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I MISTERI DEL SIMBOLO DI TRIESTE

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Lo stemma araldico della Città di Trieste è un Alabarda bianca (o d’argento) in campo rosso. Che garrisce al vento su tutte le bandiere cittadine. Compresa quella grandissima che ogni mattina viene issata, assieme al Tricolore, sui due giganteschi piloni di Piazza Unità d’Italia. I Triestini sono molto fieri e gelosi del proprio stemma. Profondamente legato alla storia ed alle radici della Città e della Triestinità. Guai a scambiare l’alabarda per un giglio. Ma l’Alabarda che non è soltanto un simbolo civico, ma anche cristiano. Bene o male ricorda una croce. La cui vicenda è strettamente intrecciata con l’evangelizzazione della città all’epoca dei Martiri e delle persecuzioni. La tradizione locale ed i racconti agiografici narrano di un Tribuno Romano della XV Legione "Apollinare" di stanza a Tergestum (l’an

Tiriolo Cz: Lo scheletro del Gigante del Corace – Calabria Misteriosa.

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E’ proprio così anche la Calabria ha i suoi misteri, e tocca  a me quest’oggi, introdurre il viaggiatore del XXI  secolo nel fitto mistero che aleggia su Tiriolo. Nella nostra Calabria esiste nel declivio nord della collina, esattamente nelle contrade Tozzina e Santa Caterina , una vera e propria necropoli di cinque-seimila anni fa, quindi di un’epoca di molto anteriore all’arrivo dei Greci (circa ottocento anni prima di Cristo).  Ecco che chi di dovere, che ha parlato per primo di questa necropoli è stato don Emilio Prioglio, proprietario di una parte della Tòzzina . La cosa che allora  sembrava esagerata, ma che comunque  fu riferita – con una vera e propria relazione – alla Soprintendenza alle Antichità di Reggio Calabria (diretta allora da De Franciscis )- fu che lo stesso Prioglio parlava di “tombe di giganti”. “Una tibia trovata in una di queste tombe” disse don Emilio “mi arrivava addirittura a metà femore”. Cioè a metà coscia ; ed era dunque, di una lunghezza

Un fotografo ha trovato delle statue inquietanti abbandonate in mezzo a una foresta

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Esiste anche in Giappone l'equivalente dell'esercito di terracotta. Ken Ohki è il fotografo che nelle foreste giapponesi ha scoperto l'esercito   L’esercito di terracotta giapponese Avete presente l'esercito di terracotta in Cina? Quel gruppo di centinaia di statue, un intero esercito nella tomba di un imperatore per accompagnarlo gloriosamente nell'oltretomba. Beh, un fotografo con la passione per le passeggiate nei boschi ne ha scoperto l'equivalente in Giappone. Ma sembra molto più recente.In una foresta della regione di Toyama si trovano decine e decine di statue, tra l'erba e i rami bagnati dalla pioggia. Nessuno sa chi li abbia messi in quel luogo, o che logica abbiano seguito per scolpirle. I buddha di questa foto possono farli sembrare dei reperti storici, ma più si va avanti più ci si rende conto che in questo luogo c'è qualcosa di anacronistico e strano. Continua qui 

Murlo

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Il Cappellone, enigmatica statua etrusca diventata il simbolo di Murlo Una bella escursione nei dintorni di Siena porta a Murlo, piccolo e intatto borgo medievale che per secoli fu feudo dei vesscovi di Siena.     E' famoso perché i pochi abitanti hanno conservato il patrimonio genetico degli Etruschi. Sulla vicina collina, infatti, è stata fatta una delle più importanti scoperte di questa civiltà: un grande palazzo principesco circondato da botteghe artigiane.     Affascinante il Museo etrusco di Murlo, chiamato "Antiquarium di Poggio Civitate": a differenza di altri musei etruschi, non mostra reperti provenienti da tombe, ma oggetti della vita quotidiana e strane statue uniche nel loro genere, diventate il simbolo di questo borgo.     Il territorio di Murlo, immutato feudo del vescovo di Siena dal XII al XVIII secolo, può essere meta di piacevoli escursioni in un paesaggio di rara e selvaggia bellezza. In agriturismo sono disponibili le mappe per le esc

La daga di Tutankhamon viene dallo Spazio

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Una ricerca italo-egiziana ha dimostrato che la lama scoperta nella tomba dell’antico faraone è composta di ferro proveniente da un meteorite. Gli egizi conoscevano già l’origine extraterrestre di queste pietre La tomba di Tutankhamon continua a riservare sorprese. Tra gli oggetti scoperti nel luogo di sepoltura del faraone bambino vi è infatti una daga di ferro risalente al XIV secolo a.C. (come il resto della tomba), che secondo una nuova ricerca italo-egiziana sarebbe stata realizzata con materiali provenienti da un meteorite . La scoperta, pubblicata sulla rivista Mereoritics and Planetary Science , indicherebbe che gli antichi egizi avevano imparato a sfruttare questa fonte di metalli nativi, e che avrebbero potuto conoscerne l’origine celeste quasi due millenni prima delle popolazioni occidentali. La daga in questione fu scoperta nel 1922 , quando la tomba (praticamente inviolata) fu esplorata per la prima volta. Per decenni, gli archeologi hanno sospettato c

