lunedì 4 marzo 2019

L'ultima catastrofe sul monte dell'Arca di Noè

Un terremoto la causa del misterioso 'diluvio' del 1840


Ci sarebbe un terremoto all'origine della catastrofe naturale che nel 1840 sconvolse la regione turca alle pendici del monte Ararat, il vulcano coperto dai ghiacci dove, secondo la tradizione, si sarebbe incagliata l'arca di Noè dopo il diluvio universale. A ricostruire la dinamica di questo recente ma oscuro episodio è lo studio pubblicato sulla rivista Geomorphology dall'Università Statale di Milano in collaborazione con l'Università di Firenze e l'Università dello Utah.

Lo studio di immagini da satellite del versante nord-est del vulcano evidenzia la presenza di un profondo canyon, chiamato Ahora, descritto anche nei resoconti di viaggio di alcuni esploratori di fine '800 e inizio '900. Le cronache raccontano in particolare di un disastro avvenuto allo sbocco del canyon nel luglio del 1840, definito da alcuni autori tedeschi come 'katastrophe diluviale'. Questo diluvio provocò la distruzione di villaggi e centinaia di vittime, ma la sua natura rimase poco chiara.

Per ricostruire l'accaduto, i ricercatori della Statale di Milano hanno esaminato anche i rilievi del terreno effettuati in collaborazione con il Comitato Scientifico Centrale del Club Alpino Italiano. Hanno così scoperto che tutto sarebbe cominciato con un evento sismico connesso a un'eruzione vulcanica laterale, che avrebbe causato la rapida fusione di parte della calotta glaciale del monte Ararat: questa avrebbe generato l'imponente colata di fango e detriti lungo la gola di Ahora che distrusse i villaggi alla base del vulcano. 

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giovedì 28 febbraio 2019

I polpi sono alieni venuti dallo spazio: lo sostengono 33 scienziati

I polpi sono alieni venuti dallo spazio profondo: lo studio choc – di Andrea Centini
Secondo un team di ricerca internazionale composto da 33 studiosi i polpi avrebbero un’origine spaziale.
Le ipotesi sono due: potrebbero essere stati generati da virus alieni che hanno modificato il DNA dei calamari, oppure le loro uova potrebbero essere precipitate sulla Terra all’interno di comete ghiacciate. Ironia e sconcerto tra i colleghi degli scienziati.
I polpi non sono creature di questa Terra, ma alieni plasmati da virus giunti da un mondo lontano. In alternativa, le loro uova (e quelle dei calamari) potrebbero essere precipitate sul nostro Pianeta all’interno di comete, dove avrebbero resistito nello spazio – congelate – fino alla schiusa nella nuova casa.
No, non si tratta di deliranti ipotesi pubblicate su un sito per appassionati di ufologia, ma del fulcro di un vero e proprio articolo scientifico al quale hanno collaborato ben 33 ricercatori.
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martedì 26 febbraio 2019

Brasile, il mistero della balena spiaggiata nel cuore della foresta

Il ritrovamento di un grosso cetaceo lungo 11 metri e largo 6 nell’isola di Marajò

In Brasile da alcuni giorni tiene banco il mistero della balena spiaggiata nel cuore della foresta. Si tratta del ritrovamento di un grosso cetaceo lungo 11 metri e largo 6 nell’isola di Marajò. Il fatto è avvenuto in una zona della foresta pluviale dell’isola di Marajò, nello stato di Para. Secondo l’assessorato della Sanità e dell’Ambiente locale, al momento del ritrovamento il cetaceo era già privo di vita. La megattera era lunga 11 metri e larga 6 metri.

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martedì 19 febbraio 2019

Omicidio Serena Mollicone, gli investigatori: "Uccisa dal figlio del comandante dei carabinieri"

Consegnata in procura l'informativa dei militari che indagano sulla morte della diciottenne scomparsa nel 2001 in provincia di Frosinone

martedì 5 febbraio 2019

"L'isola che non c'era" potrebbe sparire: Hunga Tonga è nata nel 2015, ma è a rischio



Nata appena 4 anni fa, l'isola di Hunga Tonga potrebbe presto sparire. Era emersa nel 2015 al largo dell'Oceano Pacifico. Nata tra due isole già esistenti (da cui ha preso il nome), è costituito prevalentemente da rocce vulcaniche appuntite, e si è rivelata un habitat favorevole per alghe, fiori, organismi minuscoli e persino uccelli marini. Ma presto tutto questo potrebbe essere di nuovo inghiottito dal mare. Il gruppo di ricerca guidato dallo scienziato della Nasa Dan Slayback (il primo e unico team a essere approdato sull'isola) spiega che la forza del mare sta velocemente erodendo le coste dell'isola. 

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mercoledì 30 gennaio 2019

Colpito da una sindrome che paralizza, Alessandro Magno fu sepolto vivo

Morì 6 giorni dopo la tumulazione, svelato il mistero sulla sua fine


(ANSA) - Non morì per un'infezione, alcolismo (sebbene il suo declino inizio proprio con una forte bevuta) o un omicidio Alessandro Magno, come alcune tesi storiche hanno nel tempo sostenuto. Bensì a causa della sindrome di Guillain-Barré Syndrome, un disturbo neurologico raro autoimmune che lo lasciò paralizzato per sei giorni, privandolo a poco a poco della capacità di camminare, parlare e infine respirare.
La causa fu un'infezione da Campylobacter pylori, comune a quel tempo e causa frequente della malattia. Non solo: il decesso del generale macedone, senza dubbio uno dei comandanti militari di maggior successo della storia, che aveva costruito un vasto impero che si estendeva dalla Macedonia e dalla Grecia fino in Persia, in Egitto e persino in alcune parti del nord dell'India, potrebbe essere il caso più famoso di pseudotanatos, o falsa diagnosi di morte, mai registrato. Quando ne fu dichiarata la morte, infatti, e il suo corpo fu preparato per la sepoltura il condottiero macedone era ancora vivo. Solo che i medici, con gli strumenti conoscitivi dell'epoca, non se ne accorsero. Lo sostiene una ricerca condotta da Katherine Hall, della Dunedin School of Medicine dell'Università di Otago, pubblicata su The Ancient History Bulletin.

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Chi è Chico Forti

Chico Forti, pseudonimo di Enrico Forti ( Trento ,  8 febbraio   1959 ), è un ex  velista  e  produttore televisivo   italiano . Nel 1998, F...