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Nero in Liguria: 40 anni di delitti insoluti

A insanguinare Genova e la Liguria non c’è stata solo la sciagurata epopea criminale di Donato Bilancia, il serial killer italiano che ha inanellato la più lunga serie di omicidi nella storia del paese. Non ci sono state soltanto le serie maledette di Bartolomeo Gagliano e di Maurizio Minghella, e nemmeno solo quei tanti episodi i cui responsabili, gli assassini, sono stati smascherati dalle indagini di carabinieri e polizia. Perché il capoluogo ligure rimane una delle capitali italiane degli omicidi insoluti, vicende diverse l’una dall’altra, non legate a un filo comune, episodi isolati i cui responsabili sono ancora in libertà. E, almeno per quel che riguarda i casi più recenti, gli assassini girano ancora indisturbati per le strade, conducono una vita insospettabile. E magari almeno una volta nella vita abbiamo incrociato il loro sguardo. I casi più clamorosi, quelli che per mesi occuparono le pagine dei giornali per poi lentamente sparire dalle cronache quotidiane, ne

Archivi di CN: la vera storia di “Amityville Horror”

Diamo per scontato che abbiate visto questo gran film di Stuart Rosenberg del 1979, sulla vicenda delle più celebre delle case infestate americane. Lasciamo perdere se la storia che racconta (a sua volta tratta dall’esperienza che in quella casa di Ocean Drive 112 ebbe la famiglia Lutz) fosse vera o no. Ma quanti sanno che proprio nella stesso posto era avvenuta una strage? Questa sì, accertata e sicura. Era il 14 novembre del 1974. Era Amityville, tranquillissima cittadina nello stato di New York, per intenderci. Uno di quei posti dove a malapena ti rubano l’auto, se ti va storta. Ma all’alba di una gelida notte, alle 6.35, la polizia fu chiamata da qualcuno che era appena entrato nella casa di Ocean Avenue ed aveva trovato tutti morti.  Fu una telefonata surreale. Chi chiamava non sapeva dire quale fosse il numero civico, nè cosa facesse là a quell’ora. Era shock puro. Disse solo che c’erano quattro morti. In realtà, la polizia, quando arrivò ne contò sei. L’intera fami

La scomparsa di Ettore Majorana

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Uno dei più brillanti fisici italiani di sempre sparì esattamente 75 anni fa: ancora oggi circolano molte ipotesi sul suo conto, tra cui un legame col nazismo Il 26 marzo del 1938, esattamente 75 anni fa, scomparve  l’allora 31enne Ettore Majorana, uno dei più importanti fisici italiani. Quella sera Majorana si imbarcò su un piroscafo Palermo-Napoli, e da allora non si ebbero più notizie certe su di lui. Nel corso degli anni della scomparsa di Majorana si interessarono la polizia e investigatori improvvisati, alcuni programmi televisivi e anche scrittori molto famosi, tra cui Leonardo Sciascia. Di ipotesi se ne fecero tante: alcuni parlarono di suicidio, altri appoggiarono la tesi della fuga in Germania o in Argentina, altri ancora dissero di averlo visto in Sicilia vestito da barbone. Di quello che fece Majorana dopo quel 26 marzo 1938, però, ancora oggi si sa molto poco, anche se alcune tesi sembrano più fondate di altre. Di certo si sa solo che Majorana era un fisic

Un ufo in mezzo alle Frecce Tricolori. Guarda le immagini

Un "Ufo" sarebbe stato avvistato durante un'esibizione delle Frecce Tricolori Un "Ufo" avvistato durante un'esibizione delle Frecce Tricolori e filmato con una telecamera. E' quanto emerso dal XV Convegno internazionale di ufologia tenutosi a Firenze. I fatti risalgono al 14 giugno scorso: quel giorno a Forte dei Marmi si tenevano le prove per un'esibizione delle Frecce e un cameraman, Fabrizio Scorza, avrebbe ripreso l'oggetto non identificato. "Era una giornata caldissima e nell'aria si percepiva qualcosa di strano - ha raccontato il cameraman durante il convegno -. Durante l'esibizione c'era un certo nervosismo: i computer, i tablet, gli Ipad si bloccavano . Anche le comunicazioni tra gli aerei in volo e il personale a terra avevano dei problemi. Lì per lì non ci ho dato peso, sono particolari che mi sono venuti in mente solo in un secondo momento, quando ho rivisto le immagini che avevo girato".  Conti

