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Ecco perché sono scomparsi gli abitanti dell'Isola di Pasqua.

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L'unica testimonianza della loro presenza sono delle enormi teste di pietra   Hanno lasciato come ricordo della loro civiltà delle enormi teste di pietra chiamate Moai . Altrimenti, di loro non è rimasta alcuna traccia. I Rapa Nui , gli abitanti dell’ Isola di Pasqua , un piccolo lembo di terra nel bel mezzo dell’ Oceano Pacifico meridionale ( GUARDA LA MAPPA ) a più di 3.000 chilometri dalle coste del Cile , che hanno vissuto per secoli sull’isola, a un certo punto sarebbero letteralmente morti di fame. E’ quanto sostenevano gli storici finora. Le risorse naturali, già scarse, sarebbero state sfruttate fin troppo, tanto da non lasciare più nulla per la loro sopravvivenza. Tuttavia, un articolo appena pubblicato suggerisce che la vera causa del declino dei Rapa Nui sia molto più complessa e che, più che la mancanza di cibo, a causare la scomparsa degli abitanti dall’Isola di Pasqua siano state le malattie portate dai primi colonizzatori europei . I Rapa Nui eran

Gli Ufo? Esistono. L’America pubblica online il catalogo degli avvistamenti

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Nel progetto “Blue Book” la raccolta di tutte le segnalazioni tra il 1947 e il 1969   Vittorio Sabadin Chi ancora è convinto che i dischi volanti esistono, e che il presidente americano Barack Obama dovrebbe finalmente rivelarlo al mondo, ha ora un sacco di materiale sul quale lavorare per confermare le loro tesi. Sono infatti disponibili online ( http://projectbluebook.theblackvault.com ) i 12.618 rapporti dell’Air Force catalogati nel projetto “Blue Book”, una indagine sugli avvistamenti di Ufo cominciata nel 1947 e conclusa nel 1969, l’anno dello sbarco sulla Luna. Quasi ogni persona che affermava di avere visto un oggetto volante comportarsi in modo strano veniva avvicinata e interrogata. Secondo l’Air Force, la stragrande maggioranza degli avvistamenti non aveva nulla a che fare con civiltà aliene e tecnologie sconosciute, ma ci sono 701 avvistamenti, il 5,5% del totale, che non hanno trovato una spiegazione convincente. Tra questi, c’è quello di Kenneth Arnold, che il 24

In Inghilterra il racconto shock di un ex poliziotto: “sono stato rapito dagli alieni”

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I racconti di “Abduction” ( rapimenti alieni ) nel mondo sono numerosi, le testimonianze nel corso degli anni si sono moltiplicate, per un fenomeno incredibile che sconvolge la vita delle persone direttamente coinvolte. Una nuova testimonianza ci giunge direttamente dall’Inghilterra, da un ex poliziotto che dopo anni di oppressione e dubbi ha deciso di rompere il silenzio. Questa storia inizia proprio cosi: “sono stato rapito dagli alieni”…. Alan Godfrey attualmente ha 67 anni, un uomo inglese la quale vita e carriera è stata turbata da un evento capitato direttamente sulla sua pelle. Alan ex poliziotto di Todmorden, un paese dell

"U - Boot" Il sottomarino della leggenda

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"U - Boot 455" Il sottomarino della leggenda 30 immersioni tra i relitti della provincia di Genova di Emilio Carta e Lorenzo Del Veneziano Busco edizioni     Quest’opera, dedicata ad un’accurata rivisitazione dei trenta relitti ad oggi individuati nelle acque della provincia di Genova, ha preso forma dal desiderio di fissare nella memoria del lettore un passato semisconosciuto ma che ci appartiene perché parte preziosa della nostra storia marinara. Punto fondamentale di questo certosino lavoro è stato l’individuazione del relitto dell’U-Boot 455 cui, dopo l’iniziale emozione, è seguita una seconda fase, quella della ricerca storica.  Oggi, conclusa questa ricerca storico-documentale, possiamo dire che del sottomarino tedesco scomparso nel corso dell’ultima guerra tra Portofino e Camogli, sappiamo praticamente tutto: dalle missioni effettuate nel Mediterraneo al naviglio affondato e persino il nome dei “berretti bianchi” che si erano avvicendati al s

VOBBIA (GE) - IL PONTE DI ZAN UN PONTE COSTRUITO DAL DIAVOLO

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di Isabella Dalla Vecchia - luoghimisteriosi.it   Nel pressi del castello della Pietra vi è il Ponte di Zan che la leggenda dice essere stato costruito dal diavolo in cambio della prima anima che lo avrebbe oltrepassato a lavori ultimati. Questo costituiva un problema per gli abitanti del luogo, perchè nessuno lo avrebbe oltrepassato e il ponte sarebbe così risultato inutile. Ma sopraggiunse Zan, diminutivo in dialetto genovese di Giovanni, un paesanotto dall'indole furba che riuscì ad ingannare il diavolo. Purtroppo il gesto non fu del tutto positivo, dato che ingannò anche il suo migliore amico, il suo fedele cane. Egli infatti, fece rotolare una piccola forma di formaggio facendola inseguire al suo fedele animale.  Il diavolo furente, per vendicarsi seguì di nascosto Zan cercando di colpirlo nel momento propizio. Egli che divenne un eroe fino al punto da attribuirgli il nome al ponte, ebbe fama e successo e decise di seppellire il suo tesoro proprio

Enigmi senza soluzioni, a cui nessuno sa rispondere. Mettiti alla prova

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Ci sono rompicapo matematici, altri centrati sulla geometria, alcuni contengono un tranello, altri sono in versi: sembrano semplici ma da sempre nessuno sa dare la risposta giusta     Fonte: Ansa Gli enigmi  fanno parte della nostra esistenza  e da sempre accompagnano la storia dell’ umanità. Ci sono rompicapo matematici, altri centrati sulla geometria, alcuni contengono un tranello, altri sono in versi: sembrano semplici ma da sempre nessuno sa dare la risposta giusta .  Continua qui

Omicidio di Chiara Poggi, sette anni di errori e ritardi nelle indagini

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Il capello che la vittima stringeva tra le mani esaminato tardi, le impronte insanguinate cancellate, l'autopsia senza bilancia: distrazioni e dimenticanze di un'inchiesta piena di buchi Il cadavere di Chiara che non viene pesato, le impronte digitali della vittima recuperate solo dopo il funerale, in seguito alla riesumazione del corpo, l'arma del delitto che ancora non è stata trovata. Sono davvero tanti gli errori, le disattenzioni, le dimenticanze nel corso di un'inchiesta che presenta ancora tanti "buchi neri".   Foto Ansa La Provincia pavese ha raccolto tutti i nodi delle indagini in una scheda dettagliata. Eccoli. All'obitorio il corpo della ragazza non viene pesato perché non c'è la bascula: difficile, senza questo dato, stabilire l'ora della morte, che viene modificata tre volte dall'accusa. A due giorni dal funerale ci si accorge che mancano le importante digitali di Chara Poggi: e scatta l'