giovedì 8 novembre 2018

Come sono state costruite le piramidi, c’è un passo avanti verso la soluzione


Gli archeologi hanno passato secoli a chiedersi come furono costruite le imponenti piramidi di Giza migliaia di anni fa. La scoperta di un sofisticato sistema di rampe ora li avvicina alla soluzione del mistero. I resti di una rampa di 4.500 anni sono stati rinvenuti in una cava di alabastro da un gruppo di ricercatori dell’Università di Liverpool e dell’Istituto francese del Cairo per l’archeologia orientale. La scoperta è avvenuta nella cava di Hatnub, risalente al regno del faraone Khufu, che commissionò la Grande Piramide a Giza. Grazie a una slitta e dei pali di legno posti ai due lati delle rampe con delle corde gli antichi egizi riuscivano a sollevare i blocchi di alabastro dalla cava su pendii molto ripidi. La teoria di un sistema di rampe era già stata fatta prima. Ma la nuova scoperta suggerisce che i pesanti blocchi di alabastro venissero tirati lungo piani molto più ripidi di quanto si pensasse prima, più del 20%. 

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mercoledì 31 ottobre 2018

Nel castello di Montaldeo si narra si aggiri un fantasma...

Vi piacciono le storie di fantasmi?
Ogni castello ha sempre la sua storia e il suo fantasma, non fa eccezione il castello di Montaldeo.

Il Castello di Montaldeo
Si narra che Suor Costanza Gentile, fuggì dal monastero di San Leonardo di Genova, nel 1699. La giovane venne riconosciuta e fermata a Voltaggio, ma l’intervento di Clemente Doria, signore di Montaldeo e suo amante segreto, la fece liberare. La storia d’amore, che la legava al nobile genovese e che l’aveva spinta alla fuga, sembrava così concludersi felicemente.
La leggenda narra che una sera d’inverno, giungendo inatteso al castello, il marchese, introdottosi per un passaggio segreto, la sorprese fra le braccia di un nuovo amante. L’ira lo accecò ed ordinò a due soldati della sua scorta di uccidere la donna e di murarne il cadavere. Poi, incurante della neve che chiudeva i valichi, ripartì dal castello per non tornarvi mai più. Morì parecchi anni dopo, carico d’onori, ma lontano dalla patria.https://www.distrettonovese.it/nel-castello-di-montaldeo-si-narra-si-aggiri-un-fantasma/
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giovedì 25 ottobre 2018

Città stregate: la misteriosa scomparsa degli abitanti di Jerome


In Arizona c'è una città fantasma in cui quasi tutti gli abitanti sono andati via nel corso del tempo.
Si tratta di Jerome negli, soprannominata la "Gomorra del West".
La zona è ricca di giacimenti di rame.


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domenica 21 ottobre 2018

Trovata gigante caverna sotterranea: è estesa quanto sei Empire Building

Una squadra di spedizione congiunta Cina-Regno Unito ha scoperto una grotta gigante nella dolina di Nongle nella contea di Fengshan, nella Cina meridionale. Le dimensioni dell’enorme grotta sono circa 6,7 milioni di metri cubi (il volume dell’Empire State Building è di poco più di 1 milione di metri cubi). L’inghiottitoio della Nongle è lungo circa 200 metri, largo 100 metri e profondo 118 metri. Con le scogliere tutt’intorno, il team di spedizione ha dovuto utilizzare una corda singola per scendere lentamente verso il basso. La spedizione ha utilizzato una tecnologia 3D avanzata per scansionare l’inghiottitoio, le caverne e le sale sotterranee. Nella parte inferiore della dolina, ci sono due grotte collegate, che hanno un corridoio, fosse collassate e un gran numero di rocce crollate. Con un’altezza di 450 metri dal fiume sotterraneo all’aria aperta, è la sala di una grotta carsica più alta del mondo. Lo spessore tra la parte superiore della grotta e la superficie è di solo 4 metri: un altro record.

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mercoledì 17 ottobre 2018

L’iscrizione che riscrive la storia di Pompei

Un’iscrizione a carboncino che riscrive la storia di Pompei e sposta la data dell’eruzione del Vesuvio dal 23 agosto del 79 d.C. (secondo le lettere di Plinio il Giovane) al 17 ottobre dello stesso anno. Secondo gli esperti, la scritta risalirebbe al sedicesimo giorno prima delle calende di novembre (che appunto corrisponde al 17 ottobre). Si tratta dell’ultima scoperta proveniente dagli scavi nella Regio V di Pompei.

Chi è stato l’autore dell’iscrizione? Secondo il direttore generale Massimo Osanna, potrebbe essere stato "un operaio buontempone che lo ha scritto sul muro di una stanza in ristrutturazione. È un pezzo straordinario di Pompei datare finalmente in maniera sicura l'eruzione. Già nell'800 un calco di un ramo che fa bacche in autunno aveva fatto riflettere, oltre al rinvenimento di melograni e dei bracieri".

“Una scoperta eccezionale”


Ai microfoni dell’Ansa, il ministro Bonisoli ha dichiarato: "Ad oggi ci fermavamo alla datazione della lettera di Plinio che fissava l'eruzione ad agosto. Può darsi che qualche amanuense nel corso del Medioevo abbia fatto una trascrizione non fedele e per tanto tempo abbiamo pensato che l'eruzione fosse avvenuta in estate. 

