domenica 11 aprile 2021

Roopkund. Il misterioso lago degli scheletri che non smette di stupire

Il lago Roopkund, situato a 5.029 m di quota sull’Himalaya indiano, nella regione dell’Uttarkhand, è considerato da decenni un luogo del mistero. Nel 1942 furono infatti scoperti sulle sue sponde ben 200 scheletri, che sono diventati oggetto di congetture e studi scientifici. I dati di una ricerca scientifica, pubblicati nel 2019 sulla rivista Nature Communicationsgettano nuova luce sull’identità dei corpi.

Di contro all’ipotesi più accreditata negli scorsi decenni della morte collettiva delle 200 vittime, forse legata a una violenta grandinata, lo studio suggerisce che si siano verificati eventi distinti, su un arco temporale di circa 1000 anni. Un secondo dato sconvolgente è che alcune delle vittime mostrino tratti genetici tipici dell’area mediterranea.

Chi erano dunque questi 200 sventurati che il ghiaccio himalayano continua a conservare nel tempo? Andiamo a scoprirlo facendo un passo indietro. Dalla scoperta dei resti negli Anni Quaranta.

Il mistero del lago Roopkund

Nel 1942 un ranger britannico fece caso per la prima volta alla presenza di centinaia di scheletri umani sulle rive del lago glaciale Roopkund, un bacino di appena 40 metri di diametro per 2 di profondità. Un caso fortuito poiché per 11 mesi l’anno la zona resta ricoperta da ghiaccio e neve, nascondendo i resti. Tornato in seconda battuta sul posto per analizzare meglio la situazione, ne contò ben 200.

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martedì 6 aprile 2021

Giallo della Bolognina, ritrovati i resti di Biagio Carabellò: "Ucciso e buttato in un tubo"


Lettere anonime, un testamento falsificato, macchie di sangue in casa e dei resti umani trovati in un canale: nuovo capitolo nella vicenda del "giallo della Bolognina" sulla scomparsa di Biagio Carabellò, operaio di 46 anni di cui si sono perse le tracce il 23 novembre 2015. A 
Fanpage.it l'avvocato e la sorella riavvolgono il nastro sulla vicenda, con un appello: chi è a conoscenza di ulteriori dettagli, si faccia avanti, perchè è il momento giusto, sottolinea soprattutto il legale, Barbara Iannuccelli, visto che le dinamiche e gli equilibri che potevano far paura ad altri testimoni, in uno dei quartieri più popolari della città, non sono più gli stessi. Dopo la morte per cancro della fidanzata, di famiglia benestante, nel 2010, Biagio aveva attraversato un momento molto difficile, ma ne stava venendo fuori. Inspiegabile quindi l'allontanamento volontario. Sotto la lente di ingrandimento c'è anche un pregiudicato bolognese che ha vissuto con lui per circa un anno in una casa popolare vicino la stazione.

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Bologna, trovati resti umani in un parco: sarebbero di Biagio Carabellò, scomparso nel 2015



giovedì 1 aprile 2021

Denise Pipitone e Olesya Rostova sono la stessa persona? Tutti i dubbi alla prova del Dna

La notizia di una ragazza che alla tv russa ha raccontato di essere stata rapita da piccola ha riacceso la speranza di trovare Denise Pipitone, la bambina scomparsa da Mazara del Vallo nel 2004, la cui storia è stata affrontata da Chi l’ha visto? su Rai3. In 17 anni però sono stati tanti i presunti avvistamenti di Denise, purtroppo senza esito positivo, e anche in questo caso nonostante la somiglianza con Piera Maggio i dubbi non mancano.

"Vogliamo rimanere con i piedi ben piantati a terra, cautamente speranzosi, ma senza illuderci più di tanto. Anche perché le segnalazioni passate ci hanno mostrato che l'illusione non porta a nulla. In questi casi, ovviamente, l'unica cosa da fare è chiedere che venga fatto il Dna, ed è quello che noi chiederemo. È l'unica soluzione per fugare ogni dubbio”. A esprimersi così, sottolineando di non farsi illusioni, è Piera Maggio, la mamma della piccola Denise Pipitone, la bambina scomparsa a 4 anni da Mazara del Vallo (Trapani) la cui storia ieri sera è stata protagonista della trasmissione di Rai 3 "Chi l’ha visto?”.

