Tra storia e mistero
Per quale motivo le cronache del XVI secolo non parlano di Machupicchu?
Perché non fu distrutta dai conquistadores e dai religiosi
icaricati di "estirpare l'idolatria"? Perché una
città così importante fu lasciata nell'oblio per centinaia
di anni? Le risposte a queste domande sono ancora parzialmente irrisolte:
quello che si sa sull'origine, la funzione e la costruzione di Machupicchu
resta confinato nell'ambito delle ipotesi.
Un passo indietro
Per gli Inca la valle di Urubamba era la porta della foresta, l'antisuyu.
Il fiume che l'attraversa era un tempo conosciuto come Willka Mayu
(Fiume del Sole o fiume sacro) e il nevaio che lo origina era chiamato
Willkan Uta (Casa del Sole o casa sacra). Willka: il Sole degli
aymará, antenato dell'Inti quechua, ma anche "santo"
in runa simi o quechua. Il culto solare era dunque ancestrale nella
zona.Prima della nascita del Tawantinsuyu, la valle (nota anche come Tampu) era dominata da piccole signorie locali, tra le quali emergevano i Kanchis (comandati da Pinau Capac) e gli Ayarmacas (soggetti a Tocay Capac). Secondo la leggenda Cusco sarebbe stata fondata da quattro fratelli (Manco Capac, Ayar Uchu, Ayar Kachi e Ayar Auca), ognuno legato a una nazione preesistente: Ayar Uchu rappresenterebbe l'eroe mitico degli antichi Tampu. Pachacutec fu il primo Inca a lasciare Cusco per conquistare nuove regioni e assoggettò la valle di Urubamba, che divenne insediamento privilegiato della nobiltà inca. La fondazione di Machupicchu risalirebbe proprio all'epoca del suo governo (1438-71). Avvalorano l'ipotesi la datazione del carbonio 14, l'indubbio stile "Inca Imperiale", la fattura della ceramica e la totale assenza di evidenze archeologiche di epoca pre-inca. Ma qual era la funzione di Machupicchu? Alcuni ritengono che fosse l'ultimo avamposto delle Ande, il punto di partenza per penetrare nella foresta e assoggettare nuove popolazioni. Per altri sarebbe stato un santuario nascosto, un grande e pacifico Aclla Huasi, dimora delle vergini dedicate al culto degli dei. In base all'esame dei corpi riesumati, la popolazione di Machupicchu (che nel suo apogeo dovette avvicinarsi ai 1000 individui) risulta composta per l'80% da donne. Con ogni probabilità si trattava di una "llacta", ossia una città amministrativo-religiosa dove risiedevano gli alti funzionari di Stato, i sacerdoti e uno stuolo di servitori e artigiani. Il luogo isolato in cui sorge suggerisce che fosse il rifugio di una parte selezionata della nobiltà inca in caso di attacco. Il ricercatore Waldemar Espinoza Soriano afferma che nemmeno la popolazione andina conosceva l'ubicazione di Machupicchu, fatta eccezione per il "sapa inca" o "unico re" e i facenti parte della famiglia reale di Pachacútec. Aggiunge: "Machupicchu ebbe un ruolo evidentemente difensivo. Fu una llacta di rifugio, con tutti i mezzi per resistere a un assedio e non avere comunicazioni per decenni". C'è chi sostiene che la città fu utilizzata come ricovero dell'élite inca dopo l'avvento degli spagnoli. Con la morte di Túpac Amaru (1572) non aveva più ragione di funzionare: si spiegherebbe così la mancata conoscenza della città da parte degli spagnoli. Una città di prescelti non può esistere senza il suo eletto. Quello che si sa con certezza è che la città si spopolò repentinamente e in modo definitivo, fino a scomparire fagocitata dalla foresta. Continua qui |
giovedì 7 febbraio 2013
Machu Picchu
venerdì 18 gennaio 2013
I segreti dell'Antartide
A parte il professor Charles Hapgood, autore di
"Ancient Sea Kings", e i suoi sparuti seguaci, sostenitori
dell'esistenza di un'antica civiltà pre-diluviana che avrebbe raggiunto
un alto livello di sviluppo nell'arte della navigazione e della
cartografia, prima di venire spazzata via da un cataclisma circa 10.000
anni or sono (un po' come narra Platone, nel "Timeo" e nel "Crizia", la
fine di Atlantide), per gli storici e gli archeologi "ortodossi" non v'è
dubbio che i manufatti reperibili più a sud dell'intero pianeta sono
quelli degli antichi abitatori della Terra del Fuoco, all'estremità
meridionale del continente americano: fino a 55° gradi di latitudine
Sud, sul parallelo del Capo Horn.
