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A Stonehenge, gli studenti svelano il mistero della costruzione del cerchio megalitico

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Gli allievi dell’University College di Londra hanno dimostrato che poche persone possono trasportare per lunghe distanze pietre molto pesanti Vittorio Sabadin Il misterioso cerchio megalitico di Stonehenge non è stato così difficile da costruire come sembrava. Gli studenti dell’University College di Londra hanno dimostrato, sul prato della scuola, che poche persone possono trasportare per lunghe distanze pietre molto pesanti servendosi di tecnologie preistoriche , e in un lasso ragionevole di tempo. Da anni gli studiosi si domandano come abbiano fatto tribù neolitiche di 4000-5000 anni fa a trasportare monoliti del peso di alcune tonnellate fino alla piana di Salisbury, in Inghilterra, dai monti Preseli che si trovano nel Galles, a più di 200 chilometri di distanza. Una slitta su cui caricare le pietre   Gli studenti dell’UCL, guidati dal professor Mike Parker-Pearson, uno dei maggiori esperti di Stonehenge, hanno realizzato una slitta a forma di

I misteriosi Cerchi delle Fate in Namibia

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Uno dei più grandi enigmi della natura viene svelato dalla rivista Science. Livia Fabietti (nexta) Chiunque abbia avuto modo di misurarsi con il fascino di realtà mozzafiato come la Namibia , inevitabilmente è tornato a casa con un senso di “nostalgia” noto come Mal d’ Africa. Gli occhi e il cuore sono infatti rimasti ancorati alle variopinte immagini regalate da un paese che sembra racchiudere in sé il meglio del continente africano: spazi infiniti, una ricca fauna e flora nonché un vero e proprio mosaico di etnie, lingue e paesaggi incontaminati. LEGGI ANCHE NAMIBIA: 5 COSE DA SAPERE PRIMA DI PARTIRE (Turismo.it) A rimanere ben impresse nella mente sono soprattutto quelle realtà che hanno qualcosa di unico ed eccezionale da raccontare: muovendosi alla volta delle desertiche pianure della Namibia l’occhio non può che soffermarsi sui famosi Cerchi delle Fate . Con questo fiabesco nome si identificano quella sorta di anelli d’erba che si vanno a disegnare su

Ufo nel Mar Baltico, la certezza della truffa sembra vicina

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  Gli esploratori oceanici che avrebbero scoperto un enorme oggetto dalle forme enigmatiche sul fondo del Mar Baltico si stanno prendendo un mucchio di tempo per capire di cosa si tratta.  Un tempo sospetto, direbbe qualcuno. I subacquei svedesi, che si fanno chiamare Ocean Team X , spiegano che l'oggetto sta producendo interferenze elettriche che rendono inutili i loro tentativi di indagare.  "Tutto ciò che è elettrico là fuori - addirittura il telefono satellitare - ha smesso di funzionare quando eravamo sopra l'oggetto", ha detto Stefan Hoberborn subacqueo del team in un comunicato X Ocean press. "E poi siamo arrivati ​​a circa 200 metri di distanza e si è riacceso, ma tornati sopra l'oggetto non ha funzionato per l'ennesima volta"  Ricostruzioni che non convincono. E se prima la truffa era probabile adesso sembra certa.   Come risultato fin'ora, c'è ancora una sola

Danimarca, il crocifisso trovato per caso che potrebbe cambiare la storia

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Il danese Dennis Fabricius Holm è uscito per fare una passeggiata portandosi dietro il suo metal detector. Il cercatore di tesori amatoriale ha cominciato a perlustrare un campo vicino alla città di Aunslev (Østfyn, Danimarca) quando all'improvviso il suo dispositivo ha suonato: scavando, l'uomo ha ritrovato un piccolo crocifisso immerso nel fango. Holm ha postato la sua scoperta su Facebook e vedendo quel ciondolo altri appassionati gli hanno consigliato di rivolgersi ad un museo. Per gli esperti si tratta di un ritrovamento straordinario: quella croce infatti, forse appartenuta ad una donna vichinga, dovrebbe risalire alla prima metà del 900 (X secolo) indicando così che il cristianesimo era già presente in Danimarca ben prima di quanto ipotizzato finora. Dal peso di solo 13,2 grammi e lungo 4 centimetri, il manufatto dorato è liscio sul retro e ha un piccolo foro che indica che fu utilizzato come catenina. La sua datazione dovrebbe essere dellla prima metà de

“Mio Dio, ma che cos’è?”: carcassa di una creatura lunga oltre 4 metri ad Acapulco

La carcassa di una strana creatura marina è stata ritrovata sul bagnasciuga di una spiaggia di Acapulco , in Messico . Un ammasso informe, lungo circa 4 metri , in avanzato stato di decomposizione che ha attirato decine di curiosi. Le foto e i video dello strano animale sono circolate in rete ed ora in tanti si chiedono a quale specie marina possano appartenere i resti Il video

La Nasa diffonde gli strani suoni provenienti dallo spazio e ascoltati dall’Apollo 10

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Continua il mistero vissuto dagli astronauti due mesi prima dell’allunaggio del 1969 «The Dark Side of The Moon» (Il lato oscuro della Luna). Così è stato battezzato l’episodio, rimasto top secret sino al 2008, v issuto dagli astronauti dell’Apollo 10 in orbita attorno alla Luna due mesi prima del celebre sbarco avvenuto il 20 luglio 1969.  Continua qui Dopo 40 anni, la musica proveniente dalla faccia nascosta della Luna  

Svelato il mito di Atlantide: ecco dove si trova la città leggendaria

Una strada di pietre bianche sui fondali dei Caraibi condurrebbe a una scoperta rivoluzionaria Secondo Platone, Atlantide si trovava oltre le Colonne d’Ercole , il limite estremo del mondo conosciuto. Nel IV secolo tale limite corrispondeva a un punto non ben precisato tra la Rocca di Gibilterra e la montagna di Jebel Musa, in Marocco , rispettivamente sulla costa europea e su quella africana. Secondo altri sarebbero state nello Stretto di Messina. Le ipotesi, insomma, sono tantissime; al tema sono state dedicate alcune migliaia di libri e saggi, ma anche videogiochi, fumetti, film e serie Tv. Per secoli, comunque, il mito di Atlantide ha incuriosito studiosi, archeologi e avventurieri. La leggenda narra che, dopo avere fallito l’invasione di Atene, Atlantide sarebbe sprofondata in un singolo giorno per opera di Poseidone. Dopo secoli, però, forse il mistero è stato finalmente svelato . Nell’arcipelago delle  Bahamas , al largo dell’ isola di Bimini , due biolog