venerdì 30 giugno 2023

Vasco Rossi condivide una sua canzone ma Facebook lo cancella per violazione del diritto d’autore: «Sono fuori di testa»

Il cantante aveva diffuso un video del Tg2: dentro c’era un pezzo della canzone “Dillo alla Luna”

«Mi hanno bloccato il video di prima del Tg2 perché essendoci un pezzo della canzone Dillo alla Luna dicono che ho violato i diritti d’autore, ma l’autore sono io…». A raccontarlo è Vasco Rossi con un post sui propri account social dove ironizza quanto gli è accaduto. Il cantante aveva rilanciato su Facebook un servizio televisivo che aveva dato risalto al suo tour negli stadi. Ma nel filmato c’erano anche le note di una sua canzone e così il social di Meta, che lavora per algoritmi, ha intercettato una violazione del diritto d’autore, senza rendersi conto però che chi aveva condiviso il video era l’autore stesso. E così il post è stato cancellato in poco tempo, provocando la perplessità del cantante: «Queste multinazionali oltre ad essere fuori dalla legge sono anche fuori di testa».

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“A casa mia è pieno zeppo di neve?”. “Per quanti giorni parti?”. “Mangio da te”. Così Miccichè ordinava droga allo chef-pusher


Bottiglie di vino, giorni di viaggio, sale, perfino la più banale “neve”. Sono parole in codice quelle usate tra lo chef di Villa Zito, Mario Di Ferro, e i suoi clienti: non venivano da lui soltanto per cenare ma anche per acquistare droga. Tra gli acquirenti spicca per “assiduità” e per notorietà, l’ex presidente dell’Ars Gianfranco Micciché, storico viceré di Silvio Berlusconi in Sicilia fino a pochi mesi fa. Proprio con l’ex ministro – che non è indagato – Di Ferro, da oggi ai domiciliari, usa la metafora della neve: “Ma ti stai imbarcando per Palermo?”, chiede. “Si, Sì, mangio da te? Mangio da te?” chiede Micciché con insistenza. “No, sono chiuso.

Sono a Piano Battaglia sulla neve, torno domani”, chiarisce Di Ferro, che dopo aver preso accordi per l’indomani aggiunge: “Ora ti mando una bella foto di dove sono per ora, c’è pieno zeppo di neve”. E Micciché insiste: “Ma dov’è pieno zeppo di neve? Anche a casa mia? Hai notizia anche a casa mia? No?”. E ridono.

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Gli arresti a Palermo, parla Miccichè: «Non prendo cocaina, ma non farò il test antidroga»



Per il Senato insultare due ragazze rapite non è reato, la Giunta vuole salvare Gasparri dal processo

L’esponente azzurro twittò contro Vanessa e Greta, volontarie sequestrate in Siria: “Sesso consenziente con i guerriglieri? E noi paghiamo”

Insultare due giovani volontarie rapite in Siria non è reato. O almeno non sembra esserlo per il Senato, che vuole salvare l’azzurro Maurizio Gasparri. Il senatore, il 18 gennaio 2015, twittò: “Vanessa-Greta sesso consenziente con i guerriglieri? E noi paghiamo!”.

Si riferiva a Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, 20 anni, sequestrate ad Aleppo, nel nord della Siria, il primo agosto 2014 e liberate il 15 gennaio successivo dopo una lunga trattativa tra il Fronte al-Nusra e il governo italiano.

Gasparri è stato indagato per diffamazione, ma il collega Sergio Rastrelli, di FdI, ha ora proposto alla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari di Palazzo Madama di riconoscere all’esponente di FI l’insindacabilità delle opinioni espresse. In pratica di evitare che venga processato.