E quel che dicono gli scienziati ortodossi è legge
nel mondo, apparentemente così pluralista, della cultura contemporanea
dominato, in realtà, da un paradigma tecno-scientifico che ha relegato
nell'area grigia delle culture marginali tutti quei saperi, quelle
teorie e persino quei fatti che hanno l'antipatica abitudine di non
lasciarsi collocare docilmente nel quadro rassicurante ove tutto ha una
spiegazione logica e funzionale al sistema stesso.
Ma
che cosa accadrebbe se si venisse a scoprire che l'uomo, l'uomo
civilizzato capace di costruire manufatti, insomma l'"homo abilis" era
presente molte centinaia di chilometri più a sud della Terra del Fuoco
(o della Tasmania, o delle Isole Auckland a mezzodì della Nuova Zelanda)
e che ha lasciato tracce tangibili della sua esistenza e della sua
inventiva oltre il Circolo Polare Antartico, nel Continente Bianco che
giace all'estremità meridionale della Terra?Continua qui
ALTRA DIMENSIONE...
giovedì 17 gennaio 2013
X-Files: i vostri misteri…risolti!
Molte delle segnalazioni che riceviamo sono un interessante
punto di partenza per trattare argomenti e questioni e diventano
l’occasione di fare articoli.
Molte altre sono semplici falsi fotografici o effetti ottici; abbiamo comunque pensato di costruire una sezione in cui inserire il materiale all’apparenza meno interessante, ma che, a nostro avviso, con opportune note e spiegazioni relative a come abbiamo condotto l’indagine, potrebbe contribuire a raffinare il vostro ‘occhio al misterioso’.
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Molte altre sono semplici falsi fotografici o effetti ottici; abbiamo comunque pensato di costruire una sezione in cui inserire il materiale all’apparenza meno interessante, ma che, a nostro avviso, con opportune note e spiegazioni relative a come abbiamo condotto l’indagine, potrebbe contribuire a raffinare il vostro ‘occhio al misterioso’.
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sabato 29 dicembre 2012
Rasputin
Grigorij Efimovič, detto Rasputin, nacque nel 1869 in un villaggio della
Siberia occidentale. Di aspetto non era quello che si dice un bell’uomo:
aveva degli occhi infossati che gli davano un’aria spiritata ed un naso
lungo e carnoso, per quanto in età giovanile, come illustra la foto
(ritoccata graficamente rispetto all’originale), avesse un aspetto
migliore. Portava capelli lunghi ed una barba da eremita. Nato in una
famiglia di contadini, grazie anche ad un’innata predisposizione,
trascorreva molte ore delle sue giornate giovanili isolandosi nella
foresta, a contatto con una natura selvaggia ed incontaminata, cadendo
talvolta in una curiosa forma di estraniamento, nella quale percepiva
strane presenze, tra cui quella di una misteriosa “Signora”. Nei boschi,
così come nelle successive solitarie peregrinazioni, era riuscito a
coltivare una fortissima carica magnetica - la stessa per la quale
divenne famoso per tutta la sua vita - e potenziare alcune sue facoltà
divinatorie e terapeutiche. Era però anche dotato di una forte carica
sessuale, seguendo la quale si era guadagnato nel villaggio natio una
cattiva fama. I compaesani l’avevano infatti denominato rasputìn,
che in russo significa pressappoco: “dissoluto, libertino, debosciato”.
Dopo qualche burrascosa vicenda giovanile maturò sempre più la sua
inclinazione verso l’introspezione spirituale, tanto che, nonostante si
fosse sposato a 28 anni, decise di lasciare la famiglia per andarsene in
giro come anacoreta itinerante (staretz).
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Il "monaco pazzo"
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Il "monaco pazzo"
Rasputin, la storia ed il pene
giovedì 20 dicembre 2012
Risolto il giallo di Ramsete III, e' stato sgozzato
Uno degli intrighi piu' clamorosi dell'Antico Egitto sarebbe stato sciolto
di Stefan WallischBOLZANO - Ramsete III e' stato ucciso sgozzato: lo rivela uno studio, pubblicato dalla rivista British Medical Journal, al quale ha collaborato anche il ricercatore Albert Zink dell'Eurac di Bolzano. Uno dei gialli piu' clamorosi dell'Antico Egitto sarebbe stato risolto: il faraone - sostengono gli studiosi - e' stato sgozzato, forse proprio da suo figlio Pentawer. Lo staff e' inoltre quasi certo di aver individuato anche la salma del figlio 'traditore', che dopo il delitto e' morto impiccato. Un indizio importante e' custodito al Museo Egizio di Torino. Si tratta di un papiro che descrive come, a meta' del XII secolo a.C. nel gineceo del faraone, la concubina Tij pianificasse l'uccisione del suo coniuge Ramsete III.
