lunedì 15 aprile 2019

Egitto, svelata la tomba dai colori brillanti: gli affreschi di 4.000 anni fa sono intatti

L'Egitto fa un'altra sensazionale scoperta archeologica: una tomba con affreschi e iscrizioni perfettamente conservati e dai colori rimasti incredibilmente brillanti è stata svelata ieri all'interno della necropoli di Saqqara. Si tratta di una tomba risalente alla quinta dinastia (circa 4.300 anni fa) e appartenente a un nobile vicino al faraone, di nome Khuwy. 

«La tomba di Khuwy ha una forma a "L": inizia con un piccolo corridoio che porta a un'anticamera e, da lì, a una camera più grande dove si trova raffigurato il defunto seduto a un tavolo delle offerte», ha spiegato Mohamed Megahed, capo della squadra di scavi, in un comunicato del ministero egiziano delle Antichità.

La tomba è stata scoperta il mese scorso ed è solo l'ultimo di una serie di incredibili ritrovamenti nella necropoli di Saqqara


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giovedì 14 marzo 2019

Risvegliate le cellule di un mammut vissuto 28.000 anni fa

Con la tecnica della clonazione


Riportate in vita con la tecnica della clonazione le cellule del mammut Yuka, vissuto 28.000 anni fa in Siberia e scoperto nel 2010. Isolate da midollo osseo e muscoli dell'animale e trasferite nell'ovocita di un topo, strutture cellulari simili al nucleo sono tornate a essere attive. Pubblicato sulla rivista Science Reports, il risultato si deve ai ricercatori guidati da Akira Iritani della giapponese Kindai University.

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lunedì 4 marzo 2019

L'ultima catastrofe sul monte dell'Arca di Noè

Un terremoto la causa del misterioso 'diluvio' del 1840


Ci sarebbe un terremoto all'origine della catastrofe naturale che nel 1840 sconvolse la regione turca alle pendici del monte Ararat, il vulcano coperto dai ghiacci dove, secondo la tradizione, si sarebbe incagliata l'arca di Noè dopo il diluvio universale. A ricostruire la dinamica di questo recente ma oscuro episodio è lo studio pubblicato sulla rivista Geomorphology dall'Università Statale di Milano in collaborazione con l'Università di Firenze e l'Università dello Utah.

Lo studio di immagini da satellite del versante nord-est del vulcano evidenzia la presenza di un profondo canyon, chiamato Ahora, descritto anche nei resoconti di viaggio di alcuni esploratori di fine '800 e inizio '900. Le cronache raccontano in particolare di un disastro avvenuto allo sbocco del canyon nel luglio del 1840, definito da alcuni autori tedeschi come 'katastrophe diluviale'. Questo diluvio provocò la distruzione di villaggi e centinaia di vittime, ma la sua natura rimase poco chiara.

Per ricostruire l'accaduto, i ricercatori della Statale di Milano hanno esaminato anche i rilievi del terreno effettuati in collaborazione con il Comitato Scientifico Centrale del Club Alpino Italiano. Hanno così scoperto che tutto sarebbe cominciato con un evento sismico connesso a un'eruzione vulcanica laterale, che avrebbe causato la rapida fusione di parte della calotta glaciale del monte Ararat: questa avrebbe generato l'imponente colata di fango e detriti lungo la gola di Ahora che distrusse i villaggi alla base del vulcano. 

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giovedì 28 febbraio 2019

I polpi sono alieni venuti dallo spazio: lo sostengono 33 scienziati

I polpi sono alieni venuti dallo spazio profondo: lo studio choc – di Andrea Centini
Secondo un team di ricerca internazionale composto da 33 studiosi i polpi avrebbero un’origine spaziale.
Le ipotesi sono due: potrebbero essere stati generati da virus alieni che hanno modificato il DNA dei calamari, oppure le loro uova potrebbero essere precipitate sulla Terra all’interno di comete ghiacciate. Ironia e sconcerto tra i colleghi degli scienziati.
I polpi non sono creature di questa Terra, ma alieni plasmati da virus giunti da un mondo lontano. In alternativa, le loro uova (e quelle dei calamari) potrebbero essere precipitate sul nostro Pianeta all’interno di comete, dove avrebbero resistito nello spazio – congelate – fino alla schiusa nella nuova casa.
No, non si tratta di deliranti ipotesi pubblicate su un sito per appassionati di ufologia, ma del fulcro di un vero e proprio articolo scientifico al quale hanno collaborato ben 33 ricercatori.
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martedì 26 febbraio 2019

Brasile, il mistero della balena spiaggiata nel cuore della foresta

Il ritrovamento di un grosso cetaceo lungo 11 metri e largo 6 nell’isola di Marajò

In Brasile da alcuni giorni tiene banco il mistero della balena spiaggiata nel cuore della foresta. Si tratta del ritrovamento di un grosso cetaceo lungo 11 metri e largo 6 nell’isola di Marajò. Il fatto è avvenuto in una zona della foresta pluviale dell’isola di Marajò, nello stato di Para. Secondo l’assessorato della Sanità e dell’Ambiente locale, al momento del ritrovamento il cetaceo era già privo di vita. La megattera era lunga 11 metri e larga 6 metri.

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Dosso, che spettacolo! L'azzurra con 11''02 centra il primato italiano sui 100

La sprinter sotto la pioggia, prima migliora il primato nazionale in batteria con 11''12, per poi polverizzarlo in finale  Zaynab Do...