mercoledì 21 settembre 2016
sabato 10 settembre 2016
Murlo
Il Cappellone, enigmatica statua etrusca diventata il simbolo di Murlo |
Una bella escursione nei dintorni di Siena porta a Murlo, piccolo e intatto
borgo medievale che per secoli fu feudo dei vesscovi di Siena.
E' famoso perché i pochi abitanti hanno conservato il patrimonio genetico degli Etruschi.
Sulla vicina collina, infatti, è stata fatta una delle più importanti scoperte di questa
civiltà: un grande palazzo principesco circondato da botteghe artigiane.
Affascinante il Museo etrusco di Murlo, chiamato "Antiquarium di Poggio Civitate":
a differenza di altri musei etruschi, non mostra reperti provenienti da tombe, ma oggetti della vita quotidiana
e strane statue uniche nel loro genere, diventate il simbolo di questo borgo.
Il territorio di Murlo, immutato feudo del vescovo di Siena dal XII al XVIII secolo, può
essere meta di piacevoli escursioni in un paesaggio di rara e selvaggia bellezza.
In agriturismo sono disponibili le mappe per le escursioni nella zona, che portano per esempio
al suggestivo eremo di Montespecchio, al percorso della vecchia ferrovia della miniera di lignite,
ai resti di castelli, eremi e mulini che fanno immaginare l'antica ricchezza di questo territorio.
Visita al castello di Murlo
Murlo ha perfettamente conservato il suo antico aspetto
medievale: è un piccolo borgo, abitato da qualche
decina di persone, racchiuso nella sua cinta muraria inglobata nelle
abitazioni, su un cucuzzolo situato sulla linea di confine tra i
campi aperti delle Crete Senesi
ed il manto boscoso delle Colline Metallifere.
Appena arrivati sotto il paese, c'è un parcheggio gratuito che
un
recente intervento di "riqualificazione" ha realizzato assieme ad una
poco comprensibile rotatoria al posto di un ampio piazzale.
Ai margini del parcheggio c'é un'area per l'archeologia sperimentale dedicata alle tecniche di lavorazione
dei bronzi antichi, con un forno verticale ed una fossa di fusione realizzati negli anni '90.
Entrati nella porta medievale, si apre una piazza irregolare sulla quale si affacciano
la piccola Chiesa di San Fortunato ed il possente Palazzo Vescovile, per molti secoli dimora dei vescovi di Siena
ed oggi sede del Museo Etrusco di Murlo.
L'Antiquarium
La più importante attrazione culturale di Murlo è l'Antiquarium, un moderno museo dove sono
conservati i reperti archeologici rinvenuti nel vicino insediamento etrusco, una delle più importanti scoperte di
questa civiltà: un grande palazzo appartenente ad un principe locale, con annessi laboratori di artigiani del ferro,
bronzo, alabastro, terracotta e avorio.
L'Antiquarium è un museo etrusco diverso dagli altri: qui si ha la percezione della
vita quotidiana degli Etruschi perchè sono esposti bellissimi oggetti della vita domestica e delle attività
artigiane giornaliere, e non solo reperti provenienti dalle tombe come generalmente accade.
Eccezionali le statue di terracotta di grandezza umana che ornavano il tetto
del palazzo principesco: sono arrivate fino a noi la sfinge, il gorgone e sopratutto il misterioso "Cappellone",
una statua umana con un grande copricapo simile ad un sombrero, diventata il simbolo di Murlo:
attenti a non farvela sfuggire, perché si trova nel salone di ingresso, dove c'è la biglietteria.
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giovedì 1 settembre 2016
La daga di Tutankhamon viene dallo Spazio
Una ricerca italo-egiziana ha dimostrato che la lama scoperta nella
tomba dell’antico faraone è composta di ferro proveniente da un
meteorite. Gli egizi conoscevano già l’origine extraterrestre di queste
pietre
La tomba di Tutankhamon continua a riservare sorprese. Tra gli oggetti scoperti nel luogo di sepoltura del faraone bambino vi è infatti una daga di ferro risalente al XIV secolo a.C. (come il resto della tomba), che secondo una nuova ricerca italo-egiziana sarebbe stata realizzata con materiali provenienti da un meteorite. La scoperta, pubblicata sulla rivista Mereoritics and Planetary Science, indicherebbe che gli antichi egizi avevano imparato a sfruttare questa fonte di metalli nativi, e che avrebbero potuto conoscerne l’origine celeste quasi due millenni prima delle popolazioni occidentali.
La daga in questione fu scoperta nel 1922, quando la tomba (praticamente inviolata) fu esplorata per la prima volta. Per decenni, gli archeologi hanno sospettato che potesse essere stata prodotta utilizzando materiali meteorici: nell’antico Egitto infatti il ferro era un materiale più raro dell’oro. Non che mancasse la materia prima, spiegano gli autori della nuova ricerca, ma i procedimenti necessari per ottenere questo metallo a partire dai minerali ferrosi (la forma in cui si trova il ferro sulla superficie del nostro pianeta) erano probabilmente sconosciuti, o poco utilizzati.
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La tomba di Tutankhamon continua a riservare sorprese. Tra gli oggetti scoperti nel luogo di sepoltura del faraone bambino vi è infatti una daga di ferro risalente al XIV secolo a.C. (come il resto della tomba), che secondo una nuova ricerca italo-egiziana sarebbe stata realizzata con materiali provenienti da un meteorite. La scoperta, pubblicata sulla rivista Mereoritics and Planetary Science, indicherebbe che gli antichi egizi avevano imparato a sfruttare questa fonte di metalli nativi, e che avrebbero potuto conoscerne l’origine celeste quasi due millenni prima delle popolazioni occidentali.
La daga in questione fu scoperta nel 1922, quando la tomba (praticamente inviolata) fu esplorata per la prima volta. Per decenni, gli archeologi hanno sospettato che potesse essere stata prodotta utilizzando materiali meteorici: nell’antico Egitto infatti il ferro era un materiale più raro dell’oro. Non che mancasse la materia prima, spiegano gli autori della nuova ricerca, ma i procedimenti necessari per ottenere questo metallo a partire dai minerali ferrosi (la forma in cui si trova il ferro sulla superficie del nostro pianeta) erano probabilmente sconosciuti, o poco utilizzati.
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