giovedì 28 ottobre 2021

Archiviata l’indagine sul paziente uno di Codogno: Mattia Maestri era accusato di epidemia colposa

Mattia Maestri, considerato il paziente uno italiano nella pandemia da Covid-19, è stato indagato e nei giorni scorsi archiviato con l’accusa di epidemia colposa. La Procura di Lodi ha appurato che Maestri non ha mai mentito ai medici dell’ospedale di Codogno circa i suoi contatti, ritenendolo dunque non perseguibile per un reato che non ha commesso.

Mattia Maestri, il paziente uno della pandemia da Covid-19, primo cittadino italiano trovato positivo al Coronavirus il 21 febbraio del 2020, è stato indagato e archiviato con l'accusa di epidemia colposa dalla Procura di Lodi. L'inizio delle indagini coincide più o meno con la scoperta della sua positività in quanto gli investigatori nutrivano il sospetto che Maestri non fosse stato sincero con il personale dell'ospedale di Codogno quando parlava dei suoi contatti. Dopo quasi 18 mesi di indagini, però, la Procura ha stabilito che nessun comportamento dell'indagato fosse fuori norma, chiedendo al giudice per le indagini preliminari di archiviare il fascicolo. Cosa che è stata effettivamente fatta nei giorni scorsi.

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Il caldo estremo renderà una parte del mondo inadatta alla vita

Milano, 28 ott. (askanews) – Dall’Europa all’India, dal Medioriente all’Africa è stato un altro anno di temperature record. E se non si agisce contro i cambiamenti climatici i fenomeni atmosferici estremi come le ondate di calore lunghe e intense saranno sempre più frequenti e pericolosi.


Secondo alcuni studi se le cose continuano così fra 30 anni le temperature in alcune zone dell’Africa e del Medio Oriente saranno così alte da rendere impossibile la vita all’esterno.

Con gravi conseguenze su persone e animali.

“Non c’è turismo, non ci sono pesci, non c’è cibo per animali perché quando la temperatura aumenta muore tutto il raccolto”, dice Razak Jabbar, dall’Iraq.

“Il meteo negli Emirati Arabi è sempre diverso: a volte ci sono 45 gradi, a volte 49, a volte arriva a 52. E noi dobbiamo lavorare a prescindere dalla temperatura, quando usciamo noi abbiamo preparato il nostro corpo e la nostra mente per lavorare all’esterno.

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Meteo 7 GIORNI: prima il CICLONE simil TROPICALE, poi le perturbazioni atlantiche!

In arrivo sette giorni estremamente dinamici in Italia. Ciclone simil-tropicale al sud nelle prossime 72 ore, poi toccherà al nord fare i conti con la pioggia!

Col passare dei giorni la pioggia diverrà sempre più protagonista in Italia grazie ad una serie di perturbazioni di differente natura pronte a colpire, da più lati, il Mediterraneo centrale. Dapprima sarà il sud a fare i conti con piogge e nubifragi scatenati da un ciclone simil tropicale in via di formazione proprio in queste ore, mentre da domenica toccherà al nord rivedere la pioggia!

Il ciclone situato nel mar Ionio è il risultato dell'intensificazione di una perturbazione atlantica arrivata nel basso Mediterraneo la scorsa settimana: quello che inizialmente era un normalissimo ciclone extra-tropicale si è pian piano evoluto in una depressione subtropicale ed ora è seriamente intenzionato a divenire un ciclone simil-tropicale, ovvero un ciclone con caratteristiche molto simili ai tipici cicloni tropicali caraibici. Questa metamorfosi è stata resa possibile da una serie di fattori quali l'isolamento della massa d'aria instabile nel Mediterraneo meridionale e la presenza di calde acque superficiali.

Il ciclone si rinforzerà nettamente fino a divenire un TLC (ciclone simil-tropicale) tra giovedì e venerdì e sarà proprio in questi due giorni che assisteremo all'apice del maltempo su Calabria Sicilia (leggi approfondimenti). Entro sabato i fenomeni si estenderanno anche ad altre regioni del Meridione. Difficile al momento parlare di "Medicane", termine che sta ad indicare un vero e proprio uragano nel Mediterraneo. Affinché un TLC (corrispondente ad una tempesta tropicale) diventi un Medicane, è necessario che i venti medi raggiungano i 119 km/h (ipotesi al momento di difficile realizzazione). 

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mercoledì 27 ottobre 2021

Brexit, in Inghilterra mancano i prodotti: i supermercati espongono cartonati del cibo

In tempo di Brexit e pandemia è importante salvaguardare alcuni prodotti nel Regno Unito: la trovata di alcuni catene di supermercati.

Difficoltà nel Regno Unito post Brexit per quanto concerne alcuni prodotti da supermercato. Per ovviare al problema alcune catene avrebbero addirittura pensato di posizionare qualche cartonato con frutta e verdura. La notizia è stata riportata dal The Guardian.

