sabato 18 giugno 2022

Meteo, 17 giugno con sole e caldo anomalo: 35 gradi a Milano

Siamo nel pieno di un'intensa ondata di caldo che sta riguardando mezza Europa: 17 giugno bollente anche in Italia con punte di 35°C. Le previsioni meteo

Sole e caldo anomalo ancora assoluti protagonisti: a pochi giorni dal solstizio, martedì 21, stiamo già vivendo condizioni meteo da piena estate sia in Italia che sull’Europa sud-occidentale, alle prese con l’anticiclone nord africano. La massa d’aria rovente ad esso associata, dopo aver investito la Spagna, con i termometri oltre i 40 gradi, in questo fine settimana si sposterà verso la Francia, l’Europa centrale e la regione alpina, dove è attesa una breve ma molto intensa fase di caldo eccezionale (con picchi di 38 °C sabato a Parigi, di 36-37 °C domenica a Praga e Berlino e lo zero termico oltre i 4000 metri sulle Alpi). Nel nostro Paese, al gran caldo, si aggiunge la siccità, con un deficit a livello nazionale, da inizio anno, intorno al 40%, ma fino al 60% al Nord. E nei prossimi giorni le cose non andranno meglio; anzi, le temperature elevate accentueranno l’evaporazione dei suoli e della vegetazione, incrementando la necessità idrica del comparto agricolo e il rischio di incendi boschivi.

Caldo anomalo: le zone più roventi

Fino a domenica le aree più calde saranno il Nord, le regioni centrali tirreniche e la Sardegna dove si potranno raggiungere i 35-36 gradi, mentre le temperature saranno più vicine alla norma lungo il medio e basso versante adriatico grazie ad una ventilazione settentrionale.

In aumento anche il disagio notturno dovuto al caldo e ai crescenti tassi di umidità. Per la prossima settimana, infine, si conferma una nuova intensa ondata di calore (la terza della stagione), con l’Italia investita in pieno dall’alta pressione africana.

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Prossima settimana: SPERANZE di PIOGGIA dal modello americano



venerdì 17 giugno 2022

Putin al Forum di San Pietroburgo: «L’era del dominio statunitense nel mondo è finita per sempre»

Il presidente russo: «Le sanzioni sono folli e sconsiderate, non hanno funzionato»

«L’era dell’ordine mondiale unipolare è finita, nonostante tutti i tentativi di conservarlo con qualsiasi mezzo». Vladimir Putin ha parlato al Forum economico di San Pietroburgo oggi, 17 giugno, lanciando un duro attacco agli Stati Uniti («Pensano di essere l’unico centro del mondo») e sostenendo che le sanzioni contro Mosca si sono rivelate inutili: «Sono folli e sconsiderate, il loro scopo è schiacciare l’economia della Federazione russa, ma non hanno funzionato», ha detto il presidente russo. «L’Occidente mina intenzionalmente le fondamenta internazionali in nome delle sue illusioni geopolitiche», ha continuato Putin. Il presidente russo non ha risparmiato nemmeno l’Europa, dicendo che l’attuale situazione «porterà a un’ondata di radicalismo e in prospettiva a un cambio di élite». Il discorso di Putin è slittato di un’ora «a causa di un attacco informatico al sito web del forum, che ha interrotto il sistema di ammissione alla riunione plenaria», ha detto il portavoce dei Cremlino Dmitry Peskov.

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Medvedev attacca Draghi, Macron e Scholz: “Mangiatori di rane, salsicce di fegato e spaghetti. Loro viaggio non avvicinerà la pace”

L'ex vicepresidente russo ha criticato aspramente la visita congiunta dei capi di stato di Francia, Germania e Italia in Ucraina e per farlo ha insultato direttamente i protagonisti del viaggio e della foto simbolo circolata in queste ore

L’ultimo attacco di Dmitri Medvedev all’Occidente punta sui luoghi comuni. E tira in ballo direttamente Draghi, Scholz e Macron. L’ex vicepresidente russo ha criticato aspramente la visita congiunta dei capi di stato di FranciaGermania e Italia a Kiev e per farlo ha insultato direttamente i protagonisti del viaggio e della foto simbolo circolata in queste ore: “I fan europei di rane, salsicce di fegato e spaghetti” amano visitare Kiev “con zero utilità” ha scritto Medvedev su Twitter, sottolineando che i leader Ue prometteranno all’Ucraina “l’adesione all’Ue e vecchi obici, si leccheranno i baffi con l’horilka” (una vodka ucraina, ndr) e torneranno a casa in treno, come 100 anni fa”. E ancora: “Tutto va bene. Ma non avvicinerà l’Ucraina alla pace. Il tempo scorre”. Accuse sferzanti, con tanto di luogo comune a corredo, che seguono di qualche giorno altre uscite scomposte dell’ex numero uno di Mosca.