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Chi è Behgjet Pacolli e cosa c’entra con la scomparsa di Denise Pipitone




mercoledì 31 marzo 2021

Omicidio Panaro: resti ritrovati, ma moglie e figli non ne sanno nulla per 30 anni

Alessandro Politi torna a parlarci dell’omicidio di ’ndrangheta dell’esponente politico Pompeo Panaro nel 1982 a Paola (Cosenza). Ci concentriamo su alcuni aspetti incredibili di questa storia. Si parte dall’archiviazione per molte delle persone indicate come responsabili da un pentito: per il pm sarebbero morte, risultano invece ancora vive. Ci sono poi il mistero sui resti, le parole clamorose del magistrato e le intimidazioni che subisce il figlio Paolo solo perché cerca la verità.

Torniamo a parlarvi con Alessandro Politi ,dopo il primo servizio, del caso misterioso e incredibile di Pompeo Panaro. L’esponente politico è stato ucciso nel 1982 a Paola (Cosenza). La sua morte era stata considerata una “lupara bianca”, ovvero un omicidio senza il ritrovamento del cadavere.

A quanto ci racconta la famiglia, il corpo di Panaro era stato invece ritrovato nel 1983 senza che moglie e figli ne sapessero nulla. Nel 2013 il figlio Paolo è riuscito a rompere il silenzio sulla vicenda. È stato rinviato a giudizio uno dei suoi presunti assassini, il collaboratore di giustizia Giuliano Serpa (il procedimento è finito poi con il suo proscioglimento per prescrizione). 

Il pentito aveva indicato altri presunti responsabili dell’omicidio. Nella richiesta di rinvio a giudizio, nel decreto di archiviazione e nella sentenza di Corte d’Assise questi vengono sempre indicati come deceduti. Dei nove solo tre sarebbero però effettivamente morti, racconta il figlio della vittima alla Iena: gli altri sarebbero vivi. 

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La storia di Pompeo Panaro, il consigliere comunale ucciso dalla ndrangheta a Paola





domenica 28 marzo 2021

Suez, per i social è 'la maledizione dei faraoni'

'Disturbati nel sonno'. Archeologo star costretto a smentire

Non solo il blocco del Canale di Suez da martedì, ma anche uno scontro fra treni a Sohag con 19 vittime venerdì e il crollo di un edificio al Cairo con 25 morti sabato. E' stata una settimana davvero orribile per l'Egitto, che ha spinto superstiziosi a indicare sui social un'inquietante quanto inverosimile causa: il disturbo arrecato agli antichi re egizi dall'annuncio fatto mercoledì della data - 3 aprile - in cui avverrà la traslazione di 22 mummie di faraoni dal Museo di piazza Tahrir a quello della Civilizzazione Nmec.


    Il tam tam sulla "maledizione dei faraoni" molestati nel loro sonno è stato così diffuso che, per smentirlo, è dovuto intervenire Zahi Hawass, l'ex ministro delle Antichità egiziano e archeologo superstar. Sulla tv Al Nahar, l'egittologo ha sottolineato che ovviamente non c'è alcun nesso possibile fra i tre incidenti e la cerimonia di traslazione delle mummie regali, tra cui quella del grande faraone Ramses II e della regina, ma non sua consorte, Ahmose Nefertari.

    In una cornice di esibizioni artistiche e star del cinema come Mona Zaki, le mummie sabato prossimo andranno in parata dal Museo egizio nel centro del Cairo alla sua estrema periferia sud-orientale, dove si trova il Nmec. L'evento era atteso da tempo ma era stato rinviato a causa della pandemia.

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sabato 27 marzo 2021

Che cosa non torna nella profezia di Sylvia Browne sul nuovo coronavirus

In questi giorni in Italia sta circolando su WhatsApp la notizia secondo cui la sensitiva Sylvia Browne avrebbe predetto, per il 2020, il diffondersi di «un’epidemia di una grave malattia simile alla polmonite [...] refrattaria a ogni tipo di cura». L’epidemia, secondo la Browne, dopo aver «provocato un inverno di panico assoluto», scomparirebbe per poi ripresentarsi dopo 10 anni rendendo «difficile scoprire la sua causa e la sua cura». I brani sarebbero presenti nel libro Profezie. Che cosa si riserva il futuro pubblicato nel 2004.


La previsione non è diventata virale solo in Italia ma anche negli Stati Uniti. Oltre alla circolazione su WhatsApp, la notizia è stata condivisa, sia in Italia sia all’estero, anche da diversi profili di singoli utenti o pagine sui social network (FacebookTwitter e Instagram).

Che cosa ne sappiamo? Abbiamo fatto chiarezza.

L’autrice

Sylvia Browne, autrice che compare sulla copertina del libro e a cui viene associata la previsione, è stata una figura particolarmente discussa negli Stati Uniti (e non solo).