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martedì 2 ottobre 2018

Idolo di Shigir: la scultura in legno più antica del mondo

L’idolo di Shigir invecchia di altri 2000 anni

Secondo un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Antiquity, l’idolo di Shigir, la scultura in legno ritrovata in Russia nella torbiera di Shigir alla fine del diciannovesimo secolo, risalirebbe a circa 11.600 anni.  L’idolo di Shigir, che porta il nome del sito della scoperta, è quindi uno dei più antichi e conosciuti esempi di scultura antropomorfa monumentale, in legno, esistente al mondo.
La precedente datazione al radiocarbonio, effettuata alla fine degli anni ’90, aveva rilevato che la scultura aveva almeno 9.000 anni. Ma la recente applicazione di nuove tecniche analitiche oltre ad aver portato alla scoperta di nuove immagini scolpite sulla sua superficie, ha anche spinto la data del reperto indietro nel tempo fino a farlo risalire al più antico Olocene.
Lo studio mette in evidenza la natura unica della scoperta e dimostra che anche gli antichi cacciatori-raccoglitori degli Urali hanno saputo creare opere d’arte monumentali e di alta qualità.

La scoperta

L’Idolo fu scoperto da cercatori d’oro nel gennaio del 1890. I frammenti della scultura erano sepolti sotto quattro metri di torba in una miniera a cielo aperto vicino a Kirovgrad.
Quando fu scoperto, l’idolo misurava 5,3 metri di altezza, ma alcuni pezzi andarono persi durante le guerre e le rivoluzioni che hanno scosso la Russia nel corso del 20 ° secolo. Attualmente misura 2,8 metri. La statua è decorata sull’intera lunghezza con dei disegni geometrici intagliati nel legno di larice.
I primi studi dell’idolo di Shigir furono realizzati all’inizio del XX secolo dall’archeologo Vladimir Tolmachev, che scoprì cinque volti sulla superficie della scultura. Nel 2003 e nel 2014, i ricercatori hanno rilevato altre due facce disegnate sull’idolo.

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sabato 29 settembre 2018

Il mistero della più antica mano in metallo d'Europa

Il raro manufatto, scoperto in Svizzera e risalente all'Età del bronzo, è la più antica rappresentazione conosciuta in Europa di una parte del corpo umano. Potrebbe essere stata usata per scopi rituali

di Andrew Curry


La mano in bronzo dal polsino d'oro, con, da destra a sinistra, una spilla di bronzo, frammenti del polsino d'oro, un ornamento a spirale (per capelli?) in bronzo e un pugnale. Fotografia di Philippe Joner, Servizio Archeologico del Cantone di Berna.


Gli archeologi svizzeri hanno recentemente annunciato la scoperta di quella che affermano essere la più antica rappresentazione in metallo di una parte del corpo umano mai trovata in Europa.

L'oggetto, risalente a circa 3.500 anni fa, è la riproduzione di una mano in bronzo, leggermente più piccola del normale, del peso di circa mezzo chilo. Presenta una sorta di polsino in lamina d'oro, e una cavità interna che, si pensa, potesse permettere di montarla su un bastone o una statua.

Il ritrovamento è avvenuto casualmente nel 2017 vicino al Lago di Bienne, o Bienna, nella zona occidentale del cantone di Berna, effettuato da cacciatori di tesori che utilizzavano il metal detector, e che hanno consegnato il reperto alle autorità insieme ad un pugnale di bronzo e alcune costole scoperte nelle vicinanze.

"Non avevamo mai visto niente del genere", racconta Andrea Schaer, direttore del Dipartimento di archeologia antica e archeologia romana presso il Servizio archeologico di Bienne. "Non eravamo sicuri che fosse autentico, e non avevamo idea di cosa realmente fosse."

La datazione al radiocarbonio di una piccola porzione della colla organica usata per attaccare lo strato 

di lamina d'oro sul "polso" della scultura, ha permesso di verificare che l'oggetto era molto antico, risalente all'età del bronzo medio, tra il 1.400 e il 1.500 a.C..

Questo risultato è stato sufficiente per convincere gli archeologi a tornare, la scorsa primavera, nella zona in cui la mano di bronzo è stata originariamente scoperta. Quando i fortunati cercatori hanno indicato il luogo dove avevano trovato l'oggetto, Schaer e il suo team hanno trascorso sette settimane a scavare quella che si è rivelata essere una tomba gravemente danneggiata, situata su un altopiano che domina il Lago di Bienne, vicino al piccolo villaggio di Prêles. "Sull'altopiano c'è una magnifica vista verso le Alpi", dice Schaer. "È davvero un posto straordinario."

Nella sepoltura, i ricercatori hanno trovato le ossa di un uomo di mezza età, insieme a una lunga spilla di bronzo, una spirale di bronzo probabilmente indossata come fermaglio per capelli, e frammenti di lamina d'oro che coincidono con quella che adorna il polsino della mano di bronzo.

Gli archeologi hanno anche recuperato nella tomba una delle dita spezzate del manufatto, una solida prova che la mano si trovava originariamente sepolta con l'uomo.

Gli oggetti metallici nelle sepolture dell'età del bronzo sono rari e ancora più raro l'oro, quasi mai trovato nelle sepolture dell'età del bronzo in Svizzera.


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Maltempo pesante in arrivo da martedì 14 al nord con perturbazioni a ripetizione fino a venerdì 17 maggio ma con possibili nuovi apporti pre...