Video: le 10 scoperte archeologiche più misteriose di sempre

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Non semplici rovine in luoghi disparati del mondo, ma veri e propri enigmi a cui ancora non si sono date risposte.   Obelischi sotto terra, piramidi sott'acqua, sfere di pietra nella giungla... Le scoperte archeologiche più sensazionali (e irrisolte) di sempre. Continua qui

A Stonehenge, gli studenti svelano il mistero della costruzione del cerchio megalitico

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Gli allievi dell’University College di Londra hanno dimostrato che poche persone possono trasportare per lunghe distanze pietre molto pesanti Vittorio Sabadin Il misterioso cerchio megalitico di Stonehenge non è stato così difficile da costruire come sembrava. Gli studenti dell’University College di Londra hanno dimostrato, sul prato della scuola, che poche persone possono trasportare per lunghe distanze pietre molto pesanti servendosi di tecnologie preistoriche , e in un lasso ragionevole di tempo. Da anni gli studiosi si domandano come abbiano fatto tribù neolitiche di 4000-5000 anni fa a trasportare monoliti del peso di alcune tonnellate fino alla piana di Salisbury, in Inghilterra, dai monti Preseli che si trovano nel Galles, a più di 200 chilometri di distanza. Una slitta su cui caricare le pietre   Gli studenti dell’UCL, guidati dal professor Mike Parker-Pearson, uno dei maggiori esperti di Stonehenge, hanno realizzato una slitta a forma di

I misteriosi Cerchi delle Fate in Namibia

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Uno dei più grandi enigmi della natura viene svelato dalla rivista Science. Livia Fabietti (nexta) Chiunque abbia avuto modo di misurarsi con il fascino di realtà mozzafiato come la Namibia , inevitabilmente è tornato a casa con un senso di “nostalgia” noto come Mal d’ Africa. Gli occhi e il cuore sono infatti rimasti ancorati alle variopinte immagini regalate da un paese che sembra racchiudere in sé il meglio del continente africano: spazi infiniti, una ricca fauna e flora nonché un vero e proprio mosaico di etnie, lingue e paesaggi incontaminati. LEGGI ANCHE NAMIBIA: 5 COSE DA SAPERE PRIMA DI PARTIRE (Turismo.it) A rimanere ben impresse nella mente sono soprattutto quelle realtà che hanno qualcosa di unico ed eccezionale da raccontare: muovendosi alla volta delle desertiche pianure della Namibia l’occhio non può che soffermarsi sui famosi Cerchi delle Fate . Con questo fiabesco nome si identificano quella sorta di anelli d’erba che si vanno a disegnare su

Ufo nel Mar Baltico, la certezza della truffa sembra vicina

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  Gli esploratori oceanici che avrebbero scoperto un enorme oggetto dalle forme enigmatiche sul fondo del Mar Baltico si stanno prendendo un mucchio di tempo per capire di cosa si tratta.  Un tempo sospetto, direbbe qualcuno. I subacquei svedesi, che si fanno chiamare Ocean Team X , spiegano che l'oggetto sta producendo interferenze elettriche che rendono inutili i loro tentativi di indagare.  "Tutto ciò che è elettrico là fuori - addirittura il telefono satellitare - ha smesso di funzionare quando eravamo sopra l'oggetto", ha detto Stefan Hoberborn subacqueo del team in un comunicato X Ocean press. "E poi siamo arrivati ​​a circa 200 metri di distanza e si è riacceso, ma tornati sopra l'oggetto non ha funzionato per l'ennesima volta"  Ricostruzioni che non convincono. E se prima la truffa era probabile adesso sembra certa.   Come risultato fin'ora, c'è ancora una sola

Danimarca, il crocifisso trovato per caso che potrebbe cambiare la storia

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Il danese Dennis Fabricius Holm è uscito per fare una passeggiata portandosi dietro il suo metal detector. Il cercatore di tesori amatoriale ha cominciato a perlustrare un campo vicino alla città di Aunslev (Østfyn, Danimarca) quando all'improvviso il suo dispositivo ha suonato: scavando, l'uomo ha ritrovato un piccolo crocifisso immerso nel fango. Holm ha postato la sua scoperta su Facebook e vedendo quel ciondolo altri appassionati gli hanno consigliato di rivolgersi ad un museo. Per gli esperti si tratta di un ritrovamento straordinario: quella croce infatti, forse appartenuta ad una donna vichinga, dovrebbe risalire alla prima metà del 900 (X secolo) indicando così che il cristianesimo era già presente in Danimarca ben prima di quanto ipotizzato finora. Dal peso di solo 13,2 grammi e lungo 4 centimetri, il manufatto dorato è liscio sul retro e ha un piccolo foro che indica che fu utilizzato come catenina. La sua datazione dovrebbe essere dellla prima metà de