Morta nel 2013, Browne si era autoproclamata una sensitiva in grado di andare indietro nel tempo, entrare in contatto con gli spiriti dell’aldilà e prevedere eventi futuri. Come riporta tra gli altri il Guardian, Browne è stata però oggetto di dure critiche negli anni della sua attività, ad esempio per aver fornito a genitori di bambini scomparsi informazioni (circa la vita o la morte dei bambini) rivelatesi poi totalmente scorrette.

Nel 2010 il Committee for Skeptical Inquiry (Csi) – corrispettivo americano del nostro Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze (Cicap) – ha pubblicato un report che analizzava la correttezza delle previsioni pubbliche fatte da Browne. In nessun caso (sui 115 totali) le previsioni sono risultate utili a polizia o familiari dei dispersi e in 25 casi si sono rivelate del tutto false.

Browne, autrice della “profezia” che circola in questi giorni, era insomma una celebre sensitiva le cui previsioni si però rivelate molto spesso scorrette o inesatte.

Il libro

La foto diffusa in lingua italiana in cui si parla di una «grave malattia simile alla polmonite [...] che sarà refrattaria a ogni tipo di cura» e che si diffonderà «entro il 2020», non include il numero della pagina. La versione della previsione che è circolata in lingua inglese, di cui hanno scritto i colleghi di Snopes.com, sì (è a p. 312). In entrambi i casi la previsione per il 2020 è parte di un elenco a punti, anticipata da un’altra previsione in cui si parla di un’altra patologia che potrà essere guarita grazie ad «un’associazione di corrente elettrica e calore elevatissimo».

La parte di testo che contiene la previsione è riportata all’interno del libro End of Days. Predictions and Prophecies About the End of the Worldpubblicato negli Stati Uniti nel 2008. In questo testo e in Prophecy. What the future holds for you pubblicato dalla Browne nel 2004, sono riportate – come scritto il 5 marzo da Chris Dufresne (figlio della Browne) sulla pagina Facebook Sylvia Browne Group – una serie di “profezie” che riguardano, tra le altre cose, anche la diffusione di virus simili all’attuale coronavirus Sars-Cov-2.

La versione italiana proviene probabilmente da un testo pubblicato da Mondadori nel 2012 che sembra riprende il titolo della pubblicazione del 2004 (Profezie. Che cosa ci riserva il futuro) ma raccoglie all’interno materiali scritti da Browne in entrambi i libri. Quella riportata in foto, in particolare, proviene – come visto – dal libro End of Days pubblicato nel 2008. Dal momento che la versione italiana del testo non è al consultabile online e l’acquisto del libro è possibile solo per le prossime settimane. Abbiamo contattato la Mondadori per chiedere loro una conferma sui contenuti della versione pubblicata in Italia e siamo in attesa di una risposta.

L’analisi della previsione

Guardiamo ora più da vicino i contenuti della previsione e confrontiamoli con quanto sappiamo sul Sars-Cov-2. La “profezia” appare meno precisa e meno inspiegabile di quanto possa sembrare a una prima, rapida lettura.

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Il libro di Sylvia Browne aveva predetto il coronavirus? Sparane mille, forse una andrà a segno





giovedì 25 marzo 2021

GRANDI MISTERI IRRISOLTI – I 40 CASI PIÙ BELLI ED INQUIETANTI

Grandi misteri irrisolti ed inspiegabili. La storia dell’uomo è piena di misteri, fatti ed eventi famosi e non che sono a prima vista incomprensibili. Ma poi con il tempo vengono alla luce elementi che permettono di capire le cause di quanto accaduto e risolvere il caso. Ce ne sono altri invece che nonostante le ricerche, le analisi e gli approfondimenti sviluppati nel corso del tempo rimangono misteri incomprensibili e per questo inquietanti, talvolta terribili, e comunque affascinanti in quanto sfidano le leggi della fisica, della logica e della razionalità.


In questa pagina vi presentiamo i misteri più belli e più inquietanti, che ad oggi risultano totalmente o parzialmente irrisolti. I testi sono stati liberamente tratti da www.wikipedia.com. Per ognuno dei casi trattati, selezionato dopo una appassionata ricerca durata anni, abbiamo riportato un link ad un articolo di approfondimento ed un video che tratta dell’argomento. I misteri sono in ordine alfabetico

Se avete qualche nuovo mistero da segnalare o avere nuove scoperte su quelli proposti scrivete a info@pescini.com. Se il vostro contributo sarà ritenuto d’interesse sarà pubblicato con evidenza del nome se vorrete.

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Chi è Chico Forti

Chico Forti, pseudonimo di Enrico Forti ( Trento ,  8 febbraio   1959 ), è un ex  velista  e  produttore televisivo   italiano . Nel 1998, F...