venerdì 23 febbraio 2018

Nikola Tesla, chi era: le invenzioni, la scienza, gli affari

L’ha interpretato David Bowie, al cinema. Suo il nome sulle supercar elettriche di Elon Musk. Ha ispirato romanzi e film. Storia del genio dei lampi e della corrente alternata, che fu anche un incredibile businessman 

Digitando il termine Tesla su Google Search il primo link che rimanda a Nikola arriva a metà della sesta pagina, ed è l’unico presente tra i primi cento indirizzi web proposti dal motore di ricerca. La quasi totalità delle risposte riguarda la Tesla di Elon Musk (scenario prevedibile per questioni di Seo), mentre più sorprendente appaiono le citazioni che trattano la rock band Tesla, che come l’azienda dedita alle auto elettriche ha scelto un nome per omaggiare uno dei più grandi inventori della storia.

L’ingegnere elettrico austro-ungarico poi naturalizzato statunitense è tornato alla ribalta nei giorni scorsi per un film che ripercorrerà la sua storia. A impersonare Tesla sarà Ethan Hawke, che allungherà l’elenco di chi ha già vestito i panni del signore che lo stato di New York celebra ogni 10 luglio (giorno della sua nascita) con il “Nikola Tesla day“. La pellicola diretta da Michael Almereyda, progetto in fase di sviluppo che sarà presentato all’European Film Market a Berlin, arriva dopo “The Current War” e “The Prestige“, con nell’ordine Nicholas Hoult e David Bowie a interpretare lo scienziato.

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mercoledì 14 febbraio 2018

UNA PASSEGGIATA TRA LE MURA MEGALITICHE DI ALATRI


Le sue origini si perdono nella notte dei tempi. Si dice sia nata da un raggio di sole e che la sua costruzione rispecchi la costellazione dei Gemelli. Definita dalla tradizione come la città dei Ciclopi, si pensa che sia stata edificata da un popolo di giganti, legato in qualche modo al dio Saturno. Alatri è un paese dagli albori misteriosi e confusi con il mito, ma di certo custodisce un’ Acropoli tra le più suggestive del Lazio.

Il paese conserva mura megalitiche ancora perfettamente conservate. Ha una delle più imponenti cinta murarie di epoca preromana che circonda completamente il perimetro dell’Acropoli. Ad essa vi si accede attraverso due porte: la Porta Maggiore e la Porta Minore.
La magnificenza della Porta Maggiore vi conquisterà, ha un architrave ciclopica di oltre 5 metri di lunghezza . Da qui avete due possibilità: salire le scale, attraversare la porta e accedere alla civita, oppure proseguire la passeggiata da fuori per ammirare ancora le mura. Continuando a camminare sul lato sud orientale troverete  un’ incredibile parete megalitica – il Pizzo Pizzale – che sfiora i 17 metri.

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giovedì 8 febbraio 2018

La morte della pornostar Olivia Lua diventa un caso


Genova - Olivia Lua è morta e le analisi mediche confermeranno, quasi certamente, quale sia stata la causa della sua fine a 23 anni: un mix letale di pillole e alcol. Era una delle pornostar più note della sua casa di produzione LA Direct Models, con la quale aveva firmato il contratto l’anno scorso. Poi però subito lo stop per i problemi con la bottiglia, l’assenza dal set, la scelta di una clinica di riabilitazione.

Fine della storia? Tutt’altro. Perché Olivia è la quinta pornostar la cui vita si è spenta negli ultimi tre mesi, in un succedersi di eventi luttuosi che oscillano tra il giallo e la spiegazione più semplice: un cocktail micidiale di depressione e di sostanze per provare a ottunderla. Subito prima di lei era toccato a un’altra Olivia, in questo caso Nova, conosciuta come Alexis Rose Forte, soltanto 20 anni, trovata in un appartamento di Las Vegas il 7 gennaio. I test non hanno ancora offerto una risposta, ma anche per lei si sospetta l’overdose di farmaci. Prima di lei Yurizan Beltran, 31 anni, morta per una sospetta overdose. August Ames, 23 anni, si è suicidata. Il caso di Shyla Stylez, 35 anni, è un mistero. 

Gli interrogativi che stanno scuotendo la porno Valley della California sono alimentati dai tempi strettissimi in cui le tragedie si sono consumate. È vero: nella storia dei film a luci rosse ci sono stati suicidi eccellenti, come quello di Shannon Michelle Wilsey in arte Savannah, che si sparò un colpo di pistola nel 1994 temendo di esser rimasta sfigurata dopo un incidente. O morti ambientate in un contestato segnato da antidepressivi e antidolorifici come quella di Marilyn Chambers nel 2009.

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domenica 4 febbraio 2018

Scoperta lastra fossile con le orme di 70 dinosauri

Gli archeologi hanno scoperto una lastra fossile in cui sono presenti le orme di 70 dinosauri. Il reperto si trovava in un parcheggio della Nasa, a poca distanza dalla Casa Bianca, e risale a oltre 110 milioni di anni fa.

