martedì 11 giugno 2019

Fake news del passato: le prime immagini del disastro di Chernobyl mostravano in realtà Trieste

Poco dopo l’esplosione del reattore di Chernobyl le reti americane Abc e Nbc diffusero le prime immagini del disastro. Solo che i filmati erano falsi e girati in Italia


A poche settimane dal disastro nucleare di Chernobyl i dettagli al di qua della Cortina di ferro fanno fatica a trapelare (come ricostruisce anche la miniserie tv Chernobyl in onda su Sky). L’Unione sovietica cerca di mantenere il massimo riserbo sulla vicenda. Ma ovviamente è un problema che riguarda il mondo intero e i giornalisti sono a caccia di notizie. Anche di immagini e filmati in esclusiva, ovviamente. Le reti televisive americane si danno particolarmente da fare. Alla sede di Roma della Abc e Nbc giunge improvvisamente una telefonata da un personaggio misterioso. Dichiara di avere delle incredibili clip del reattore. Immagini del tutto inedite. I giornalisti balzano dalla sedia. Nonostante l’informatore voglia un bel po’ di soldi anche solo per visionare i video. Li devono avere.


Così il 12 maggio 1986 le due emittenti mandano in onda le immagini del reattore. Si vede una ciminiera fumante. Dei profili di cemento squadrati, tipicamente sovietici. Varie strutture di cemento e metallo. Un bacino d’acqua. Chernobyl finalmente viene mostrata in tutto il suo orrore. I filmati fanno il giro del mondo, vengono diffusi a svariate emittenti internazionali.

Continua qui

venerdì 7 giugno 2019

La sfortuna dei Neanderthal: uno studio molto contestato

L'uomo di Neanderthal sarebbe stato vittima dell'inversione del campo magnetico della Terra: una nuova, bizzarra (e contestata) ipotesi sull'estinzione dei nostri sfortunati cugini europei, uccisi dall'eccesso di raggi UV.


La scomparsa di una specie umana a noi così vicina, quella dell'uomo di Neanderthal (Homo neanderthalensis), alimenta da sempre la ricerca scientifica per cercare di capire quanto accadde poco meno di 40.000 anni fa. Le certezze non ci sono, ma si va dalla persecuzione diretta da parte della nostra specie, i sapiens, al cambiamento climatico (e quindi ambientale) che avrebbe decimato le prede di cui i neandertaliani si nutrivano, fino alla lenta sostituzione ecologica da parte dei sapiens, più fertili del cugino europeo. Un'altra ipotesi ancora attribuisce la scomparsa dei neanderthal alla maggior complessità culturale dell'Homo sapiens, che già aveva una comunicazione più efficace e società più ampie e complesse. Insomma, ai paleoantropologi non è mancata la fantasia, accompagnata sempre da prove scientifiche solide, benché mai definitive.

L'IPOTESI GEOMAGNETICA. Alla serie di note teorie si aggiunge ora una spiegazione in chiave geochimica ad opera di due paleomagnetisti, Jim Channell e Luigi Vigliotti: i due ricercatori (che ammettono di non avere esperienza di paleoantropologia) hanno esposto la loro tesi su Reviews of Geophysics.

L'idea di Channell e Vigliotti prende avvio da alcuni eventi delle ultime centinaia di migliaia di anni, quando il campo magnetico della Terra si è indebolito e a volte invertito: in quelle occasioni, la relativa minore intensità del campo magnetico ha esposto il pianeta a un maggiore flusso di radiazioni ultraviolette (UV) solari.

Continua qui

domenica 5 maggio 2019

Accadde oggi, nel 1821 moriva Napoleone Bonaparte: è stato avvelenato o aveva un tumore? .

Il 5 maggio 1821 moriva Napoleone Bonaparte: ecco le sue ultime parole e le cause certe della sua morte

Era il 5 maggio 1821 quando, durante l’esilio nell’isola di Sant’Elena dove si trovava dal 1816, moriva Napoleone Bonaparte. Dopo aver preso il potere in Francia nel 1799, si auto-incoronò Imperatore dei francesi la notte del 4 dicembre 1804. Secondo la leggenda Napoleone non permise a Papa Pio VII di toccare la corona, ma si incoronò lui stesso per sottolineare la sua autonomia dal potere pontificio.
Napoleone, considerato il più grande stratega di tutti i tempi grazie alle sue più di venti campagne d’Europa portate a termine con successo, conquistò buona parte dell’Europa continentale. Riformò tutto il sistema giuridico, introducendo il Codice Napoleonico, ancora oggi considerato la base della giurisdizione civile contemporanea.

A portarlo all’esilio fu la campagna di Russia del 1812: fu un fallimento e l’imperatore abdicò nel 1814. Arrivò dunque il primo esilio sull’Isola d’Elba. Riuscito a tornare a Parigi nel 1815, riprese il potere per cento giorni, ma la disastrosa battaglia di Waterloo segnò la sua caduta definitiva. Arrivò così l’esilio a Sant’Elena, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita e dove morì a causa di un tumore allo stomaco, o almeno così rivelò l’autopsia.

Continua qui


martedì 23 aprile 2019

Egitto, scoperta una necropoli con 35 mummie - FOTO E VIDEO

Ad Assuan, grazie a una missione di scavo italo-egiziana


Scoperta in Egitto un'antica tomba che conserva ancora 35 mummie, sarcofagi, anfore, vasi e materiali per maschere funerarie: considerata una vera e propria necropoli, in uso dal periodo tardo-faraonico al periodo romano (VI secolo a.C.-IV secolo d.C.), è riemersa dalla sabbia di Assuan, insieme al geroglifico che riporta il nome del suo proprietario 'Tjt', grazie agli scavi condotti dalla missione italo-egiziana coordinata dall'Università degli Studi di Milano e dal Ministero delle Antichità egiziano.
Gli scavi, diretti da Patrizia Piacentini, docente di Culture del Vicino Oriente Antico, del Medio Oriente e dell'Africa dell'Università di Milano, insieme a Abdelmanaem Said, del Ministero delle Antichità egiziano, hanno mappato circa 300 tombe databili tra il VI secolo a.C. e il IV secolo d.C., situate sulla riva occidentale di Assuan, nell'area che circonda il Mausoleo dell'Aga Khan.

Continua qui

lunedì 15 aprile 2019

Egitto, svelata la tomba dai colori brillanti: gli affreschi di 4.000 anni fa sono intatti

L'Egitto fa un'altra sensazionale scoperta archeologica: una tomba con affreschi e iscrizioni perfettamente conservati e dai colori rimasti incredibilmente brillanti è stata svelata ieri all'interno della necropoli di Saqqara. Si tratta di una tomba risalente alla quinta dinastia (circa 4.300 anni fa) e appartenente a un nobile vicino al faraone, di nome Khuwy. 

«La tomba di Khuwy ha una forma a "L": inizia con un piccolo corridoio che porta a un'anticamera e, da lì, a una camera più grande dove si trova raffigurato il defunto seduto a un tavolo delle offerte», ha spiegato Mohamed Megahed, capo della squadra di scavi, in un comunicato del ministero egiziano delle Antichità.

La tomba è stata scoperta il mese scorso ed è solo l'ultimo di una serie di incredibili ritrovamenti nella necropoli di Saqqara


Continua qui

Meteo: temperature in forte risalita, ma ecco il maltempo del 1° Maggio!

Impennata delle temperature da domenica, poi nuova ondata di maltempo nel giorno meno ideale! La lunga fase di  instabilità  e clima  freddo...