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Draghi a Kiev: "Vogliamo Ucraina nell'Ue. Russia fa uso politico di gas e grano". VIDEO

 Il presidente del Consiglio si è recato in Ucraina insieme al presidente francese Emmanuel Macron e al cancelliere tedesco Olaf Scholz. Sullo status del Paese come candidato tra i Ventisette ha detto: "Non siamo in condizione di promettere che questo sarà l'esito, ma siamo in condizione di promettere che questa sarà la nostra posizione"

Il presidente del Consiglio Mario Draghi è stato a Kiev insieme al presidente francese Emmanuel Macron e al cancelliere tedesco Olaf Scholz. (LE FOTO). I tre leader Ue sono arrivati nella capitale ucraina per incontrare il presidente Volodymir Zelensky e portare "un messaggio di unità e piena coesione dei Paesi Ue" nel condannare la Russia e aiutare l'Ucraina. "Il messaggio più importante della nostra visita è che l'Italia vuole l'Ucraina nell'Ue, vuole che abbia lo status di candidato e sosterrà questa posizione nel prossimo Consiglio europeo. Zelensky sa che è una strada da percorrere, non solo un passo", ha detto Mario Draghi nella conferenza stampa a Kiev nel pomeriggio con il presidente ucraino e gli altri leader europei. In seguito Draghi ha tenuto una conferenza con la stampa italiana in cui ha parlato - tra le altre cose - della crisi del grano e dello stoccaggio del gas e ha ribadito il sostegno italiano all'Ucraina. (LO SPECIALE GUERRA IN UCRAINA - GLI AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE). 

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giovedì 16 giugno 2022

Inflazione, un ritorno agli anni '80 che costa caro

Pagano soprattutto le fasce di reddito più basse, 2300 euro in più per una famiglia con due figli

La prima guerra del Golfo. La liberazione di Nelson Mandela dopo 28 anni di carcere. Il maxi processo alla Mafia. I mondiali di calcio in Italia. E' il 1990, c'è ancora il penta partito con Giulio Andreotti presidente del Consiglio. E l'inflazione, a novembre, viaggia vicina al 7%. Come succede oggi, 6,8% su base annua, certifica l'Istat.

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Elena uccisa dalla mamma. I punti ancora oscuri e l’ipotesi di un complice per nascondere il cadavere

La donna in cella controllata a vista. La maestra dell’asilo el’ultimo disegno della bimba

Tra rovi e sterpaglie c’è ancora la piccola fossa dove Martina Patti ha riposto il corpo della figlia, cercando poi di ricoprirlo con il terriccio. Accanto alla fossa qualcuno ha lasciato fiori, peluche e un bigliettino. È di una mamma che scrive: «Non so perché la tua mamma ti abbia fatto questo». Tra la macchia mediterranea dell’Etna ecco quel che resta dell’orrore di una giovane donna che uccide con sette coltellate la figlia che non aveva ancora compiuto cinque anni.

Oltre le indagini e i tanti paricolari che stanno emergendo c’è il disorientamento di una piccola comunità che fatica a capire. Non sa ancora cosa dire ai compagni di classe Veronica Piazza, la maestra d’asilo di Elena. Lo stesso asilo che ha registrato il suo ultimo fotogramma di vita, mentre corre felice in braccio alla mamma che due ore dopo l’avrebbe uccisa. Veronica tiene in mano un disegno con tanti colori pastello e non riesce a trattenere le lacrime. È uno degli ultimi di Elena. Lo aveva fatto per mamma Martina proprio nel giorno della sua festa. «Vi pare il disegno di una bambina che mostra una situazione di disagio o sofferenza? — chiede — Dietro quei colori c’è una bambina solare e felice, come era lei». Tanta gioia di vivere la piccola l’aveva portata in dono alla mamma che esattamente un mese dopo l’ha accoltellata alla schiena, dopo averle permesso di mangiare il budino e vedere i cartoni animati sul telefonino. Non c’era nessun segnale premonitore neanche nei modi di fare di Martina Patti. «Una splendida mamma, almeno apparentemente», dice la maestra.


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Po in grave secca, STOP all'erogazione di acqua in 125 comuni

 

L'assenza di perturbazioni organizzate al nord continua ad amplificare la siccità ormai presente quasi ininterrottamente da oltre sei mesi. La situazione in cui versa il Po è eccezionalmente critica, tanto da costringere le autorità a prendere varie decisioni emergenziali per preservare le poche risorse idriche presenti.

È stato deciso lo stop all’erogazione dell’acqua potabile nelle ore notturne in 125 comuni della valle del Po. La richiesta è stata avanzata da una serie di aziende aderenti a Utilitalia, l’associazione che riunisce i gestori degli acquedotti e dà l’idea di quanto grave sia la siccità che sta colpendo tutta l’Italia ma le regioni del nord in particolare.

Per il Po, la cui portata è ridotta ai minimi termini, si tratta della peggiore secca degli ultimi 70 anni come certificato dall’autorità che controlla la portata del maggior fiume italiano. I 125 comuni per i quali sono state chieste misure di emergenza sono collocati 100 in Piemonte e 25 in provincia di Bergamo.
I ghiacciai e le sorgenti in alta quota hanno tamponato il disagio nel mese di maggio ma per quelli a venire la situazione è destinata a peggiorare poiché la richiesta di acqua per usi agricoli e industriali crescerà e non ci sono più riserve disponibili.

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