La lastra è stata scoperta, come hanno raccontato i ricercatori alla stampa, in modo fortuito. Era il 2012 quando Ray Stanford, 79enne esperto di dinosauri, fece visita a sua moglie che lavorava nella sede Nasa del Goddard Space Flight Center a Greenbelt, vicino Washington. I due pranzarono insieme e dopo il pasto l’uomo si avviò al parcheggio.
Qui vide una pietra d’arenaria strana. Il reperto si trovava lì da oltre 110 milioni di anni e nessuno si era mai accorto di nulla. Su di essa erano incise le orme di ben 70 dinosauri vissuti nelle paludi del Maryland.

“C’è un vero e proprio film su quella lastra” ha spiegato Stanford, raccontando che sulla pietra si trovavano sovrapposte le impronte non solo di dinosauri, ma anche di altri animali che avevano popolato la Terra. Dopo uno studio durato sei anni l’uomo ha annunciato la scoperta pubblicando i risultati sulla rivista “Scientific Reports”.

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sabato 27 gennaio 2018

Vi presentiamo Avgi, la ragazza greca vissuta 9000 anni fa

Gli scienziati sono riusciti a ricostruire il volto di Avgi, una ragazza greca vissuta 9000 anni fa

Si chiama Avgi ed è una donna greca vissuta più di 9 mila anni fa. Gli studiosi sono riusciti a ricostruire il suo volto utilizzando uno scheletro ritrovato negli Anni Novanta in Grecia.
La ragazza, che è stata chiamata con un termine greco che vuol dire “alba”, viveva verso la fine del Mesolitico. Secondo gli esperti sarebbe stata partecipe della nascita dei primi villaggi in cui gli uomini si occupavano di allevamento e agricoltura, un cambiamento epocale per l’evoluzione.
Lo scheletro della donna si trovava all’interno di una grotta a Theopetra, in Tessaglia, ed è stato trovato nel 1993. Nel corso degli anni gli scienziati l’hanno analizzato e studiato. Oggi, grazie alle moderne tecnologie, è stato possibile ricostruire il volto di Avgi.

Il lavoro, durato anni, ha dato i suoi frutti e ora tutti possono guardare negli occhi Avgi, compiendo un salto indietro nel tempo. Il viso della donna è stato presentato nel corso di un evento che si è tenuto nel museo dell’Acropoli ad Atene.

Gli studiosi dell’università hanno spiegato che non è stato affatto semplice ricostruire i tratti somatici della donna. Per scoprire come era il suo volto è stato necessario un lavoro di squadra unico. La ricerca ha visto la partecipazione di un radiologo, di un ortopedico, un patologo, un endocrinologo e un neurologo.

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mercoledì 24 gennaio 2018

L’assassinio di Guido Rossa

Negli anni Settanta la lotta armata scuote la vita sociale e politica dell’Italia, e le ripercussioni sono notevoli in ogni settore. A Genova, nel 1974, si costituisce la colonna genovese delle Brigate Rosse, guidata da Rocco Micaletto. Tra i militanti aderenti all’organizzazione vi sono: Riccardo Dura, Fulvia Maglietta, Francesco Lo Bianco e Livio Bistrocchi. Si può ben dire che l’attività della colonna genovese, portata avanti per circa quindici anni, termina proprio con l’uccisione dell’operaio Guido Rossa, che avviene il 24 gennaio 1979.

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lunedì 15 gennaio 2018

Un trono di meteorite: ecco cosa custodirebbe la piramide di Cheope


Torino - Un trono di ferro meteoritico. Potrebbe essere questo il «grande segreto» celato dalla camera dei misteri della Piramide di Cheope, la cavità recentemente scoperta all’interno della tomba del faraone nella piana di Giza, in Egitto. A dare questa interpretazione è il professor Giulio Magli, matematico e archeoastronomo del Politecnico di Milano.

La sua ricerca è stata appena pubblicata su arXiv e ipotizza che quell’enorme cavità - presentata al mondo lo scorso novembre da un team di ricercatori guidato da Mehdi Tayoubi (Hip Institute, Parigi) e Kunihiro Morishima (Università di Nagoya, Giappone) - custodisca al suo interno il trono di ferro che serviva al faraone per raggiungere le stelle del Nord, ovvero per accompagnarlo nel suo ultimo viaggio verso l'aldilà.

Utilizzando una tecnica non invasiva - basata sulla misurazione di particelle elementari generate nei raggi cosmici - i ricercatori hanno attestato la presenza di una grande camera segreta. E da quel momento si è aperta la sfida per capire cosa custodisca e a cosa fosse destinata.

All’interno della piramide ci sono quattro condotti strettissimi, che puntano verso le stelle. Una di queste è già stata esplorata senza risultati, mentre il foro più a nord è tutt’oggi sigillato. E per Magli potrebbe essere proprio quella la via che conduce alla «sala del trono».

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