“Mio Dio, ma che cos’è?”: carcassa di una creatura lunga oltre 4 metri ad Acapulco

La carcassa di una strana creatura marina è stata ritrovata sul bagnasciuga di una spiaggia di Acapulco , in Messico . Un ammasso informe, lungo circa 4 metri , in avanzato stato di decomposizione che ha attirato decine di curiosi. Le foto e i video dello strano animale sono circolate in rete ed ora in tanti si chiedono a quale specie marina possano appartenere i resti Il video

La Nasa diffonde gli strani suoni provenienti dallo spazio e ascoltati dall’Apollo 10

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Continua il mistero vissuto dagli astronauti due mesi prima dell’allunaggio del 1969 «The Dark Side of The Moon» (Il lato oscuro della Luna). Così è stato battezzato l’episodio, rimasto top secret sino al 2008, v issuto dagli astronauti dell’Apollo 10 in orbita attorno alla Luna due mesi prima del celebre sbarco avvenuto il 20 luglio 1969.  Continua qui Dopo 40 anni, la musica proveniente dalla faccia nascosta della Luna  

Svelato il mito di Atlantide: ecco dove si trova la città leggendaria

Una strada di pietre bianche sui fondali dei Caraibi condurrebbe a una scoperta rivoluzionaria Secondo Platone, Atlantide si trovava oltre le Colonne d’Ercole , il limite estremo del mondo conosciuto. Nel IV secolo tale limite corrispondeva a un punto non ben precisato tra la Rocca di Gibilterra e la montagna di Jebel Musa, in Marocco , rispettivamente sulla costa europea e su quella africana. Secondo altri sarebbero state nello Stretto di Messina. Le ipotesi, insomma, sono tantissime; al tema sono state dedicate alcune migliaia di libri e saggi, ma anche videogiochi, fumetti, film e serie Tv. Per secoli, comunque, il mito di Atlantide ha incuriosito studiosi, archeologi e avventurieri. La leggenda narra che, dopo avere fallito l’invasione di Atene, Atlantide sarebbe sprofondata in un singolo giorno per opera di Poseidone. Dopo secoli, però, forse il mistero è stato finalmente svelato . Nell’arcipelago delle  Bahamas , al largo dell’ isola di Bimini , due biolog

Bibbia di 1500 anni conferma che Gesù Cristo non è stato crocifisso

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Con grande costernazione del Vaticano, è stata trovata in Turchia, un Bibbia avente circa 1500-2000 anni, attualmente esposta nel Museo Etnografico di Ankara. Scoperto nel 2000 e, successivamente tenuto segreto, il libro contiene il Vangelo di Barnaba – un discepolo di Cristo – il quale rivela che Gesù, né è stato crocifisso, né è il figlio di Dio, ma è solo un profeta. Il libro, inoltre, giudica l’apostolo Paolo come un impostore. Il libro sostiene anche che Gesù ascese al cielo vivo, e che Giuda Iscariota fu crocifisso al suo posto. Un articolo del National Turk (clicca QUI) , dice che la Bibbia è stata sequestrata ad una banda di contrabbandieri durante un’operazione nella zona del Mediterraneo. L’articolo afferma che la banda è stata accusata di contrabbando di antichità, scavi illegali e possesso di esplosivi. Il libro è valutato 40 milioni di lire turche, circa 30.000 euro. Autenticità Secondo i rapporti, le autorità religiose di Tehram insistono sul fatto c

Il mistero degli alberi che camminano in Ecuador

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Gli appassionati del Signore degli Anelli potranno essere entusiasti di questa notizia: gli Ent esistono davvero. Più o meno! In Ecuado r, infatti, all’interno delle foreste della Riserva della Biosfera Sumaco, vicino a Quito, si possono trovare dei particolari alberi capaci di migrare alla ricerca di luce. Questi alberi, appartenenti alla specie  Socratea exorrhiza  e soprannominati ‘alberi mobili’ migrano lentamente attraverso un complesso sistema di radici, percorrendo due o tre centimetri al giorno. La Socratea exorrhiza è una palma originaria delle aree tropicali del Centro e Sud America. Può arrivare fino a 25 metri di altezza. Conosciuto anche come Palm Walking, quest’albero è impollinato dagli scarabei e i suoi semi sono una fonte di cibo per molti animali che vivono all’interno dell’ecosistema di cui fa parte. Continua qui