L'obiettivo era mettere sul trono suo figlio Pentawer. Qualcosa ando' pero' storto. La congiura fu scoperta e tutte le persone coinvolte vennero condotte in tribunale e punite. Il documento non svela la sorte del faraone. Ora l'equipe di ricercatori, composta dall'egittologo Zahi Hawass, dal paleopatologo Albert Zink dell'Eurac di Bolzano e dall'esperto di genetica molecolare dell'universita' di Tubinga Carsten Pusch, ha scoperto che Ramsete e' stato sgozzato. ''Solo grazie alla tac si e' potuta vedere la ferita alla gola, nascosta da una benda sul collo'', riferisce Hawass, che al momento degli studi era segretario generale del Consiglio supremo delle antichita' egizie. ''Eravamo gia' a conoscenza del fatto che Ramsete mori' nel 1156 a.C., all'eta' di circa 65 anni.
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domenica 16 dicembre 2012
martedì 11 dicembre 2012
12.12.12
Il numero sacro per gli appassionati di simbolismo ripetuto per ben tre volte trasforma mercoledì nella Giornata dell'Interconnessione. Crederci o no, spetta a voi. Comunque, c'è apprensione per l'asteroide Toutatis che passerà "vicinissimo" alla Terra.
Il 12 e la perfezione cosmica
Di Carlotta Macerollo
ROMA - 12 dicembre 2012, una giornata da tenere d'occhio. Gli appassionati di simbolismo non hanno alcun dubbio: il 12 è il più sacro dei numeri e il fatto che sia ripetuto per ben tre volte trasforma mercoledì in "Giornata dell'Interconnessione". Sul calendario indica l'apertura di un nuovo "portale di energia", quindi il rilascio di un potente vortice energetico che può purificare l'anima.
NUMERO SACRO? Sono molti i richiami simbolici del numero: 12 sono i mesi dell'anno e i segni dello zodiaco. Anche nel corpo umano: 12 paia di nervi cranici e di costole, dodici vertebre toraciche. La bandiera dell'Europa raffigura 12 stelle dorate disposte in cerchio su campo blu. Il numero è stato scelto perché tradizionalmente associato alla perfezione e all'unità. Andando indietro nel tempo: nella mitologia greca gli dei principali del monte Olimpo sono 12, si legge nella Bibbia che sono 12 i figli di Giacobbe, le tribù di Israele e gli apostoli di Gesù. Gli scettici ritengono che si tratti di semplici coincidenze, ma i seguaci della cabala attribuiscono al numero un preciso significato.
L'ASTEROIDE TOUTATIS. Ci si può credere o meno. Mercoledì sarà comunque una giornata particolare, perché l'asteroide Toutatis, chiamato così in omaggio alla famosa esclamazione di Asterix (che a sua volta si riferisce al dio della guerra nella mitologia celtica), passerà vicino alla Terra a "soli" 6,9 milioni di chilometri di distanza, rendendosi visibile. Gli astronomi rassicurano: non è in nessun modo una minaccia per la nostra sicurezza, ma merita comunque attenzione perché l'asteroide rientra nella categoria di corpi celesti potenzialmente pericolosi. E, ironia della sorte, non si potrà neppure mandare una mail di aiuto ad amici e parenti: il 12 dicembre sarà in fatti il No Email Day, un giorno senza inviare e ricevere messaggi di posta elettronica.
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sabato 8 dicembre 2012
giovedì 6 dicembre 2012
Maya: il punto di vista della Nasa sul 21 dicembre 2012
2012. Ci siamo. La fine del mondo attesa per questa fine d'anno sembra sempre più vicina. È stata immaginata in tanti, forse troppi modi. Si è parlato di scontri planetari, capovolgimenti disastrosi del campo magnetico e tempeste solari
che, a onor del vero, proprio in questi giorni ci stanno facendo
preoccupare. Solo un assaggio? Staremo a vedere. Nel frattempo però la Nasa non rimane inerme. Anzi, ci rassicura e ci fasapere che la famigerata fine del mondo pronosticata dai Maya sarebbe sono una grossa burla, diffusasi grazie ai media.