Brexit, l’idea di marketing per salvaguardare le entrate nel supermercato 

Le immagini di arance, asparagi, carote e molto altro in cartone al posto dei prodotti freschi hanno fatto il giro del web scatenando nel Regno Unito un ampio dibattito. Gli utenti avrebbero segnalato la presenza di ortaggi e frutta cartonata a Londra, così come i flaconi dei detersivi a Cambridge.

Brexit, l’idea di marketing per salvaguardare le entrate nel supermercato: la scelta del cartonato

Si tratta quindi di una scarsità di prodotti dovuta alla carenza di autisti di tir e anche dei confezionatori nelle aziende agricole proprio a causa del periodo di pandemia e anche per la Brexit.

Non sarebbero quindi poche le difficoltà nello spedire le merci, oltre che ovviamente alla carenza di personale.

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Titanic, spuntano le foto inquietanti della nave gemella Britannic

A distanza di più di un secolo sono spuntate nuove foto della nave gemella del Titanic affondata solo 4 anni dopo nel 1916.

Tutti chi più chi meno abbiamo sentito parlare del naufragio del Titanic, imponente nave che affondò il 15 aprile del 1912 nel suo viaggio inaugurale che non la portò mai a raggiungere il porto di New York. Merito del film campione di incassi del 1997 diretto dalla maestria di James Cameron che ha reso immortali due attori come Leonardo Di Caprio e Kate Winslet.

Sicuramente è meno nota la storia della nave gemella del Titanic, il Britannic che conobbe un tragico destino che non si discosta molto da quello della nave più famosa 4 anni dopo nel 1916. Ora a distanza di più di un secolo spuntano una serie di immagini tanto incredibili quanto inquientanti. Gli scatti sono stati raccolti nel libro “Expedition Britannic”. 

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Natale molto meno dolce: Pandori Paluani a un passo dal fallimento

Quando la famiglia Campedelli decise di trasferire l'attività a Dossobuono, fu un passo importante per l'economia locale. Ma ora i debiti stanno facendo affondare il gruppo dolciario.

Non negatelo, basta guardarsi attorno e si può già iniziare a sentire il profumo del pandoro e del Natale in arrivo. Forse un po' in anticipo dato che siamo solo a fine ottobre. Parlando di pandori però, i Paluani potrebbero avere i "giorni contati" se l'azienda non riesce a trovare un piano di rilancio.

Pandori Paluani a rischio fallimento?

Un anno “nero” per Luca Campedelli, presidente del Chievo Verona e azionista di maggioranza della Paluani. Tutti purtroppo sappiamo come la pandemia abbia influito negativamente sul mercato e anche la storica azienda dolciaria veronese, che si appresta a festeggiare quest’anno i 100 anni, sta vivendo un momento di vera crisi. Fondata nel 1921 come pasticceria artigianale, nel 1968 è passata nelle mani del padre di Luca, Luigi Campedelli che riuscì nel tempo a trasformare l’azienda in un potente gruppo dolciario, basta pensare che nel 2018 la Paluani registrò un fatturato di 56 milioni di euro.

Un anno molto positivo che contava anche 75 dipendenti fissi nella sede di Dossobuono e la presenza di 500 stagionali. A causa del lockdown le vendite sono crollate e nel 2020 è stato registrato un fatturato di circa 30 milioni di euro. A questo si è aggiunto il declino della società di Serie B Chievo Verona che è stata eliminata e che ha portato con sé un ammontare di 18 milioni di euro di debiti con il Fisco.

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Anche Adolf Hitler ha il Green pass. Ed è un grosso problema per la Ue

Qualcuno ha rubato le "chiavi" per realizzare Qr Code di certificati validi e ha intestato un Green pass... al Fuhrer.

Anche Adolf Hitler ha il Green pass. Una bufala? Uno scherzo? Una provocazione dei No pass, che hanno spesso tirato in ballo il furher parlando del certificato e paragonandolo alle restrizioni dei nazisti?  Oppure il furher è vivo e vaccinato? No, nulla di tutto questo. E, attenzione, la questione potrebbe rappresentare un grosso problema.

Un Green pass per... Adolf Hitler

Il furher è tornato in vita? Oppure non è mai morto (come sostengono alcuni) e ora ha anche lui il certificato verde? No, non è così. Il Green pass di Hitler è comparso (in due versioni, una con data di nascita nel 1900, l'altra nel 1930, ovvie imitazioni, dato che "l'originale" è del 1889) su alcune pagine del dark web.

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Green pass, rubate le chiavi per generare i qr code




Pogacar, che meraviglia! Riprende Quintana a 2 km dall'arrivo e trionfa a Livigno

Lo sloveno protagonista di un'azione da assoluto dominatore sulla salita finale.  Quarta vittoria di tappa, Giro d'Italia sempre più...