Svelato il mito di Atlantide: ecco dove si trova l'isola leggendaria

Una strada di pietre bianche sui fondali dei Caraibi condurrebbe a una scoperta rivoluzionaria Secondo Platone, Atlantide si trovava oltre le Colonne d'Ercole , il limite estremo del mondo conosciuto. Nel IV secolo tale limite corrispondeva a un punto non ben precisato tra la Rocca di Gibilterra e la montagna di Jebel Musa, in Marocco, rispettivamente sulla costa europea e su quella africana. Secondo altri sarebbero state nello Stretto di Messina. Le ipotesi, insomma, sono tantissime, al tema sono state dedicate alcune migliaia di libri e saggi, ma anche videogiochi, fumetti, film e serie Tv. Per secoli, comunque, il mito di Atlantide ha incuriosito studiosi, archeologi e avventurieri. La leggenda narra che, dopo avere fallito l'invasione di Atene, Atlantide sarebbe sprofondata in un singolo giorno per opera di Poseidone. Dopo secoli, però, forse il mistero è stato finalmente svelato . Nell'arcipelago delle  Bahamas , al largo dell' isola di Bimini , d

Tutankhamon era figlio di un incesto

Il faraone aveva una malformazione al piede e camminava zoppo con l’aiuto di un bastone. Nuova ricostruzione del volto di Elmar Burchia   Tutankhamon aveva una malformazione al piede (piegato verso l’interno e il basso), i fianchi femminili e una protrusione dell’arcata dentaria superiore. Inoltre, i suoi genitori erano fratello e sorella. È quanto svela l’«autopsia virtuale» sui resti del faraone che verrà mostrata nel documentario della Bbc, Tutankhamun: The Truth Uncovered .   Incesto Era il 4 novembre 1922 quando l’archeologo inglese Howard Carter scoprì la tomba del faraone bambino sotto i resti di un antico villaggio nella Valle dei Re, in Egitto. Fu uno dei ritrovamenti archeologici più ricchi della storia e la pietra fondante della moderna egittologia. Le tante leggende, teorie e maledizioni attorno al faraone continuano ancora oggi ad affascinare i ricercatori e non solo loro. Per un nuovo documentario di Bbc One , che verrà trasmesso domenica prossim

«Vi spiego cosa sono quei filamenti bianchi che cadono dal cielo»

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Ogni anno si scatena il complottismo, ma gli esperti spiegano che si tratta di un fenomeno naturale che avviene ogni autunno Le prime segnalazioni erano arrivate all’inizio della settimana da varie parti dell’Abruzzo, per poi estendersi anche ad altre zone dell’Italia. Misteriosi filamenti bianchi e appiccicosi, venuti dal cielo e lunghi fino a qualche metro, che avevano destato non poco allarmismo fino a quando non era intervenuto il WWF per spiegare che non si trattava né di residui di processi industriali, né di tanto meno delle «scie chimiche» o di sostanze aliene, ma di semplici ragnatele che alcune specie di ragno utilizzano come «veicolo» per spostarsi di territorio in territorio in territorio. Un fenomeno naturalissimo e tipico dell’autunno, che però ogni anno non manca di destare sospetti.   NON SONO NÉ ALIENI NÉ SCIE CHIMICHE - Sul fenomeno dei «filamenti bianchi» torna a parlare anche  Simone Angioni, chimico dell’ Università di Pavia e segretario dell’