nel 1815, riprese il potere per cento giorni, ma la disastrosa battaglia di Waterloo segnò la sua caduta definitiva. Arrivò così l’esilio a Sant’Elena, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita e dove morì a causa di un tumore allo stomaco, o almeno così rivelò l’autopsia.

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martedì 23 aprile 2019

Egitto, scoperta una necropoli con 35 mummie - FOTO E VIDEO

Ad Assuan, grazie a una missione di scavo italo-egiziana


Scoperta in Egitto un'antica tomba che conserva ancora 35 mummie, sarcofagi, anfore, vasi e materiali per maschere funerarie: considerata una vera e propria necropoli, in uso dal periodo tardo-faraonico al periodo romano (VI secolo a.C.-IV secolo d.C.), è riemersa dalla sabbia di Assuan, insieme al geroglifico che riporta il nome del suo proprietario 'Tjt', grazie agli scavi condotti dalla missione italo-egiziana coordinata dall'Università degli Studi di Milano e dal Ministero delle Antichità egiziano.
Gli scavi, diretti da Patrizia Piacentini, docente di Culture del Vicino Oriente Antico, del Medio Oriente e dell'Africa dell'Università di Milano, insieme a Abdelmanaem Said, del Ministero delle Antichità egiziano, hanno mappato circa 300 tombe databili tra il VI secolo a.C. e il IV secolo d.C., situate sulla riva occidentale di Assuan, nell'area che circonda il Mausoleo dell'Aga Khan.

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lunedì 15 aprile 2019

Egitto, svelata la tomba dai colori brillanti: gli affreschi di 4.000 anni fa sono intatti

L'Egitto fa un'altra sensazionale scoperta archeologica: una tomba con affreschi e iscrizioni perfettamente conservati e dai colori rimasti incredibilmente brillanti è stata svelata ieri all'interno della necropoli di Saqqara. Si tratta di una tomba risalente alla quinta dinastia (circa 4.300 anni fa) e appartenente a un nobile vicino al faraone, di nome Khuwy. 

«La tomba di Khuwy ha una forma a "L": inizia con un piccolo corridoio che porta a un'anticamera e, da lì, a una camera più grande dove si trova raffigurato il defunto seduto a un tavolo delle offerte», ha spiegato Mohamed Megahed, capo della squadra di scavi, in un comunicato del ministero egiziano delle Antichità.

La tomba è stata scoperta il mese scorso ed è solo l'ultimo di una serie di incredibili ritrovamenti nella necropoli di Saqqara


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giovedì 14 marzo 2019

Risvegliate le cellule di un mammut vissuto 28.000 anni fa

Con la tecnica della clonazione


Riportate in vita con la tecnica della clonazione le cellule del mammut Yuka, vissuto 28.000 anni fa in Siberia e scoperto nel 2010. Isolate da midollo osseo e muscoli dell'animale e trasferite nell'ovocita di un topo, strutture cellulari simili al nucleo sono tornate a essere attive. Pubblicato sulla rivista Science Reports, il risultato si deve ai ricercatori guidati da Akira Iritani della giapponese Kindai University.

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lunedì 4 marzo 2019

L'ultima catastrofe sul monte dell'Arca di Noè

Un terremoto la causa del misterioso 'diluvio' del 1840


Ci sarebbe un terremoto all'origine della catastrofe naturale che nel 1840 sconvolse la regione turca alle pendici del monte Ararat, il vulcano coperto dai ghiacci dove, secondo la tradizione, si sarebbe incagliata l'arca di Noè dopo il diluvio universale. A ricostruire la dinamica di questo recente ma oscuro episodio è lo studio pubblicato sulla rivista Geomorphology dall'Università Statale di Milano in collaborazione con l'Università di Firenze e l'Università dello Utah.

Lo studio di immagini da satellite del versante nord-est del vulcano evidenzia la presenza di un profondo canyon, chiamato Ahora, descritto anche nei resoconti di viaggio di alcuni esploratori di fine '800 e inizio '900. Le cronache raccontano in particolare di un disastro avvenuto allo sbocco del canyon nel luglio del 1840, definito da alcuni autori tedeschi come 'katastrophe diluviale'. Questo diluvio provocò la distruzione di villaggi e centinaia di vittime, ma la sua natura rimase poco chiara.

Per ricostruire l'accaduto, i ricercatori della Statale di Milano hanno esaminato anche i rilievi del terreno effettuati in collaborazione con il Comitato Scientifico Centrale del Club Alpino Italiano. Hanno così scoperto che tutto sarebbe cominciato con un evento sismico connesso a un'eruzione vulcanica laterale, che avrebbe causato la rapida fusione di parte della calotta glaciale del monte Ararat: questa avrebbe generato l'imponente colata di fango e detriti lungo la gola di Ahora che distrusse i villaggi alla base del vulcano. 

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giovedì 28 febbraio 2019

I polpi sono alieni venuti dallo spazio: lo sostengono 33 scienziati

I polpi sono alieni venuti dallo spazio profondo: lo studio choc – di Andrea Centini
Secondo un team di ricerca internazionale composto da 33 studiosi i polpi avrebbero un’origine spaziale.
Le ipotesi sono due: potrebbero essere stati generati da virus alieni che hanno modificato il DNA dei calamari, oppure le loro uova potrebbero essere precipitate sulla Terra all’interno di comete ghiacciate. Ironia e sconcerto tra i colleghi degli scienziati.
I polpi non sono creature di questa Terra, ma alieni plasmati da virus giunti da un mondo lontano. In alternativa, le loro uova (e quelle dei calamari) potrebbero essere precipitate sul nostro Pianeta all’interno di comete, dove avrebbero resistito nello spazio – congelate – fino alla schiusa nella nuova casa.
No, non si tratta di deliranti ipotesi pubblicate su un sito per appassionati di ufologia, ma del fulcro di un vero e proprio articolo scientifico al quale hanno collaborato ben 33 ricercatori.
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martedì 26 febbraio 2019

Brasile, il mistero della balena spiaggiata nel cuore della foresta

Il ritrovamento di un grosso cetaceo lungo 11 metri e largo 6 nell’isola di Marajò

In Brasile da alcuni giorni tiene banco il mistero della balena spiaggiata nel cuore della foresta. Si tratta del ritrovamento di un grosso cetaceo lungo 11 metri e largo 6 nell’isola di Marajò. Il fatto è avvenuto in una zona della foresta pluviale dell’isola di Marajò, nello stato di Para. Secondo l’assessorato della Sanità e dell’Ambiente locale, al momento del ritrovamento il cetaceo era già privo di vita. La megattera era lunga 11 metri e larga 6 metri.

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martedì 19 febbraio 2019

Omicidio Serena Mollicone, gli investigatori: "Uccisa dal figlio del comandante dei carabinieri"

Consegnata in procura l'informativa dei militari che indagano sulla morte della diciottenne scomparsa nel 2001 in provincia di Frosinone

Neve sopra i 900 metri in Toscana, oltre mezzo metro all’Abetone

"Non sono segnalate al momento particolari criticità, quota neve in rialzo nelle prossime ore" “ Nevica attualmente sui rilievi so...