L'agenzia spaziale statunitense, nel
tentativo di sfatare miti e leggende, ha allestito sul proprio sito una
serie di domande e risposte. Inoltre, è disponibile in rete un video di
circa 3 minuti nel quale lo scienziato Don Yeomans fornisce delle
spiegazioni scientifiche sull'argomento: il 21 dicembre 2012. Ma per dirla con le parole della Nasa, tale data non sarà altro che il coincidente solstizio d'inverno. Proprio come ogni anno. Come hanno avuto modo di spiegare gli scienziati, la Terra
esiste senza troppi grossi sconvolgimenti da circa 4 miliardi di anni.
Ma, soprattutto, non ci sono prove scientifiche di fatti e fenomeni che
minaccino l'esistenza planetaria nell'anno in corso.
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sabato 24 novembre 2012
LE DOLOMITI: PARTICOLARITÀ e LEGGENDE
Se Corbusier le definì “la più bella architettura naturale del mondo”
un motivo c’è. Anzi, più d’uno: le Dolomiti sono una vera costruzione,
formatasi nel tempo grazie alle alghe e alle barriere coralline, e sono
così straordinarie da non temere confronti. Le dimensioni, la
composizione e la ricchezza del paesaggio, amplificata da colori senza
eguali, ne hanno fatto una meta di artisti da tutto il mondo ma
soprattutto hanno permesso il maggior riconoscimento da parte
dell’Unesco, che nel 2009 le ha proclamate Patrimonio naturale dell’Umanità.
Di giorno sono visitate dagli amanti dell’alta montagna, che le scelgono per escursioni in estate e lunghe sciate in inverno; la sera si colorano di rosa per l’affascinante fenomeno detto “enrosadira”, che pare avere origini leggendarie. |
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Le
storie mitiche sono infatti tra le principali protagoniste di queste
cime, e ancora oggi il popolo delle Dolomiti le ama raccontare: è sul
Catinaccio (in tedesco Rosengarten, ovvero Giardino delle rose) che si
narra vivesse il potente re Laurino, così amante delle rose da coltivare
con passione un giardino ad esse dedicato. |
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domenica 11 novembre 2012
I Cavalieri Templari
I Templari furono un ordine monastico-cavalleresco (cioè erano allo stesso tempo monaci e soldati) fondato nel 1119 da Hugues de Payen,
insieme ad altri otto confratelli, a Gerusalemme. Venti anni prima, il
15 luglio del 1099, i principi che avevano sottoscritto la Prima
Crociata, indetta da papa Urbano II, avevano riconquistato Gerusalemme
sottraendola ai Saraceni. Il principe Baldovino di Fiandra, fratello di
Goffredo di Buglione, divenne primo re di Gerusalemme col nome di Baldovino I.
La Terrasanta, però, continuava a rimanere terreno pericoloso per i
frequenti scontri con i Saraceni che premevano per riprendersi il Santo
Sepolcro, così, secondo le fonti storiche ufficiali, nacque l'idea della
costituzione di un ordine militare per la protezione e la difesa armata
dei pellegrini, organizzata internamente come un ordine monastico.
Baldovino, il patriarca di Gerusalemme e tutto l'alto clero appoggiarono
l'impresa e il re concesse loro di occupare le vaste scuderie ricavate
nei sotterranei della Grande Moschea di Al-Aqsa, costruita sul luogo
dove un tempo sorgeva il Tempio di Salomone. Per tale motivo, il gruppo neoformato cominciò ad essere chiamato "Cavalieri del Tempio" e quindi Cavalieri Templari. In realtà come ordine monastico vero e proprio venne approvato soltanto nel 1128, con il Concilio di Troyes,
tenutosi sotto il pontificato di papa Onorio II. A spingere il papa,
ancora restio all'idea che un monaco potesse essere abilitato a spargere
sangue, a concedere loro il riconoscimento ufficiale fu San Bernardo di Chiaravalle, allora massimo esponente dell'ordine dei Frati Cistercensi, che redasse per loro una Regola specifica mutuata da quella dei suoi confratelli. Innocenzo II,
che doveva a San Bernardo l'elezione al soglio pontificio, concesse
loro nel 1139 una prima serie d'importanti privilegi. Infine Eugenio III, nel 1147, concesse ai Templari, che già indossavano il mantello bianco, l'autorizzazione ad aggiungervi una croce rossa.