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giovedì 29 giugno 2023

“Carola Rackete zecca tedesca”, il Senato evita il processo a Salvini: negata la richiesta di autorizzazione a procedere

 

L’Aula del Senato nega la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini per le opinioni espresse su Carola Rackete, all’epoca dei fatti comandante della Sea Watch 3, la nave della ong tedesca impegnata nel soccorso di 53 migranti nella zona SAR libica il 12 giugno 2019Zecca tedesca“, “complice degli scafisti e trafficanti” e “sbruffoncella“: sono alcuni degli appellativi che nell’estate di 4 anni fa Salvini sui social e in una intervista televisiva aveva rivolto a Carola Rakete, che lo aveva denunciato per diffamazione.

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Meteo 7 giorni: pessime notizie sul fronte maltempo!

L'Estate tornerà molto presto a vacillare nel Mediterraneo e lo farà proprio tra il terrmine di Giugno e l'avvio di Luglio. Quelli davanti a noi saranno sette giorni parecchio turbolenti per molte regioni, soprattutto quelle del nord Italia che riceveranno la visita di ben due distinte perturbazioni (già affrontate in questo articolo).


La prima arriverà da venerdì e sarà particolarmente incisiva sul nord Italia. Un fronte temporalesco esteso e ricco di precipitazioni attraverserà il Nordovest per poi dirigersi sul Nordest e le regioni centrali. Vi è un elevato rischio di forti piogge, grandinate e colpi di vento tra Liguria, Piemonte e Lombardia. 



I residui fenomeni di questa perturbazione andranno in scena tra sabato e domenica, prevalentemente al Nordest e sul lato adriatico. 

Successivamente, tra 3 e 5 Luglio, un'altra perturbazione atlantica si dirigerà sullo Stivale dando vita ad un'altra ondata di maltempo. Altri acquazzoni e temporali interesseranno il nord e le regioni centrali, mentre il sud dovrebbe restare ai margini del maltempo. 

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Tutto il MALTEMPO di VENERDI nel dettaglio: quali saranno le aree più colpite?




martedì 27 giugno 2023

Fingono un rapimento per festeggiare un addio al celibato: denunciati in nove

Il futuro sposo prelevato a forza e imbavagliato dal "commando di amici" con passamontagna e armi finte



Uno scherzo finito male. Precisamente, con nove denunce per procurato allarme. Per festeggiare l'addio al celibato di un amico, nel Torinese, a Trofarello, in nove si sono presentati, con passamontagna e armi da softair - senza il tappo rosso previsto dalla legge -, alla sua abitazione, inscenando un finto rapimento. 

I giovani, tra i 23 e i 31 anni, hanno portato via di forza il futuro sposo e l'hanno rinchiuso, dopo averlo legato e imbavagliato, in un furgone. Peccato che l'assalto - fin troppo veritiero - abbia creato il panico tra i vicini di casa: un anziano ha accusato un malore e molti altri condomini hanno chiamato la polizia.

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lunedì 26 giugno 2023

Docente assente 20 anni su 24: è stata destituita dal Miur

La conferma è arrivata dalla Cassazione a causa della sua "inettitudine permanente e assoluta". La professoressa di Chioggia, nei soli quattro mesi di fila che nei quali si era dedicata alla classe, aveva provocato le lamentele degli studenti a causa della sua "impreparazione" e della "casualità" nell'assegnazione dei voti, situazione che aveva fatto scattare l'ispezione ministeriale che aveva giudicato "incompatibili con l'insegnamento" le sue modalità di condurre le lezioni


E’ risultata assente per un totale di 20 anni su 24 di servizio e per questo motivo la Cassazione ha confermato la destituzione di una 
docente di storia e filosofia di una scuola secondaria di Chioggia (Venezia), a causa della sua "inettitudine permanente e assoluta" e nonostante il ricorso della stessa docente contro il Miur che aveva fatto appello alla “libertà di insegnamento”.

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Parla la prof assente 20 anni su 24 e destituita per “totale inettitudine”: “Il mio? Un caso surreale”





Bombe d’acqua sul nord a metà mese: ecco dove!

Grosso guasto in vista al nord tra martedì 14 e mercoledì 15 maggio. Un vortice depressionario di quelli che a maggio si vedono raramente in...