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Cavalieri templari
Storia
I templari
sabato 3 novembre 2012
La strage di Ustica
La richiesta di rinvio a giudizio e la perizia d'ufficio
sui tracciati radar sembrano confermare l'ipotesi che il DC-9,
precipitato (con 81 persone a bordo) sul cielo
dell'isola di Ustica la sera del 27 giugno 1980, sia stato abbattuto da
un missile lanciato per errore. Ma questi documenti possono dirci poco
sugli istanti finali
dell'attacco. Perché il missile ha abbattuto l'aereo di linea e non il
presunto caccia che gli volava sotto? Quali sono state le prime
conseguenze della deflagrazione?
Che fine ha fatto il missile?
Con l'ausilio di immagini inedite del relitto "NOVE da Firenze" propone alcune risposte.
(...)
La vicenda
Trascorsi 20 anni non e stata ancora raggiunta una verità giudiziaria sulla tragedia aerea che, il 27 giugno 1980, provocò sul cielo di Ustica la morte di 81 persone. A squarciare il velo del mistero paiono indirizzate la richiesta di rinvio a giudizio di 10 indagati e la perizia d'ufficio consegnate di recente al giudice istruttore Rosario Priore.
"NOVE da Firenze" ricostruisce un'ipotesi della dinamica e pubblica immagini inedite del relitto.
(...)
I tracciati radar
Il DC9 Itavia decolla dall'aeroporto di Bologna e prende la rotta Siena-Ponza-Palermo. Mentre sale in quota incontra due F104 italiani in missione di addestramento. Sul cielo di Grosseto si aggiungono altri due velivoli: un altro DC9 diretto da Bergamo a Ciampino e un aereo militare, che potrebbe essere un MIG libico. Alle 20:45 i caccia italiani virano all'improvviso e probabilmente lanciano un segnale d'allarme. Intorno al DC9 con in coda il MIG libico, sul cielo tra Ponza e Ustica, si avvicinano almeno sei aerei: due potrebbero essere Corsair americani (perche un serbatoio supplementare fu rinvenuto sul fondale marino nei pressi del DC9); due potrebbero essere francesi, alzatisi in volo dalla base di Solenzara in Corsica; altri due potrebbero essersi alzati in volo da una portaerei americana.
Alle 20:59 il DC9 viene danneggiato dall'esplosione di un missile e precipita in mare. Potrebbe essere stato colpito da uno dei sei aerei NATO nel tentativo di centrare il MIG. L'aereo libico, gravemente danneggiato, si dirige verso la Calabria e precipita sui monti della Sila. Il relitto del MIG viene ritrovato "ufficialmente" il 17 luglio
Continua qui
Con l'ausilio di immagini inedite del relitto "NOVE da Firenze" propone alcune risposte.
(...)
La vicenda
Trascorsi 20 anni non e stata ancora raggiunta una verità giudiziaria sulla tragedia aerea che, il 27 giugno 1980, provocò sul cielo di Ustica la morte di 81 persone. A squarciare il velo del mistero paiono indirizzate la richiesta di rinvio a giudizio di 10 indagati e la perizia d'ufficio consegnate di recente al giudice istruttore Rosario Priore.
"NOVE da Firenze" ricostruisce un'ipotesi della dinamica e pubblica immagini inedite del relitto.
(...)
I tracciati radar
Il DC9 Itavia decolla dall'aeroporto di Bologna e prende la rotta Siena-Ponza-Palermo. Mentre sale in quota incontra due F104 italiani in missione di addestramento. Sul cielo di Grosseto si aggiungono altri due velivoli: un altro DC9 diretto da Bergamo a Ciampino e un aereo militare, che potrebbe essere un MIG libico. Alle 20:45 i caccia italiani virano all'improvviso e probabilmente lanciano un segnale d'allarme. Intorno al DC9 con in coda il MIG libico, sul cielo tra Ponza e Ustica, si avvicinano almeno sei aerei: due potrebbero essere Corsair americani (perche un serbatoio supplementare fu rinvenuto sul fondale marino nei pressi del DC9); due potrebbero essere francesi, alzatisi in volo dalla base di Solenzara in Corsica; altri due potrebbero essersi alzati in volo da una portaerei americana.
Alle 20:59 il DC9 viene danneggiato dall'esplosione di un missile e precipita in mare. Potrebbe essere stato colpito da uno dei sei aerei NATO nel tentativo di centrare il MIG. L'aereo libico, gravemente danneggiato, si dirige verso la Calabria e precipita sui monti della Sila. Il relitto del MIG viene ritrovato "ufficialmente" il 17 luglio
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STRAGE DI USTICA/ Priore: ecco chi copre la verità
Strage di Ustica
La verità sulla strage di Ustica
L’Ue ci ripensa, niente inchiesta sul caso Ustica
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